-1950-

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n9p
00mercoledì 23 giugno 2004 08:28
“1950”

(N.d.A.: Franco Belugi visto e considerato che quando lo intervistai sui fatti della guerra in Corea per delle mie ricerche su un altro romanzo [che poi non ho mai incominciato] mi disse che non ne voleva parlare apertamente e inoltre mi suggerì di andare nel suo studio milanese a ricercare i suoi diari coreani, ovvero, dei taccuini lisi sulla sua esperienza coreana, nel suo studio tra scatoloni e librerie strapiene di libri trovai dopo cinque giorni di ricerche ciò per cui mi ero recato nel suo studio milanese, i taccuini in questione sono quattro, purtroppo per gli amanti delle date questi quattro quaderni non riportano la data della loro compilazione ma a sentir Franco Belugi sono stati scritti pochi giorni dopo lo scoppio della guerra coreana ed io come biografo [e considerato che il mio romanzo coreano non lo finito e non credo che lo finirò mai in tutta la mia vita] ho deciso di riportarne una parte qui di seguito! Buona lettura! Un ultimo avvertimento, in certi passaggi Franco Belugi non si risparmia da frasi e affermazioni un po’ forti, se quest’ultime dovrebbero infastidire qualche lettore le tralasci bellamente!)

Dal diario Coreano di Franco Belugi:

Sono arrivato da qualche giorno in corea e come benvenuto una persona che conosceva dalla seconda guerra mondiale è stato sventrato in due come una mucca al macello, e i suoi organi interni mi sono arrivati addosso sporcandomi di sangue e frattaglie umane… ho cercato un riparo e guarda caso la macchina “bellicamente segreta” americana era lì ad accogliermi, un marine mi ha suggerito di non uscire mai di sera né di pomeriggio e se proprio dovevo uscire, lo potevo fare ma solo per qualche ora alla mattina, i soldati americani non avevano una vera e propria base operativa ma un piccolo ufficio in un piccolo palazzo coreano!
Ho sentito parecchie voci che dicevano che presto l’America sarebbe entrata in guerra contro la Corea del nord per rimettere in riga quei fottuti musi gialli comunisti di merda!
Il dire che ero uno studioso religioso e non un soldato non è servito a nulla… i militari non mi hanno ascoltato e l’unica cosa che potevo fare era quella di andare all’ambasciata italiana in Corea, purtroppo per me il consolato era stato raso al suolo e quindi mi sono ritrovato imprigionato in un ufficio colmo di soldati americani che fumavano, bevevano e scopavano con bambine non ancora maggiorenni e molto probabilmente non ancora “donne”!
La guerra è una bruttissima cosa da vedere…
Il primo giorno di soggiorno in Corea è stato traumatico ma il secondo è andato ancora peggio, sono seduto in questo momento su una sedia sporca di sangue secco, è notte e oggi sono stato imprigionato dall’esercito rivoluzionario coreano, per mia fortuna non mi hanno requisito nulla di quello che avevo, anche perché non avevo armi né altro ma un semplice zaino con libri e taccuini vari.
Per tutta la durata della camminata dalla capitale coreana alla mia prigione i soldati rivoluzionari hanno sparato sulla folla uccidendo donne, vecchi, bambini e tutto ciò che si muoveva o che poteva essere pericoloso per loro!
Ho visto un soldato rivoluzionario prendere una bambina e aprirla in due con un macete, ho visto tutto ciò che la suddetta bambina aveva in corpo, tutto ciò che aveva dentro si è riversato sul terreno sabbioso.
Arrivato alla mia prigione i quattro soldati che avevano sparato sulla folla e il soldato che aveva sventrato la bambina sono stati incarcerati e fucilati nel giro di pochi minuti… colui che comanda qui non sopporta queste cose, ha detto testualmente che i coreani sono un solo popolo e anche quelli che abitano nel sud sono uguali a quelli del nord, se si uccidono loro è come se si compisse un suicidio… nonostante la sanguinosa guerra ho incontrato una persona che stimo leggermente!
Verso le cinque di pomeriggio colui che comanda mi è venuta a fare visita e mi ha chiesto la motivazione della mia permanenza in Corea, glielo spiegato lentamente, ho detto che ero un ricercatore religioso e che ero alla ricerca di un manufatto alquanto prezioso per le mie ricerche, colui che comanda mi ha ascoltato attentamente e dopo avermi fatto i complimenti per il mio coreano mi ha suggerito di andarmene dalla Corea con più fretta possibile poiché presto la guerra si sarebbe intensificata notevolmente, ho ringraziato ma ho declinato l’invito ad andarmene e lui ridacchiando mi ha detto che era peggio per me!
Oggi sono stato liberato e riportato in città, i marines che mi avevano consigliato di non uscire dall’ufficio erano spariti, voci dicevano che si erano rifugiati in una foresta pronti a colpire il nemico della democrazia, non potevo non ridere visto che sapevo che McCarthy in America aveva incominciato la sua personalissima caccia alle streghe… dopo il proibizionismo era giunta l’ora della caccia ai nemici della democrazia… povera America!
Per mia fortuna il terzo giorno di permanenza in Corea filo liscio come l’olio, ho cercato per tutto il giorno una guida del posto che poteva condurmi nel sito dove si diceva che era stata riesumata questo manufatto… che se era realmente ciò che si diceva, avrebbe cambiato notevolmente il mio modo di pensare alla religione… dopo mezza giornata di ricerche finalmente trovai una guida giovane che per pochi soldi mi avrebbe portato anche all’inferno!
Sono in viaggio da poche ore ma per mia fortuna (e a sentire la mia guida) sto per arrivare a destinazione, purtroppo il sito è collocato in una fenditura su una parete rocciosa alquanto ripida… la guida e gli asini che ho noleggiato per tutti e due non possono continuare a camminare quindi decido di pagare la guida e di incamminarmi da solo verso il sito!
È arrivata la sera e finalmente arrivo al sito… è tutto il girono che sto scalando e finalmente ciò che cercavo è alla mia portata, mi devo accampare, domani andrò nel sito a controllare che ciò che mi è stato riferito sia vero!
È tutto vero!
Il sito si direbbe abbandonato da mesi, ma ciò che stavo cercando c’é… l’oggetto per cui molti popoli si sono uccisi è vicino a me… lo toccato e un aurea calda mi ha pervaso il corpo… non capita tutti i giorni di ritrovarsi davanti agli occhi l’arca dell’alleanza!




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