BASILICA CRISTIANA E BOSS DELLA MAGLIANA (VISTI DA ANDREOTTI)

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INES TABUSSO
00domenica 25 settembre 2005 14:44
testo:

ATTENZIONE! SEMBRA BANANAS, MA NON LO E':

Senatore Andreotti, cosa pensa di Enrico De Pedis, detto Renatino, leader
della banda della Magliana, sepolto nella basilica di Sant?Apollinare?
"Ecco, magari non era proprio un benefattore per tutti. Ma per Sant?Apollinare
sì"

...era stato già sepolto al Verano e lo dovettero estumulare.
"Chissà i permessi sanitari che hanno dovuto chiedere. Mi ricordo che per
De Gasperi faticammo molto. Ma forse De Pedis, essendo morto ammazzato, presentava
minori rischi di infezioni"





CORRIERE DELLA SERA
24 settembre 2005
Il senatore a vita sul caso De Pedis: è una storia alla Agata Christie
Andreotti: il boss nella cripta? Spostarlo non sarebbe rispettoso

ROMA - Senatore Andreotti, cosa pensa di Enrico De Pedis, detto Renatino,
leader della banda della Magliana, sepolto nella basilica di Sant?Apollinare,
vicino piazza Navona? «Certo, è singolare. Non sono tante le sepolture recenti
in chiesa. Mi ricordo il cardinale Clemente Micara, vicario di Roma, morto
nel ?65 e seppellito in Santa Maria sopra Minerva. E i Borghese, che hanno
una cappella in Santa Maria Maggiore. E De Gasperi, che sta a San Lorenzo
fuori le Mura, ma nell?atrio...».
De Pedis che c?entra?
«L?unica spiegazione è che fosse un benefattore della chiesa».
E' proprio ciò che disse al cardinale vicario Ugo Poletti, nel marzo 1990,
il rettore di Sant?Apollinare, monsignor Vergari.
«Ecco, magari non era proprio un benefattore per tutti. Ma per Sant?Apollinare
sì».
Tra l'altro, era stato già sepolto al Verano e lo dovettero estumulare.
«Chissà i permessi sanitari che hanno dovuto chiedere. Mi ricordo che per
De Gasperi faticammo molto. Ma forse De Pedis, essendo morto ammazzato, presentava
minori rischi di infezioni».
Il fatto che fosse stato ucciso per la strada a colpi d?arma da fuoco non
doveva allarmare il cardinale Poletti? Il vicario invece diede il nulla osta
per la sepoltura in chiesa.
«Credo che il cardinale vicario potesse non sapere chi era davvero De Pedis».
Il giorno dopo la sua uccisione - 3 febbraio 1990 - il Corriere della Sera
titolò: «Due killer per Enrico De Pedis, boss della mala romana, capo dei
capi».
«Insomma, mi sembra una storia misteriosa. Alla Agata Christie».
Lei cosa dice, ora andrebbe portata via dalla chiesa, quella tomba?
«Seppellire i morti è sempre un gesto di misericordia. Uno spostamento andrebbe
contro il rispetto dei morti. Ma si può chiedere al Vicariato di dare tutte
le spiegazioni».
Spiegazioni?
«È il Vicariato che diede l?autorizzazione, il Vicariato che dovrebbe decidere
l?eventuale spostamento e che potrebbe rispondere a tutti i perché. Ma c?è
una cosa che non capisco».
Quale?
«Io non l?ho conosciuto, ma cosa importava a uno come De Pedis di essere
sepolto in basilica?».
Si era sposato lì e secondo la moglie aveva espresso questo desiderio.
«E faceva consistenti oboli».
Sì.
«Ciò gli sarà utile nell?altro mondo. Lassù non badano a dove si viene sepolti».
Nell?altro mondo terranno conto di tutte le attività di De Pedis?
«Penso di sì. Qui esiste un?associazione che si chiama "Nessuno tocchi Caino".
Manca però "Nessuno tocchi Abele"».

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