-1994-

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n9p
00mercoledì 31 marzo 2004 08:45
"1994"

L'anno peggiore del secolo per Franco Belugi... dopo essersi stabilito in pianta stabile a Bologna decise di andare in America per un viaggetto di "lavoro", infatti, aveva contattato un pseudo sacerdote di una setta poco popolare negli U.S.A. (N.d.A.: Secondo una statistica l'America è la prima nazione per quanto riguarda sette e similari!), questo sacerdote affermò al telefono di avere un manoscritto che risaliva all'incirca a duemila anni prima, l'autore secondo il sacerdote che scrisse questo manoscritto era il fondatore della sua setta, un uomo molto vicino a Gesù Cristo (sempre secondo il sacerdote!), Franco Belugi andò in America per vedere questo sacerdote e sopratutto per vedere il famoso manoscritto!
Le voci sull'eredità che aveva ereditato fecero presto il giro del mondo, in ogni paese si vociferava di un uomo che aveva ereditato un vera e propria fortuna, un uomo appassionato di saggi e testi religiosi, un uomo pronto a spendere miliardi per una pergamena ingiallita senza nessun valore... questo uomo è Franco Belugi, il fantomatico sacerdote sapeva naturalmente della preposizione mentale di Franco Belugi nel spendere forti quantità di soldi per manoscritti e similari e volle cavalcare la tigre; Franco Belugi arrivò in America a febbraio, scese dall'aereo e un uomo dalla massiccia corporatura lo stava aspettando con un cartello poco vistoso visto che il solo nome di Franco Belugi suscitava nella gente il bisogno di chiedere e chiedere sempre, l'uomo lo accompagnò verso una macchina oscura, attese che Franco Belugi salì e successivamente salì dalla parte opposta della macchina, si sedette affianco a Franco Belugi e disse all'autista di muoversi, la macchina partì e stranamente Franco Belugi s'addormentò.
Passarono i giorni, Franco Belugi si risvegliò incatenato in una cantina, poteva sentire l'odore di muffa che saliva sopra le pareti, poteva sentirsi il cuore battere a orecchio nudo... non si ricordò nulla nè di come fosse finito incatenato lì nè tantomeno chi avesse fatto quel gesto alquanto sconsiderato... poichè chiunque fosse stato a fare ciò che aveva fatto aveva sicuramente tralasciato il suo passato in Cina dove aveva scoperto come far sì di allargare il suo Chi fino a livelli fantascientifici e così fece, le catene si spezzarono e Franco Belugi fu libero e altamente arrabbiato... la porta della cantina era naturalmente sbarrata dall'esterno ma non ci volle molto prima che si aprisse da sola, apparì un uomo vestito completamente di nero, Franco Belugi pensò che quell'uomo era l'uomo che lo aveva prelevato dall'aereoporto, ma none ra così ,infatti, come scoprì poi a sue spese in quella strana casa il fantomatico sacerdote rapiva e modificava con vari e disumani esperimenti il volto e il fisico delle persone che rapiva... Franco Belugi doveva essere il prossimo... ma non fu così (N.d.A.: Infatti, ho potuto constatare nel momento della stesura di codesto capitolo due foto la prima risalente al 1993 e la seconda risalente al 1995,infatti, le due foto sono praticamente uguali a parte la carta fotografica e altre varie cose da fotografo!), inafatti, Franco Belugi riuscì a scappare da quella casa a suon di botte e kung-fu... ma non finì così presto... il fantomatico sacerdote nel sonno di Franco Belugi riuscì a prelevarli una fialetta di sangue, con quest'ultima riuscì a creare una schiera di tirapiedi che mise a ferro e a fuoco New York per parecchie settimane... e solamente l'esercito e il silenzio stampa voluto fortemente dall'allora presidente degli stati uniti misero la parola fine a quello scempio... Franco Belugi rimase traumatizzato da questi due eventi e fu proprio a giugno che decise di autodenunciarsi alla polizia americana con l'accusa di aver involontariamente causato lo scempio vandalico attuato a New York.
Franco Belugi fu arrestato a giugno e uscì di galera a giugno dell'anno successivo... in questo lungo periodo di detenzione non finì mai di pensare a Jules... che naturalmente accettò la cosa come una semplice follia del momento ma che come sua moglie aveva fatto un giuramento e quindi poco prima che Franco Belugi si denunciò si trasferì momentaneamente a New York, in un appartamento poco distante dal penitenziario e andò a fare visita a Franco Belugi tutti i giorni per tutto il suo anno di detenzione, nel mentre Franco Belugi scrisse qualche romanzo (N.d.A.: "Prigione?Casa mia!" edito dalla New York Press, mai pubblicato in Italia, il libro in questione diventò in breve tempo un best seller e vendette un milione e mezzo di coppie solo in America, dopo la rinuncia dei viaggi Franco Belugi decise di toglierlo dal mercato... quindi ad oggi [2004] di questo romanzo nè esistono solamente due milioni di coppie e basta!) e azzardò l'ipotesi nichilista che Dio non esistesse in una prigione poichè la sudetta è un mondo a sè e le varie regole e leggi all'esterno venivano completamente scardinate in carcere, l'omosessualità era all'ordine del giorno come i furti e gli omicidi, per sua fortuna Franco Belugi non dovette mai nè uccidere nè rubare nè tantomeno assecondare il desiderio omosessuale di qualche carcerato... l'anno di carcere fece cambiare radicalmente il modo di vedere di determinate cose agli occhi di Franco Belugi, dopo quei dodici mesi decise di far qualcosa per allegerire la vita a tutti i carcerati... purtroppo per lui le sue idee non si concretizzarono mai nonostante i soldi e la buona volonta... quando uscì dall'enorme portone di ferro Franco Belugi non si sentì affatto sollevato per la ritrovata libertà ma frustrato da quell'anno, per la prima volta in vita sua aveva toccato con mano i lati più oscuri della psiche umana, aveva visto persone uccidere altre persone solo per un'occhiata che poteva essere provocatoria, aveva visto secondini picchiare a sangue persone di colore come allenamento, vide una sanguinosa rissa sedata con gli idranti e gli sfollagente, vide tutte le perversioni dell'essere umano... quella notte sull'aereo che riportava lui e Jules a casa pianse per tutto questo, pianse per la frustrazione, pianse per malinconia... pianse... per la prima volta nella sua vita si sentì sconfitto dal mondo!
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