"QUELLI CHE IL CALCIO...": MOGGI OSPITE, MINISTRO MASTELLA IN VIDEOCOLLEGAMENTO

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INES TABUSSO
00domenica 10 settembre 2006 23:16
LA REPUBBLICA
10 settembre 2006
Lunga autodifesa nel corso dello show "Quelli che il calcio e..."
"Al processo avevano bisogno di un giocattolo da mettere in mezzo"
Moggi dalla Ventura, è scontro su Rai 2
Melandri condanna e attacca Mastella
Curzi: "Esibizione inconcepibile". Usigrai: "Episodio gravissimo"
In videocollegamento anche il ministro della Giustizia



MILANO - L'ingresso in studio fra gli applausi, lui che si definisce "un eroe popolare", Gene Gnocchi che scherza, "arrivano molte e-mail, è vero che la gente ti segue ma è vero anche che se ti acchiappa...". A Quelli che il calcio e... c'è Luciano Moggi, ospite della prima puntata col campionato (la seconda del programma). Una lunga intervista-autodifesa in quasi totale assenza di contraddittorio e con un'accoglienza calorosa.

Con lui parla anche, in videocollegamento, il ministro della Giustizia Clemente Mastella, raggiunto a Ceppaloni da un inviato del programma di RaiDue: "Non ho mai rinnegato l'amicizia con Moggi, e da tifoso napoletano, ricordando anche duelli epici negli anni '80, ritengo ingiusto che la Juve sia stata condannata con un 'ergastolo calcistico". "Su Calciopoli - ha aggiunto - non sono entrato nel merito ma ho espresso alcune opinioni che sono apparse non conformi alle altre. Ho riconosciuto i meriti del calcio italiano che ha vinto i Mondiali".

La presenza di Moggi solleva un polverone. Il ministro per le Politiche giovanili e le attività sportive, Giovanna Melandri, trova "eccessivo e inopportuno lo spazio concessogli" e osserva che "è ampiamente preferibile, nel rispetto dell'autonomia della giustizia sportiva, che anche Mastella si astenga dal commentare procedimenti ancora in corso".

Il consigliere d'amministrazione Rai Sandro Curzi la giudica "una esibizione inconcepibile", esempio dello "stato confusionale dell''informazione sportiva della Rai". A lui replica il direttore della testata sportiva della Rai, Fabrizio Maffei: "Quelli che il calcio... non rientra nelle competenze di Rai Sport. Rispondo perché tirato per i capelli in una vicenda che non rientra sotto la mia responsabilità e devo rilevare che anche Curzi è vittima di uno scivolone dettato, probabilmente, dallo stato confusionale di cui parla".

Come Curzi la pensa l'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai: "E' gravissimo, Moggi ha potuto raccontare, senza alcun contraddittorio, la sua versione su Calciopoli attaccando giustizia sportiva e giornalisti", "nell'incredibile silenzio di Simona Ventura. L'informazione sportiva della Rai - aggiunge l'Usigrai - ha "subìto l'ennesimo esproprio, il servizio pubblico è stato ridotto a penoso megafono".

Mentre il consigliere di amministrazione della Rai, Carlo Rognoni, annuncia che della trasmissione si occuperà, martedì, il Cda di viale Mazzini. Rognoni chiede anche al direttore generale di prendere provvedimenti nei confronti di chi ha sbagliato. "In questa fase della vita del servizio pubblico - dice Carlo Rognoni - di tutto ha bisogno la Rai, tranne che di episodi sconcertanti come quello dell'intervista di Moggi che fa perdere colpi alla Rai e alla sua credibilità".

Le dichiarazioni di Moggi. Con la Ventura l'ex dg della Juventus esprime dubbi sui verdetti della giustizia sportiva, accenna a "un'altra Cupola" grazie alla quale la Juve tornerà a vincere. Si interroga sul perché "le intercettazioni siano state fatte con una sola persona, non con tutti", accusa "un giornale" di aver amplificato la vicenda: "La prima settimana mi vergognavo a girare, ora la gente sta dalla mia parte".

In quanto alle dimissioni, Moggi precisa: le ho date "per difendere meglio la Juve, perché il processo sportivo non ammette difensori e testimoni, le sentenze erano fatte, ho preferito dimettermi e difendere la Juve con la giustizia ordinaria, come farò. Al processo, serviva un giocattolo che stesse in mezzo, quindi il processo è stato fatto, Moggi e Giraudo sono stati condannati". Però, "risulta che Giraudo corrompeva me, io corrompevo lui, e siamo stati corruttori di gente non corrotta. Allora chiedo a tutti: dite che cosa è stato fatto, se abbiamo sbagliato pagheremo, altrimenti no".

"Io non coprivo le spalle a nessuno - continua - volevo la garanzia degli arbitri migliori, non è un illecito". E chiede alla Ventura di invitare il designatore Bergamo "che, ha detto Moratti in un'intervista, e non so chi gliel'abbia detto, riceveva molte più telefonate: da lui dovresti farti dire se l'Inter non telefonava ai designatori e agli assistenti. Dov'è il divieto di farlo?".

Gnocchi gli mostra una cartina dell'Italia e chiede: "Dovresti dire agli italiani dov'è che il cellulare prende, e dove no". Lui risponde: "Hanno parlato di cellulari internazionali, ci vorrebbero i cellulari extraterrestri per scampare allo spionaggio industriale. Uno vuole tutelare il proprio lavoro e finisce in pasto a tutti".

"Io - aggiunge - ho sbagliato a credere nelle persone e a voler proteggere la Juve, all'apparenza potente ma di fatto debole. Ci ho provato in modo lecito. La Gazzetta dello sport ha chiamato questo processo 'Moggiopoli': mi dovete dire da chi sono stato condannato e perché, visto che non sono stati ascoltati testimoni. Non ho sbagliato, perché conosco il calcio: la Juve per 9 anni non ha vinto niente, a causa di determinati comportamenti; ora torneranno a vincere, perché può darsi che la Cupola vera era un'altra".






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