Re: Andrea non ti viene voglia
nevio63, 04/06/2010 13.48:
di fare come quel microbiologo (non ricordo il nome) citato nel libro "Il caso e la necessità", di Monod, che appena osservata al microscopio l'azione "intelligente" di un certo enzima, si tolse il camice, salutò velocemente i colleghi e andò a farsi monaco?
La tua domanda non è affatto banale, anzi racchiude l'essenza di quell'impulso che spinge qualsiasi persona a "cercare".
Io ho deciso di studiare le materie che più di ogni altra impresa umana hanno fornito conoscenza all'uomo stesso, le materie scientifiche.
Ciò non significa che non mi meravigli ogni volta che osservando la natura io ne sfiori anche solo un minimo meccanismo. E' il contrario, chi non si stupisce dinnanzi al mondo e ai suoi misteri, è morto dentro.
Ma proprio perché osservo il mondo, capisco che la natura ha un perché di per se, nella sua essenza di natura che non necessita di alcuna "intelligenza superiore", la natura, il mondo, l'universo sono li, eterni nel loro divenire, probabilmente ciclico, senza principi teistici o peggio antropici.
Noi non siamo altro che uno degli infiniti risultati delle combinazioni della materia che ha la stupefacente capacità intrinseca di organizzarsi in strutture complesse come le nostre.
Il mondo del subatomico poi è assolutamente incredibilmente affascinante, non per nulla in quello ho buttato più energie che in qualsiasi ambito della fisica.
Ogni volta che si è indagato l'infinitamente piccolo si sono aperti tunnel di conoscenza che non solo non erano previsti, ma che mai mente umana avrebbe potuto solamente immaginare.
Il mondo subatomico ci dice che ciò che noi siamo ci rende immortali:
noi siamo fatti di stelle e tra le stelle torneremo.
Ciao
Andrea