DoctorStrange
00giovedì 7 aprile 2022 00:26
Dopo anni e anni che non compro Tex oggi ho visto.il.nuovo Mefisto in edicola e me lo sono preso ( potere del mito)
Devo fare i complimenti.a boselli perché questo.primo albo è notevole. Speriamo continui così e sarà un buon riscatto per la saga di mefisto dopo le ultime due scarsissime ( e dimenticabili)
avventure ( Cvilla e civitelli rispettivamente alle matite).
Bravi. I cestaro, atmosfera gotica resa benissimo e i.pards tratteggiati con classe e maestria.
Si attende con.impazienza il prossimo numero, come ai vecchi tempi
BertAdams
00venerdì 8 aprile 2022 21:16
Nelle ultime recensioni i racconti iniziavano tutto sommato anche positivamente per poi crollare miseramente nel proseguo, quindi stavolta sarò molto prudente in attesa degli eventi.
Nonostante il sempre maggior fastidio che mi causa il nome di Boselli tra gli autori delle storie in edicola, so che è l'unico in grado di far bene e semmai peccato che troppo spesso riesce a dare il peggio di sé. Finora devo ammettere che il racconto ha un suo fascino e si lascia leggere, nonostante si tratti - a tutti gli effetti - di un interminabile prologo.
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i personaggi "cattivi" alleati, più o meno convinti, sono simil "famiglia" dei sette assassini. Criminali efferati che spero non risultino dei bluff.
Mefisto mi sembra abbastanza centrato. Mi ha stupito il disprezzo che rivolge a Yama, che mi lascia un po' perplesso. Che Mefisto sia una carogna colossale indifferente privo di empatia ci sta, ma non sono convinto.
L'atmosfera "mefistofelica" è parecchio riuscita e le tantissime chiacchiere per una volta mi sono sembrate calibrate correttamente.
Piuttosto qualcosa non mi ha convinto nella gestione dei pards, peraltro migliore rispetto alle ultime annate.
Prendiamo, tanto per cambiare, Kit. In pratica un soprammobile che viene - e ti pareva - dimenticato quando si tratta di elencare i pards che sospettano del marcio.
Neanche il Carson macchietta che fa una battuta scema all'interno del manicomio mi è andata a genio, anche se qui forse sono io che sono troppo suscettibile.
Sui Cestaro sono molto meno soddisfatto di DoctorStrange. Se le scene gotiche legate a Mefisto sono anche notevoli, quando si tratta dei pards proprio non ci siamo.
Nessuno, e ripeto nessuno, dei quattro è davvero somigliante ai modelli noti. Tiger addirittura sembra una delle mummie dei figli della notte
E non parliamo del povero Devlin che se non c'era scritto che si trattava di lui non l'avrei riconosciuto.
Per ora basta e avanza, a parte la notazione sull'inguardabile ennesima patacca che ci terremo per 6 mesi ancora. Già Villa tende ad essere fin troppo abbondante di particolari nelle copertine che mi sembrano ansiogene, se poi ci pensano i grafici ad aumentare l'entropia con simboli inutili, hai voglia a invogliare neofiti all'acquisto...
Myra Solano
00venerdì 8 aprile 2022 23:20
Ho letto l'albo dall'inizio alla fine senza pause, sospiri o incazzature (a parte una/due) e senza saltare pagine e già questa è una buona notizia.
Le sensazioni sono contrastanti, ma quella che domina su tutto è la mancanza di fiducia nel prosieguo e la previsione che la macchina boselliana stia macinando pagine e pagine per ribaltare, rimescolare e rivomitare stravolto anche il mondo texiano di Mefisto e Yama.
Ad ogni modo, sui Cestaro concordo quasi in toto con Bert nel senso che ho trovato all'altezza tutta la parte mefistofelica/dylandoghiana della storia, mentre sono meno critica per quanto riguarda l'approccio dei Cestaro a Tex & pards, anche se lamento un eccesso di "recitazione" nei personaggi. Escludiamo Tiger da quanto ho appena scritto: in quanto a espressività e tristezza ricorda i depressi del manicomio.
A mio parere il Carson (sempre spettinato) è quello forse più somigliante, mentre anch'io ho fatto fatica a riconoscere Tom Devlin, non parliamo poi di Mike Tracy, anche se considero tuttora peggiore la caratterizzazione che di entrambi fece C. Villa all'epoca del ritorno di Barbanera.
Kit lo lascio stare, come ormai fanno tutti. Almeno Tex hanno cercato di caratterizzarlo mettendogli spesso una sigaretta in bocca, idea che non ho trovato affatto malvagia.
Venendo alla storia, concordo con i rilievi mossi da Bert e aggiungo quanto segue...
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...partendo da quella che per me è una vaccata: a pag. 35, nelle fogne di Frisco, Devlin sostiene che lui e i suoi uomini sono riusciti a spingere il maniaco che stanno inseguendo "dove lo stanno aspettando i suoi castigamatti". A pag. 38 il maniaco viene sorpreso da uno dei castigamatti ossia Carson, il quale però si trova di fronte alla classica scena "alla Faraci" (cattivo che minaccia di morte l'ostaggio) e sembra che non possa reagire.
A parte il fatto che Devlin e i suoi uomini stanno procedendo nelle fogne alla luce di una lanterna, mentre non si capisce da dove arrivi la luce nel punto in cui si trovano Carson e il maniaco, ecco che a pag. 39 irrompe Tex alle spalle del cattivo. Da dove? Dalla fogna.
In quel preciso punto (Tex è rimasto in immersione?) e con le sue belle colt infilate nel cinturone, Tex emerge dalla fogna. Quindi si è fatto un bagno nella merda?
- Sulla "questione" Kit, rilevo solo che oltre a venire dimenticato quando si tratta di dire chi ha dei dubbi sulla gestione del manicomio, viene dimenticato anche nella sua qualità di ranger. I ranger sono solo (e sempre) Tex e Carson (pag. 106), difetto questo che Boselli ha in comune con il mai dimenticato Nizzi.
- Immagino che la battuta di Carson a cui si riferisce Bert sia quella di pag. 106, vignetta in alto, quando sembra che abbia bisogno lui di essere curato per l'isteria (non le pazienti immortalate a pag. 23). Più che la "naturale irritazione di un uomo di frontiera", come la chiama Tex, è probabile che sia l'irritazione per mancanza di cibo. La sera prima avevano bevuto solo birra, a quanto pare, anche se Carson aveva avuto per sé almeno un "piatto stracolmo" di patatine, pardon di "chips" (pag. 60).
- A pag. 113 l'esibizione della foto del vero dottor Weyland sembra una citazione della scena in cui Mefisto, nella storia di Nizzi, disegnava i volti dei pards per esibirli ai suoi sgherri.
- Un elemento curioso è che Mefisto sembra che stia portando avanti un suo piano - che non ho idea se consista in semplici furti di denaro e gioielli (mi sembrerebbe strano) usando la copertura del manicomio - e che non stia affatto pensando di vendicarsi. Mefisto si ritrova tra i piedi Tex & pards per caso e in quel momento, anche rendendosi conto che solo affrontandoli può forse salvare Yama (pag. 84), sviluppa un nuovo piano.
- Il Dottor Crane mi sembra il candidato perfetto per la parte di pentito/redento, figura che non può mai mancare in una storia boselliana degna di questo nome.
- A pag. 21 c'era proprio la necessità di far entrare anche la "purga" nell'universo texiano?
Basta e avanza anche per me.
BertAdams
00sabato 9 aprile 2022 07:34
A parte la "questione Cestaro" che mi vedrà solo a ritenere inadatti a disegnare Tex, se non in episodi "fantastici", in merito al resto la concordanza è pressoché perfetta
Vaccata?
La risposta è sì. Una scena eccessiva alla Boselli, come la recente dell'orso redivivo. La notizia semmai è che non si tratta di una novità, stante il fatto che l'aveva proposta quasi uguale in una storia che vedeva il ritorno di Buffalo Bill (c'era forse anche il Maestro?). Purtroppo la memoria per il post-GLB è meno puntuale e fra l'altro non mi dispiace.
Grazie d'aver precisato la scena di Carson a cui mi riferivo. Era proprio quella.
Ma il punto su cui tutti e due siamo in totale sintonia è sul pessimismo circa il proseguo.
Bill Pelton
00domenica 10 aprile 2022 13:58
In sintesi estrema: la storia funziona quando i pards non si vedono. Funziona anche piuttosto bene, quanto meno a livello di atmosfere e di impianto generale.
D'altronde, Boselli con il suo Dampyr non è certo estraneo a storie di carattere mefistofelico e per una volta possiamo dire che il dampyreggiamento, applicato a Mefisto, funziona.
Funziona appunto fino a quando non si vedono i nostri eroi, e soprattutto fino a quando aprono bocca, perché purtroppo ormai Boselli non riesce più a scrivere dialoghi passabilmente texiani, cosa che non era mai stata il suo forte, ma ora...
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Tex nella cacca. Ammetto che di primo acchito non mi ci ero soffermato troppo. Mi aveva fatto più sorridere il vederlo emergere come Nettuno vestito di tutto punto, con pistole e cappello. Fosse stata una mossa improvvisata, ancora ancora, ma lì si parla chiaramente di "appostamento". Ora, trovare una voluta simbologia nell'immergere Tex nella melma è forse frutto di menti troppo prevenute ed eccessivamente rimuginanti verso l'autore? Forse. Di sicuro l'autore ci tiene a sottolinearlo in due occasioni:
- quando fa dire a Tex "il peggior appostamento della mia vita"
- quando nella pagina successiva fa dire a Carson "La parte peggiore è toccata a Tex! Dunque lui è ancora dentro la tinozza!"
Insomma, se qualche anima candida avesse superficialmente pensato a un'immersione in un generico liquido simil-acquoso, dopo queste precisazioni di sicuro avrebbe inquadrato la situazione in modo decisamente più scatologico.
In realtà, fin dalla prima lettura avevo trovato più strane altre cose.
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I pards sono chiamati da Devlin per catturare un delinquente che, parole di Devlin, "non si distingue certo per intelligenza, soltanto per ferocia". Se è vero che il carisma di un eroe si misura dalla caratura dei suoi avversari, scomodare addirittura l'intero quartetto per un assassino ottuso mi pare una forzatura gratuita per il solo motivo di averli tutti a San Francisco, oltre che una notevole diminutio delle capacità di Devlin.
Devlin non ne esce bene in generale. Non aveva collegato gli improvvisi impazzimenti dei suoi più benestanti concittadini a possibili manovre per accaparrarsi i loro patrimoni e, fatto ancora più strano, non aveva mai sentito la curiosità di conoscere il direttore del manicomio dove finiscono ricoverati pericolosissimi criminali che, in quel modo, scampano a prigione e forca. Ci vuole l'arrivo di Tex per spingerlo a muovere le chiappe fino al Black Mountain Asylum.
Non si capisce bene che cosa provi Mefisto per Yama. A volte sembra che di lui non gli importi un fico secco, subito dopo pare ricordarsi che il sangue non è acqua e gli promette vendetta. Chiaro che non mi aspettavo un normale rapporto padre-figlio, ma qui non saprei proprio che cosa pensare.
I dialoghi sono mediamente artefatti e pallosi, come da tradizione boselliana, dando il peggio quando provano a essere brillanti.
Alcune pillole:
- "Tiger Jack, della nazione Navajo" (Devlin)
- "grazie a una diagnosi compiacente di insanità mentale" (Tex)
- "perché queste parole mi eccitano e sgomentano allo stesso tempo?" (Devlin)
- la sceneggiata di Carson già citata da Myra e Bert
E che dire dei cinque crapuloni che si fanno portare birra e patatine in un ristorante di lusso, come se fossero in una paninoteca del XX secolo? Il bello è che per anni e anni Boselli aveva sdegnosamente evitato di citare le bonelliane patatine fritte, in quanto (a suo dire) anacronistiche nel vecchio West, ma almeno GLB le associava alle bistecche altre tre dita. Qui invece fungono da accompagnamento alle birre, alla faccia dell'anacronismo. Mancavano giusto le bustine di ketchup.
Ho trovato invece godibile Mefisto, sia come caratterizzazione sia come disegni, e tutte le parti della storia a lui direttamente collegate, incluse quelle oniriche. Sicuramente parecchie spanne al di sopra della macchietta di Nizzi, ma questo lo davo per scontato.
Il giudizio complessivo sull'albo, considerato il numero relativamente basso di pagine in cui compaiono Tex e pards, è quindi discretamente positivo.
Condivido però con chi mi ha preceduto tutti i timori sullo sviluppo futuro della storia. Sappiamo fin troppo bene come Boselli commetta i danni peggiori quando si fa prendere dalla smania del colpo di scena e, con ben SEI albi davanti, di occasioni del genere ce ne saranno fin troppe.
Carlo Maria
00lunedì 11 aprile 2022 21:47
Per quanto la stronzata che evidenziate sia manifesta ed eclatante, ritengo il giudizio momentaneo più che positivo. Il fascino delle ambientazioni (merito grande ai Cestaro, il cui lavoro, con qualche esitazione, è meritevole) e della caratterizzazione dell'arcinemico sono i maggiori punti di merito di un albo tutto sommato interamente introduttivo.
Non ho alcunché da obiettare alle ottime valutazioni che mi hanno preceduto: aderisco alla visione del caro Bill, in particolare.
Qualche nota aggiuntiva però mi permetto di farla:
SPOILER
1) proprio perché è una stronzata, l'appostamento di Tex oscura l'assurdità della vicenda narrata. A pagina 36, infatti, noi vediamo che Grandmore e il ragazzo stanno camminando in linea retta; non c'è nessuno dietro di loro. Kit Carson spunta fuori letteralmente dal nulla, quindi, perché compare ALLE SPALLE del macellaio e dello strillone, su una strada in cui i due sono appena passati e che non presenta possibilità di imboscate. Se Carson interviene esattamente in quel punto è perché il ragazzo è minacciato e c'è ragionevole possibilità che stia per subire danno fisico... ma com'era prevedibile che l'assassino si fermasse esattamente lì? I pard hanno acquisito i poteri di Mefisto? Una fogna ha diramazioni continue e San Francisco era già all'epoca una città: Tex avrebbe potuto più semplicemente appostarsi dopo la prima svolta. Tanto nel mentre dove avrebbe potuto andare Mister Coltellaccio?
2) I ricchi pazzi e i furti col gas. Questo è un punto che sospendo, per ora, ma che mi ha lasciato forti perplessità: che senso avrebbe far impazzire i ricchi borghesi se hai la possibilità di spruzzare loro in viso un poco di gas e ottenere tutto ciò che ti interessa? Non lo capisco proprio. Il secondo albo ci svelerà anche se grazie all'ipnosi Mefisto ha derubato una banca, ma è lo stesso discorso: se riesce, senza lasciare tracce e memoria di sé, a ottenere tutti i soldi che vuole, allo stesso modo potrebbe operare nella quotidianità, senza la necessità di attirare su di sé le attenzioni del quintetto con le istituzionalizzazioni di tutti quei portafogli gonfi.
Vedremo!
BertAdams
00sabato 7 maggio 2022 20:04
Il secondo albo è buono. Molto meglio di qualsiasi cosa scritta da Boselli di recente.
Ci sono alcune situazioni che non mi hanno convinto/non mi sono piaciute.
In particolare
Mefisto
speravo in un Mefisto più in linea con i racconti di GLB. Che fine ha fatto il pazzo squinternato?
Questo pare retrocesso a prima di Black Baron, per non dire che è un altro.
A suo modo affascinante, ma che poteva benissimo chiamarsi Tizio e sarebbe stato più adeguato.
C'è anche un grossissimo punto di domanda sul finale di questo albo. Tex cade per la prima volta dai tempi di Fuorilegge in mano al suo nemico, con in più Carson, e questi non lo ammazza?
D'accordo che è un classico dell'avventura che il cattivi temporeggi per godersi la sconfitta dell'eroe, però mi lascia davvero interdetto e non soddisfatto della soluzione.
Non mi ha convinto per nulla il Kit delle prime tavole quasi implorante i pard perché poco convinto dei sinistri presagi. In queste situazioni trovo corretto che tutti siano sul pezzo.
Poi per fortuna migliora...
Sul resto rimango in attesa della conclusione prima di esprimermi definitivamente.
Eccellenti i Cestaro che nelle scene orrorifiche sono perfetti. La S. Francisco nebbiosa è davvero inquietante e le tavole sono di altissimo livello. I volti dei protagonisti noti, tranne Mefisto, mi convincono meno, ma questo non intacca il giudizio molto positivo.
Alcune vignette sono da ammirare per la bellezza. Bravi.
Bellina anche la cover di Villa, anche se è un po' di tempo che non mi entusiasma come una volta.
BertAdams
00lunedì 9 maggio 2022 09:59
Spero di non essere OT, ma questo racconto mi ha fatto riflettere circa una questione.
Nel giudizio che ho postato non si parla in pratica di Tex.
A prescindere dalla bontà del lavoro degli autori, a me pare chiaro che il fumetto in edicola mi è alieno. E qualcosa d'altro da me. Tanto le storie di GLB mi coinvolgevano emotivamente, quanto queste mi sono estranee.
Il processo è iniziato con il progressivo allontanamento "temporale" dal periodo d'oro e ha avuto un andamento diciamo sinusoidale, con temporanei ritorni di fiamma in occasione degli albi migliori di Boselli.
Ora il processi può dirsi concluso.
Anche davanti una storia importante, cui l'attuale curatore ha dedicato un grande impegno, e una riconosciuta qualità del testo e dei disegni, non mi dice nulla di che.
Forse è solo la presa d'atto che non c'è più speranza di leggere qualcosa che si avvicini allo stile di GLB (e lo stesso vale in parte per i disegni). Forse è l'opera di destrutturazione effettuata da Borden che ha cancellato gran parte del mondo originario di Tex, per crearne uno assai immagine e somiglianza. O forse sono solo io che non sono più sintonizzato. Prima o poi dove succedere, no?
Però mi rendo conto che sto recensendo un fumetto qualsiasi, non il MIO fumetto ed è una cosa che mi dispiace...
Myra Solano
00lunedì 9 maggio 2022 16:47
Il coinvolgimento emotivo è il grande assente di questo numero e lo preciso non perché sia una novità rispetto al precedente albo o a precedenti storie di Boselli, ma solo perché qui ci sono un paio di scene che avrebbero potuto far palpitare i cuori, mentre così non è stato.
Certo, i sobbalzi non sono mancati, ma sono stati di tutt'altro genere, tali da poter essere condensati nella frase pronunciata da Carson a pag. 8:
"Non vi riconosco più, amigos!" Nemmeno questa è una novità ossia la (mia) difficoltà di riconoscere/ritrovare nei protagonisti delle storie texiane di questi anni, e nei loro dialoghi, i personaggi a me tanto cari, ma il senso di estraneazione è sempre più profondo e non posso non convenire con quanto scritto da Bert nel messaggio precedente.
Condivido anche il suo giudizio positivo sul lavoro dei fratelli Cestaro, tuttavia con parecchie riserve riguardo alle fisionomie dei personaggi, in particolare i quattro pards (ad es. nella scena di pag. 93-95, Kit si può tranquillamente confondere con Willy).
Venendo alla sceneggiatura, segnalo di seguito alcuni passaggi:
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- pag. 5: Carson dice a Kit e Tiger che sono stati "insolitamente silenziosi" all'interno del manicomio. Insolitamente? Sarebbe insolito se avessero aperto bocca, ciò che fanno di rado.
- Pag. 5/6: così come a pag. 85/86 dell'albo precedente erano solo Tex, Carson e Tiger ad avere dei dubbi, anche qui Kit sembra l'anima più candida del gruppo. Infatti, dopo aver visto la foto del professore, è ben disposto a bersi la versione del dottor Wyland "Santa Claus amato dai bambini". Tiger non riesce a capacitarsi che Kit non abbia avvertito una "presenza maligna". Da notare inoltre che Tiger continua ad esprimersi principalmente con Woah! e Ugh! e non c'è una volta in cui si rivolga ai pards chiamandoli con il nome di battesimo.
- Pag. 6, vignetta in basso: passiamo da un Carson per cui il titolo di Giulietta e Romeo era "Il rodeo di Giulietta" a un Carson che addirittura conoscerebbe Faust.
- Pag. 8: veniamo alla frase di Carson citata in apertura, condita da una constatazione circa l'usuale dormire dei pards "come bebé in mezzo a tempeste, tornadi...". Uno poi finisce per immaginarsi i 4 pards come bebé e cosa dovrebbe fare? Ridere?
- Pag. 14: Tex ribadisce che il giudice riceve lui e Carson "in quanto rangers". Kit non pervenuto.
- Pag.18: nello scambio di battute tra Tex e Carson, sembra che Carson faccia la parte che normalmente tocca a Devlin, tanto che Tex è evidentemente seccato e dopo un "sembra proprio che tu non mi conosca, vecchio cammello", prosegue con "Devlin ha molta più fiducia nel sottoscritto di quanta ne hai tu!".
- Pag.14, vignetta centrale: non so più in quanti messaggi o recensioni di uBC ho parlato dell'importanza dei modi, del "modo" particolare di agire di Tex, di parlare, di relazionarsi con i pards, tutti elementi che ne facevano un personaggio UNICO. Nella vignetta centrale Tex dice a Carson che capirà se il giudice è sincero "dal modo in cui ce lo dirà...".
- Riprendendo i dubbi espressi da Carlo Maria nel suo precedente post, mi chiedo che senso abbia che il domestico del giudice, complice di Mefisto, abbia drogato il té e il whisky per far vivere ai pards le allucinazioni di cui alla scena da pag. 23 a pag. 36, allucinazioni che avrebbero dovuto portarli con la carrozza in fondo al baratro. Con una droga ben più forte avrebbe potuto metterli tutti e quattro a dormire e li avrebbe catturati in un colpo solo o avrebbe potuto farli fuori direttamente (si veda cosa dice Hsiang a pag. 46).
Da notare che Kit e il detective Bamonte bevono il té (pag.17), mentre gli altri bevono whisky scozzese.
- Pag. 41: ognuno si è fatto una propria idea di chi è Devlin e di come vive, ma Boselli non può fare a meno di precisare, tramite il poliziotto di ronda, che Devlin non ha una vita al di fuori della polizia (il "dubito che" del poliziotto è da tradurre con "è evidente che").
- Pag. 42: quando Devlin rassicura il ragazzino circa il fatto che "il macellaio" non potrà fargli più del male, mi è venuta in mente una scena simile in una storia di Nizzi, credo il seguito de "Le foreste dell'Oregon".
- Pag. 46 (a 54): Mefisto compare in versione Fiesmot, immagino solo per i nerd, visto che Mefisto ormai può ipnotizzare chi vuole o comunque farsi vedere al naturale (come in banca), facendo poi dimenticare di essere stato visto.
- Pag. 49: Devlin smaschera Lorna per il fatto che si è versata da sola il té. Si era anche accomodata, da sola, a pag. 45. E se ne andava in giro di notte, da sola, a pag. 43. Forse Devlin avrebbe dovuto svegliarsi un attimo prima...
- Pag. 53: Mefisto/Fiesmot dice a Devlin "Non ci è mai riuscito!" riferito al fatto che Tex non lo ha ucciso. Ricordiamocelo.
- Pag. 59: cominciamo con le scene/allusioni alla Dylan Dog. Prima un lobo tranciato, poi una mano (pag. 63), di chi, poi? Ancora mostri e sangue da pag. 86 a pag. 90
- Pag. 76: scena tipica di Boselli, con un ragazzino (di solito Kit) con il cappio al collo e minacciato dal cattivo. L'abbiamo vista la prima volta ne "Il passato di Carson".
- pag. 90-96: in una San Francisco nebbiosa in cui l'aria (perlomeno all'interno della vecchia stazione dei pompieri) è intrisa di narcotico/allucinogeno, Kit pronuncia una delle frasi nizziane più famose del peggior momento dell'era Nizzi, all'epoca pronunciata da Tiger, qui solo leggermente modificata per l'occasione: "Pa', sei tu?"
Né dalla postura, né dalla voce, Kit capisce se quello è suo padre. Ed è poi Tiger, non Kit, a essere certo che nell'incendio non sono morti Tex e Carson (pag. 96). E ancora una volta ritroviamo Nizzi: "Lo sento...lo so!" pronunciati da Tex ne "L'uomo senza passato" a proposito di Kit, qui li pronuncia Tiger. Tiger, non Kit. Kit è ancora convinto che Tex e Carson siano sotto le macerie e si rallegra solo quando il pompiere gli assicura che non vi sono altri cadaveri.
- Pag. 100-110: non vorrei ricordare male, ma nelle scene di distruzione di locali cinesi Tex era sempre presente o comunque era lui che dava istruzioni o comunque si verificavano sulla base di un piano architettato da Tex insieme con Lefty e tutti gli altri.
Qui Lefty (che per conto mio ride troppo e fa troppo il bullo), Bingo e gli altri agiscono di loro iniziativa nei confronti di un locale gestito da una vecchietta.
- Pag.114. Mefisto chiede agli Angeli Neri che gli restituiscano Yama, visto che ormai ha catturato Tex e Carson, dicendo di avere "adempiuto alla promessa" di Yama. Ma Yama non aveva promesso agli Angeli Neri tutti e 4 i pards? Questo darebbe l'idea di quanto contano Kit e Tiger?
E siamo solo al secondo albo.🤦
Juan Galvez
00mercoledì 11 maggio 2022 13:46
Giustamente, esprimiamoci anche qui.
Trovo ammirevole il vostro puntiglio nell'analizzare questo secondo albo nei dettagli; tuttavia, come già sapete, ritengo francamente controproducente una sua disamina minuziosa. Soffermarsi sui dettagli - e su certi dettagli in modo particolare - può diventare fuorviante: a puro titolo di esempio, il "Pa', sei tu?" di Kit, che potrebbe essere letto come una ripetizione della “nizzata” forse più celebre (pun intended) di tutte, chiaramente non è tale. È invece una palese presa per il culo dell'Uomo di Fiumalbo: Kit, che si precipita nell'edificio in ansia per la sorte di suo padre, subisce gli effetti dei gas ipnotici di Mefisto e prima crede di vedere Tex, che desidera trovare, quindi ha la classica allucinazione orrorifica mefistiana. Boselli, che prima di ogni altra cosa è un recordman da guinness dei primati nel campo della malizia, semplicemente percula la puttanata commessa vent'anni fa da Nizzi costruendo una scena in cui una frase divenuta tanto famigerata per i lettori texiani ha un suo senso. Ma il fatto che questo non mi appaia un errore (anzi, mi pare un ormai raro guizzo di Boselli, seppure di certo ispiratogli da quella malizia di cui sopra), e sebbene certi – svariati - passaggi difettosi della storia mi sembrino tutto sommato veniali, non significa che quest'albo sia minimamente meritevole: a tutti gli effetti è PESSIMO, o se si preferisce: IGNOBILE. Io, con Mefisto, non ricordo nessuna storia che sia una colossale rottura di coglioni come questa; perfino la "mefistolata" di Nizzi smuoveva qualche emozione in più - magari intestinale, ma comunque qualcosa in più. Questo non è il ritorno (ennesimo...) di Mefisto ma la burocratizzazione del vecchio demonio: da maestro di sortilegi, pazzoide mefistofelico, incarnazione del demone dell'ossessione a ragiunatt di malebolge è un attimo. O meglio, più che un attimo è l'inveterata mania boselliana di razionalizzare un materiale narrativo nato decenni or sono e basato su schemi creativi e narrativi figli di quel tempo, supportati dai ritmi sincopati della narrazione bonelliana e dalle straordinarie tessitura cromatica del linguaggio e abilità affabulatoria di GLB. Fu GLB il primo a far crescere enormemente il personaggio di Mefisto e cambiarlo in profondità; ma il personaggio mantenne la sua natura e allure di villain d'antan, tardoottocentesco o d’inizio Novecento, quei tratti da personaggio anacronistico e fuori contesto nell'universo texiano che lo resero quel che esattamente è (era): un assoluto unicum, pur con l'appendice di Yama, inserito nella saga per poter continuare con altri mezzi ad avere un personaggio totalmente sui generis. Mefisto esula(va) anche dalle altre storie e dagli altri personaggi horror/fantasy che tanto hanno contribuito a rendere Tex un personaggio e una serie peculiari: il vecchio pazzoide è (era) l'immagine in negativo speculare di Tex, ed è per questo che è (era) un personaggio tanto emotivamente potente e tanto narrativamente riuscito. In nuce, questa sua natura era già presente nel suo pionieristico primo atto. Ma di quel "Tex ribaltato" qui non c'è nulla; o meglio: questo grifagno ma grigissimo mafioso dell'inferno è effettivamente il contraltare di un Tex ormai divenuto altrettanto grigio nel suo continuo parlarsi addosso, nell’inconcludente girare su sé stesso che caratterizza da troppo, troppo tempo la caratterizzazione boselliana del personaggio. Del colorito, anche cialtronesco e perfino buffonesco - ma infinitamente vivo, divertente, esaltante - matto spiritato non resta che l'aspetto da Charlie Manson attempato e ripulito, e comunque con una certa aria di rigido formalismo. Boselli fa del manierismo estetico nel mentre prosciuga il personaggio, gli toglie la sua verve, provocando tedio nel lettore che incolga nel sobbarcarsi la “degustazione” dell’albo. Ovviamente, gli ormai acquisiti difetti della scrittura boselliana del declino - prolissità, dialoghi pesantissimi, assenza pressoché totale di un minimo guizzo di ironia – definiscono e acuiscono la svolta impiegatizia impressa al personaggio. Giusto per dire: l'arrivo di Lefty e dei suoi da Madame Li a spaccare mobili e ossa, che dovrebbe rappresentare il momento di cialtronesco alleggerimento del racconto, non ha il minimo smalto delle consimili scene orchestrate dal creatore di Tex: per risultare avvincente (e credibile) una scena del genere deve essere fondata su ritmo indiavolato e soprattutto su dialoghi macchiettistici e scoppiettanti; ma anche qui Boselli non riesce a togliere dal racconto un'aria paludata né a scrollarsi di dosso la pomposità dei lunghi ultimi anni; e, di nuovo, tutto si riduce a una rappresentazione burocratica dell’evento. Ecco, nell’economia di questa che fin qui appare una vera e propria “Mefitusata”, perfino un’autentica castroneria à la Nizzi sarebbe un segnale di vitalità. Profonda solidarietà ai fratelli Cestaro che si sono sciroppati il compito ingrato di rappresentare graficamente la storia, e lo hanno fatto davvero al meglio possibile.
Bill Pelton
00mercoledì 1 giugno 2022 14:00
Con ritardo biblico, a pochi giorni dall’uscita in edicola del nuovo albo, motivo per il quale non metto spoiler.
Ho letto anch’io e mi sembra giusto contribuire alla discussione, già abbondantemente sviluppata da voialtri.
Prima di tutto ringrazio Myra per riuscire ancora a trovare la voglia di analizzare queste storie in modo tanto approfondito. Mi fa cogliere aspetti che ormai le mie letture sempre più distratte tendono a minimizzare, se non addirittura ignorare, mentre è giusto avere sempre ben presente quante e quali storture siano presenti nelle storie di Boselli, anche in quelle che possiamo considerare relativamente più riuscite.
Bert e l’Eternauta colgono un aspetto essenziale: Mefisto non dovrebbe essere un anacronistico pazzo fuori dalle righe? Tex lo definiva “il vecchio pazzoide” e tale in effetti è, al punto da farsi rinchiudere in manicomio alla conclusione dell’avventura con Padma. In seguito, quando torna alla ribalta al fianco di Baron Samedi, vediamo che il suo equilibrio mentale è definitivamente compromesso (sublime la scena in cui la sua psiche tormentata trova solllievo nelle note dell’organo suonato da Jean) ed è questo il Mefisto più inquietante, quello che alterna momenti di crudele lucidità a improvvisi scatti d’ira furibonda. Difficile pensare che l'essere divorato vivo dai topi e tutti gli anni trascorsi tra i demoni infernali gli abbiano migliorato il funzionamento delle rotelle. Quindi, per chi ha letto e amato il Mefisto di GLB, è molto difficile riconoscersi nel Ragionier Mefisto boselliano, pur concedendo che sia un personaggio in sé interessante, ma è qualcosa d’altro, nonché l’usurpazione di un nome glorioso. Impossibile, a questo riguardo, non notare l‘inversione operata da Boselli. Mentre Mefisto e Yama bonelliani erano, rispettivamente, un colorito pazzo furioso e un cinico stregone, bramoso delle “ricchezze di questa terra”, nei corrispettivi boselliani quello impazzito è invece Yama, mentre Mefisto è un lucidissimo, freddo pianificatore, sia pure inquietante. Comunque mancano cinque albi, quindi si tratta di un giudizio per forza di cose parziale e soggetto a ritrattazione.
Noto anch’io la colossale incongruenza di come nella prima parte dell’albo Mefisto tenti di eliminare tutti i pards in modo spettacolare, mentre nella seconda faccia di tutto per catturarli quale pegno dovuto agli Angeli Neri per la salvezza di suo figlio. Allora, o ha cambiato repentinamente idea nei confronti di Yama per motivi che non è dato conoscere, o gli Angeli Neri sono un po’ confusi. E poi, appunto, perché solo Tex e Carson? O solo Tex, in quanto incarnazione della nemesi di Mefisto, o tutti e quattro, che saranno ben invisi agli abitanti degli inferi, a causa del sovraffollamento e conseguente crisi degli alloggi che hanno procurato da quelle parti.
Mefisto a parte, la lettura degli albi di Boselli si conferma pesantissima e su questo non vi sarà ritrattazione alcuna. Il Bos sembra abbia definitivamente disimparato a scrivere e, se nella tessitura delle trame mostra di essere ancora valido, i suoi dialoghi spaziano quasi sempre dal semplice palloso all’ingiovibile.
Un paio di cose, peraltro, mi sono anche piaciute. Rispetto alle (basse) attese della vigilia, non mi sarei mai aspettato che, in una saga di ben 7 albi, la coppia di protagonisti sarebbe stata fatta prigioniera dall’arcinemico alla fine del secondo. Abbiamo tempo per numerosi ribaltamenti di fronte e non escludo che successivamente tocchi a Kit e Tiger, magari per mano di Yama in una singolare staffetta padri-figli catturatori e catturati, ma per ora apprezzo la svolta che mi fa attendere sviluppi corposi.
La seconda è l’ingresso in scena sul finale dei picchiatori della Hercules. La modalità ha disturbato anche me, intendiamoci. In passato la direzione e la presenza di Tex garantivano che si fosse comunque dalla parte giusta, mentre questa spedizione punitiva capitanata da Lefty sembra un’aggressione fatta e finita, tra l’altro ai danni di una vecchietta. Ed è pure vero che la loro entrata in scena sembra messa per dovere di firma. Eppure… eppure questo è il momento in cui i dialoghi si avvicinano maggiormente al tempo che fu, in cui finalmente sento qualcosa che si avvicina a una leggerezza tutta bonelliana, compresi alcuni appellativi politicamente scorretti verso i “limoncini”. Probabilmente è merito di quel formidabile gruppo di comprimari, che emana una simpatia naturale e che, per quanto ci si possa impegnare, non si riesce a rovinarlo più di tanto.
Chiudo con i Cestaro. Bravissimi, pards a parte, ma tutto sommato discreti anche lì.
BertAdams
00mercoledì 1 giugno 2022 17:12
A parte complimentarmi per le ottime osservazioni, vorrei soffermarmi sulla "questione Mefisto".
A prescindere dall'involuzione del "Boselli autore", che soprattutto in occasione dei dialoghi mostra una prolissità degna di miglior causa, qui mi pare comprovato anche l'ormai evidente distacco dal modello originale.
Il Mefisto di GLB "evolve" con naturalezza. Dal personaggio interessante col ruolo di spia al soldo straniero e che nessuno si sarebbe aspettato diventasse la nemesi di Tex, con il Ponte tragico lo troviamo trasformato in un pericoloso "stregone", per poi crescere ancora nel pazzo, con momenti di lucidità, di Black Baron.
Sebbene io creda che GLB non avesse alcun piano premeditato, tutto sembra funzionare.
E così anche per le prime due storie di Yama, mentre l'ultima è risultata compromessa dall'età avanzata del papà di Tex.
Non considerando la Mefistolata, borden poteva benissimo scordarsi i due personaggi o limitarsi a ripulire il disastro nizziano.
Ma non è nell'indole del focoso curatore porsi dei limiti e infatti interviene a monte e a valle, provocando uno smottamento.
Su TW si inventa poteri paranormali che in Fuorilegge non possiede, per poi dire che non si tratta di un errore (sic!) ma di una scelta, che potremmo definire strategica, e che verrà spiegata in una prossima avventura.
Sulla serie classica azzera il Degno Erede, ma anche quasi tutto il resto, proponendo un Mefisto con caratteristiche nuove e di certo non compatibili con quelle dell'ultima apparizione GLBonelliana.
Non propongo la domanda sul come un simile cambiamento sia avvenuto per non istigare Boselli, capacissimo di proporre ulteriori sviluppi.
Quel che si evidenzia è che mentre l'interesse di GLB era "solo" (come se fosse semplice e poco) raccontare un'avventura con personaggi degni antagonisti dell'eroe, per Boselli il centro dell'attenzione è sui particolari.
In parte gioca al citazionismo con i forumisti invitandoli a trovare tutti i collegamenti con personaggi e fatti realmente accaduti (il nome del direttore, dell'istituto, ecc.), dall'altra si incapponisce nel sistemare le tessere dicendo la sua su qualsiasi aspetto, anche il più futile, azzerando ogni possibile interpretazione ai lettori. Sforzo che si rivela vano, perché ogni presunta risposta crea nuovi interrogativi o piuttosto il desiderio di mollare e dedicarsi ad altro.
L'avventura è solo un'incidente di percorso e i personaggi mutano idea (vedi i sentimenti di Mefisto verso il figlio), casacca o obiettivi (Mefisto prima cerca di ucciderli tutti senza troppe sottigliezze, poi con Tex e Carson a portate di mano si dilunga in torture) ogni due pagine senza un apparente motivo.
Come per Nizzi si finisce per chiedersi cosa ci fosse ancora da dire su un personaggio perfetto, che era morto in una scena horror memorabile degna di Stephen King e che per quaranta anni aveva soddisfatto tutti, meno i fan di TWF...
Bill Pelton
00giovedì 2 giugno 2022 10:06
Re:
BertAdams, 6/1/2022 5:12 PM:
Non propongo la domanda sul come un simile cambiamento sia avvenuto per non istigare Boselli, capacissimo di proporre ulteriori sviluppi.
Al tuo posto non mi farei problemi. Boselli in questo periodo non ha alcun bisogno di essere istigato, anzi. Mi sembra un gatto affetto da incontinenza che marca il territorio pisciando le sue rivisitazioni su ogni centimetro quadro di bonellità, per evitare che qualcun altro dopo di lui possa avere la stessa idea.
Triste e ironica parabola quella cui abbiamo assistito in questi anni. Al suo esordio Boselli era l'autore che recuperava lo spirito autentico del Tex di GLB, umiliato da tanti anni di nizzate (e nolittate, diciamolo), dimostrando di conoscerlo a menadito e di essere capace di fondere la tradizione con una scrittura personale e rispettosa.
A iniziare dal vituperato romanzo e proseguendo dapprima lentamente, poi in un crescendo inarrestabile, ha preso invece a modificare e rimodellare a suo piacimento tutto quello che toccava. Mefisto, evidentemente, non poteva fare eccezione.
Ora sembra quasi che non perda occasione per sottolineare quanto il suo Tex sia diverso, ovviamente in meglio, da quello del creatore.
BertAdams
00giovedì 2 giugno 2022 11:16
In effetti leggendo gli ultimi suoi commenti su vari forum è incontestabile che non riconosce più alcuna autorità.
Critica con maggiore frequenza predecessori e collaboratori attuali e non si fa scupolo di segnalare le mancanze, almeno da lui ritenute tali, del creatore.
Come dici tu è un continuo e inarrestabile emendare e rettificare.
Risulta inutile fargli osservare che per decenni il lavoro di GLB è stato premiato, più di quanto, finora, sia stato capace lui, di successo e approvazione del pubblico. E questo vorrà dire pur qualcosa?
DoctorStrange
00domenica 5 giugno 2022 00:03
Aspetto il 3 albo con i cosiddetti a mezza altezza ( del secondo non ho detto perché non ho capito l episodio dell.incendio - o meglio - non ho avuto il coraggio di rileggerlo per timore di vedere confermata la prima impressione ( lessi l.albo di sabato.mattina dunque pensai tra.me e me magari sono ancora in catalessi ) ,.così come l.apparizione di FIESMOT = simil-gratuita- tipo- timbriamo-il - cartellino - per farci vedere dai vecchi nostalgici di Padma- ......
Ho aperto troppe parentesi, sicuramente il.terzo albo sarà un capolavoro che fugherà tutti i " canards" ( così chiamano in Francia gli.accordi sbagliati o per estensione
le stecche , gli errori musicali) che mi è parso ascoltare/ pardon= intravedere nel secondo albo del.retour del ragioniere Mefisto ( azzeccatissima definizione di Vincenzo)
Chi vive sperando muore c.....?
( antico.proverbio dixit)
Un vecchio texiano che ha smesso di comprare l.ex-tex da parecchio
Ps cestaro veramente buoni.
Ho.letto che.poi i tre albi successivi saranno con Civitelli che a mio gusto con l.ambiance magica c entra come la marmellata sui bastoncini di pesce....il maestro va bene per La Città Corrotta o le atmosfere s.francisco col suo segno pulitino , con le atmosfere del mistero laissons perdre ....
BertAdams
00martedì 7 giugno 2022 18:04
Per avermi sorpreso questo albo, mi ha sorpreso.
Ma mi domando cosa c'entri questo albo con Tex. Non c'è niente che sia salvabile, sempre rapportando la storia al titolare della testata, a mio modesto parere.
Mi sono sempre piaciute le storie "fantastiche" su Tex, ma qui siamo al delirio totale e diversi comportamenti da parte dei personaggi sono tutto meno che comprensibili.
La fiera dell'assurdo
Se qualcuno ha capito qualcosa del piano di Mefisto e me lo spiega gliene sono grato.
Vuole riavere indietro Yama poi passa il tempo a spernacchiarlo.
Gli lascia un compito - sorvegliare Tex e Carson - ma non si fida.
Vuole far uccidere Tiger da Devlin - e vabbè - poi catturati, come polli
i due pards bistrattati, soprassiede. Si Devlin ci prova, ma perché non provvede lui?
Ancora ha nelle mani Tex e Carson e non li finisce. Boh
Yama si fa prendere per il culo da tutti, quindi mi chiedo perché tirarlo in ballo.
Kit e Tiger si rivelano meno utili dei ragazzi di Potrero e non è un grande risultato.
Carson non dovrebbe neanche fare un lamento mentre viene torturato da Yama e sembra preoccuparsi neanche troppo di Tex che si è preso un bel colpo in zucca.
Tex mette a repentaglio la vita del pard sfidando la buona sorte con Yama.
Tutti i pards sono troppo succubi dei poteri di Mefisto, mentre ci si dovrebbe aspettare una certa resistenza.
Insomma un piano più che diabolico, insensato portato avanti a caso. Come alla spera in Dio si sono comportati i nostri, tanto che la conclusione mi è sembrata talmente raffazzonata che pare scritta da un principiante allo sbaraglio.
I disegni erano perfetti per dare il senso di casino totale della sceneggiatura.
Dire che per me Boselli l'ha fatta fuori dal vaso è minimizzare...
DoctorStrange
00martedì 7 giugno 2022 18:23
CHE CIOFECA.
E ci ha anche spiegato nell aperitivo di presentazione la rava e.la fava della genesi storica e seguenti del termine Bedlam.....🤐🤪🤣
DoctorStrange
00martedì 7 giugno 2022 18:30
Dimenticavo = nello strillo del.prossimo numero viene detto del ritorno di PADMA!!!
C.....ANCHE QUELLO VANNO ripescare e A BANALIZZARE..... era l.ultimo rimasto lasciato in pace nella sua leggenda
Mamma mia che disaster, come disen a Milan.....
BertAdams
00martedì 7 giugno 2022 19:40
Imho questa "cosa" merita un nome proprio per ricordarla. Mefistolata purtroppo è già stata sprecata per il manovale Nizzi e qui siamo nella Cappella Sistina delle Mefistolate.
L'apoteosi orgiastica del non-sense applicato al povero Aquila della Notte e ai suoi sfortunati amici.
Forse per capirla bisogna farsi di peyote?
DoctorStrange
00martedì 7 giugno 2022 20:19
Vero Bert Adams la Mefistolata è espressione già utilizzata in passato e ormai divenuta cliché
Proporrei un neologismo = sulla scia dell italico " ma vaff......lo" , ma vattene ( o vattinne) a BEDLAM!!! 😎😄😆🤪
Juan Galvez
00martedì 7 giugno 2022 20:32
Re:
BertAdams, 07/06/2022 19:40:
Imho questa "cosa" merita un nome proprio per ricordarla. Mefistolata purtroppo è già stata sprecata per il manovale Nizzi e qui siamo nella Cappella Sistina delle Mefistolate.
L'apoteosi orgiastica del non-sense applicato al povero Aquila della Notte e ai suoi sfortunati amici.
Forse per capirla bisogna farsi di peyote?
Mefitusata, come scrissi.
Juan Galvez
00martedì 7 giugno 2022 20:33
Comunque, non vedo l'ora di gustare questa Sacher.
BertAdams
00martedì 7 giugno 2022 21:33
Juan Galvez
00martedì 7 giugno 2022 22:09
Re:
BertAdams, 07/06/2022 21:33:
Avoja!
Perché non avete bruciato la sceneggiatura?
BertAdams
00martedì 7 giugno 2022 22:19
Sbollita, in parte, l'incazzatura ho deciso di riscrivere meglio le sensazioni, perché "a caldo" era difficile concentrarsi
Testo nascosto - clicca qui
Avevamo, nel precedente episodio, lasciato Tex e Carson in balia di Mefisto.
E da qui ricominciamo.
Dopo aver risvegliato il suo peggior nemico e avergli mostrato il pard in preda a terribili incubi, Mefisto interpella i demoni dell'inferno (non chiedetemi il nome esatto) perché gli restituiscano il figlio.
Che padre premuroso!
Senonché appena Yama si riprende viene trattato da deficiente per puro sfizio. A Mefisto gli andava così...
E dopo aver cercato di arrostire il nostro eroe è interrotto per l'arrivo della cavalleria.
Infatti Kit e Tiger non erano stati in panciolle. Assieme a Mike decidono di andare in soccorso di Tex e socio.
Ma esperti come sono si fanno fregare e il povero Tracy si becca pure una coltellata allo stomaco!
Insomma la missione di soccorso inizia sotto i peggiori auspici. E meno male che arriva il nuovo grande amico di Frisco, un poliziotto boselliano fino al midollo, altrimenti finivano nelle mani del nemico.
Però ora possono ripartire alla riscossa.
Tornando a Mefisto, dopo un'altra salva di prese per il culo della progenie, lascia i prigionieri nelle mani dell'incompetente e "strega" Devlin per acchiappare gli ultimi pards in libertà.
E questi, che sono allerta, pur insospettiti nel trovarsi Tom ad aspettarli per il branch, lo seguono buoni buonini (e si che dovrebbero avere fretta, invece fanno il tour del manicomio) e si fanno catturare.
Tutto perduto?
Eh, no.
Infatti nel frattempo quella gatta morta di Tex si diverte a perculare Yama (con lo stesso modo simpatico della nemesi) e a sfidarlo a torturare Carson. Che bella idea!
Yama per dare soddisfazione a Tex rievoca demoni e inferni e trae Capelli d'Argento dell'incubo in cui l'aveva lasciato Mefisto.
E già qui Blacky si dimostra in effetti un gran pirla.
Poi deriso da tutti, arrostisce il ranger più anziano, lasciando Tex libero di liberarsi.
Colluttazione tra Tex, Yama e l'indù (si c'è anche un indù, mentre mancano ottentotti e australopitechi chissà perché) e - sorpresona- Yama torna catatonico!
Ma che sfigato è?
Quindi Tex e Carson da damigelle da salvare, vanno alla riscossa!
E no, incontrato Mefisto che con il pendolino di Mosca li ipnotizza!!!
Sarà finita?
Ma va... fuori campo Potrero e soci fanno quello che Piccolo Falco e il navajo non sono riusciti a fare. Smantellano arcate dentarie e liberano le belle addormentate del bosco (si uniscono i redivivi Devlin e poliziotto boselliano).
E qui Mefisto ha ragione d'aver un certo giramento di balle.
Invece di finire almeno Tex (ne ha la possibilità) che fa? Fugge, portandosi dietro la piaga.
E adesso i pards sono sulle sue tracce...
Posso dire che fa (eufemismo) acqua da tutte le parti?
E non ho neanche citato i mille personaggi stravaganti che affollano Bedlam.
Se Boselli voleva stupirci con effetti speciali, a me ha causato solo attacchi gastrointestinali..
BertAdams
00mercoledì 8 giugno 2022 08:17
Più ci penso e più mi rendo conto di quanto sia devastante per Tex questo albo, che a confronto I giovani assassini poteva dirsi una marachella.
Si, si. Borden ha fatto le cose davvero in grande...
Il trionfo dell'empatia
A parole tutti sono preoccupati per qualcuno. Mafisto per Yama. Tex nei confronti di Carson e viceversa. Kit e Tiger per i pards prigionieri. Ecc. Ecc.
Nei fatti si comportano al contrario.
Mefisto è schizofrenico e dopo aver "salvato" Yama passa il tempo deridendolo e facendolo passare per inutile palla al piede.
Ma se con un mostro di cattiveria al limite ci potrebbe anche stare, come la mettiamo con Tex?
Si preoccupa di Carson in second'ordine. Prima la libertà. E arriva - ORRORE - a pensare che tra la tortura immaginaria e quella reale cui è sottoposto il pard non fa una gran differenza e la sfrutta per liberarsi.
NO!
Tex e i pards pensano prima agli altri. La scena è costruita da un autore che non ha capito l'animo dei personaggi.
Anche mantenendo i presupposti si doveva vedere Tex che con forza sovrumana si liberava per andare in soccorso dell'amico torturato perché non poteva tollerare di vederlo soffrire.
Era il solo Carson a dover volontariamente sfidare il nemico e non mostrare il benché minimo cedimento.
Lo stesso Carson sembra preoccupato fino ad un certo punto di Tex a terra tramortito. C'ha fretta...
Kit e Tiger devono accertarsi personalmente di Tracy. E semmai quest'ultimo deve esortarli ad andare. Invece fa tutto il nuovo grande amico...
E soprattutto se sono così precipitosi, perché cazzo poi non distruggono tutto appena arrivano al manicomio? I pards in pericolo, la presenza di Mefisto evitare di perdere tempo e rischiare di farsi buggerare.
Non è più che sufficiente per dire che siamo lontanissimi da Tex?
La maledizione dell'erede
Boselli deve detestare i due rampolli. Distrugge uno dei più grandi nemici, protagonista del xapolavoro gotico di Tex il figlio di Mefisto, mostrando Yama cone un patetico buono a nulla.
Kit poi non ne parliamo. Titubante, sempre in cerca di conferme non avendo idea sua. E soprattutto inetto. Non fa che farsi fregare. Un dolore per ogni texiano che si rispetti.
Ironia questa sconosciuta
In una storia così oscura Boselli avrebbe dovuto illuminare tutto dell'ironia dei pards.
In tutta la saga solo in occasione del primo ritorno di Mefisto c'è disperazione. E motivata.
Dopo I pards hanno preso le misure e dimostrano sempre di essere superiori ai malefici. Se ne danno beffe.
La magia mi fa un baffo
Davvero Tex e soci sono così impotenti? Crollano davanti a Mefisto con imbarazzante facilità.
Forse dovevano passare dalla riserva e farsi fare dei nuovi bracciali dallo stregone, perché non sanno proprio cavarsela.
Sono tutti sconfitti più volte, incapaci di contrastare il nemico.
Tex perde su tutta la linea e non muore nessuno perché Mefisto non affonda.
Neanche nel carcere di Vicksburg il lettore era stato in dubbio che Aquila della Notte fosse più forte di tutto e tutti.
Qui è il Tex nizziano.
Quindi la domanda? Cosa abbiamo fatto noi lettori all'attuale curatore per meritarsi questo?
Non ci sarà risposta. Su Tex Boselli ha spazio solo per polemizzare con i critici (vedi l'ex pagina degli arretrati usata in risposta a Manfredi).
Bill Pelton
00mercoledì 8 giugno 2022 08:44
Re:
BertAdams, 6/8/2022 8:17 AM:
Cosa abbiamo fatto noi lettori all'attuale curatore per meritarsi questo?
Non posso ancora entrare nel merito, avendo finora letto solo le prime trenta pagine (sono lontani i tempi di quando un albo di Tex mi catturava come un buco nero e non mi lasciava andare fino al raggiungimento dell'ultima pagina).
Però suppongo che, da qualche tempo, fra le motivazioni di Borden vi sia anche quella di verificare fino a che punto può spingersi la piaggeria dei suoi adoratori forumistici, che non dubito spareranno compatti le solite salve di "capolavoro" anche per questo albo.
Myra Solano
00mercoledì 8 giugno 2022 12:23
Ormai questo non è più un thread di discussione dedicato alle storie del nostro amato ranger, è diventato uno sfogatoio. E la mutazione mi sembra giustificata, considerato che il cuore, l’anima e il pathos che mancano in queste pagine li dobbiamo tirare fuori noi, non possiamo non metterceli noi. Tex, tra le tante altre cose, era cuore, anima e pathos e se perfino le trepidazioni di un pard per la sorte degli altri diventano finte, menzognere, pallide, vuol dire che di Tex non è rimasto più nulla.
Sottoscrivo le dolenti e pungenti considerazioni di Bert, aggiungendo qualche riflessione riguardante principalmente proprio il comportamento dei personaggi.
Testo nascosto - clicca qui
- Sul linguaggio del curatore, sui suoi balloon pieni, talvolta pienissimi di spiegazioni, rimuginamenti e precisazioni di vario genere con le quali il curatore pensa forse di sopperire alle falle della trama, non ha nemmeno più senso sprecare fiato.
- Tiger è ormai definitivamente candidato a ricoprire il ruolo di stregone del popolo Navajo non appena Nuvola Rossa andrà in pensione. È stato il primo ad avere avvertito “il potere del male”, ha continue sensazioni, mette sempre sull’avviso quel pirla di Kit che invece, immancabilmente, si fa fregare.
- Pag. 9: la scena è in perfetto stile nizziano. Kit e Tiger fanno colazione e si bevono il caffè in attesa che arrivi la squadra di detective e agenti di polizia capitanati dal pard occasionale di turno. Hanno creduto che i loro pards fossero morti, avvolti dalle fiamme dell'incendio (più Kit che Tiger, a dire il vero) e invece di partire subito alla loro ricerca, mangiano. I poliziotti si fanno però attendere e Tiger rileva che stanno “perdendo tempo”. Sorvolo sulla scena successiva, che serve a far fare una figura da babbei a Tiger e Kit, a magnificare l’arrivo trionfale di Tony e a far prendere una coltellata al povero Mike. Povero Mike, davvero. Kit non se ne occupa e Tiger manco si accorge che è stato ferito. A fine albo i nostri se ne vanno senza nemmeno salutarlo, lasciando Tom al suo capezzale. Il povero Mike è un po’ stordito, pensa ancora che Tex e Carson potevano essere morti nell’incendio, poi realizza che sono già ripartiti sulla “pista” di Mefisto e per la sua acuta osservazione Tom gli offre – quale premio all’ultimo personaggio storico di questa avventura che doveva ancora essere sbeffeggiato – di rientrare in polizia.
- I poliziotti mi ricordano i personaggi di Star Trek con indosso la divisa rossa (difatti crepano tutti). Riassumendo, Kit e Tiger perdono tempo, rischiano di farsi catturare e poi corrono al manicomio scortati da Tony e dai poliziotti. I due pard si chiedono, ma solo a pag. 41, se non sarebbe stato meglio che ci fossero andati da soli, cercando di entrare di nascosto.
- A pag. 22 Mefisto sveglia Tex e invece di vomitare su di lui anni e anni di frustrazioni e sconfitte, il suo veleno lo riserva tutto al povero Yama:
֎ “Senza di me saresti ancora una larva senza cervello!” (pag. 24)
֎ “Non dimentico che è per vendicare me che tu ti sei messo in testa, pur non avendone le forze di seguire il mio percorso…” (pag. 24; qui obietterei che è Mefisto ad avere cercato e convinto Yama a seguirlo, prospettandogli potere e ricchezze, ma vabbè...).
֎ “Indossa il guanto!” dice Mefisto a Yama, perché egli possa prendere il coltello conficcato nel braciere. Yama poi passa il coltello al padre, il quale glielo strappa di mano senza guanto e con aria di sfida perché lui del guanto non ha “bisogno” (pag. 25).
֎ “È grazie a me se quell’inetto di mio figlio non è più un decerebrato” (pag. 27, questa direi che è il TOP!🏆🏆🏆🥇1).
֎ Mefisto non aveva risparmiato complimenti a Yama neppure durante la conversazione con uno dei diavoli, attribuendo l’inferiorità di Yama al sangue della madre.
֎ “Quell’idiota è ripiombato nella follia!” (pag. 88) chiude la serie di apprezzamenti da padre a figlio.
֎ Sulla base dei crescenti incoraggiamenti e della forte iniezione di autostima che Mefisto non ha fatto e non farà mancare a Yama, posso presumere che Mefisto verrà battuto solo attraverso un’alleanza tra Yama e Padma. Chissà che Yama magari non si redima e diventi “amico” di Tex e così avremo visto proprio di tutto.
- A pag. 29 Tex dà, a mio avviso, il peggio di sé. Il ranger non si comporterebbe mai così, mettendo in mezzo madri e zie, nemmeno se stesse tentando di provocare l’avversario. In più, quello che dice a Yama mi sembra la perfetta ricostruzione di ciò che il curatore e alcuni lettori boselliani pensano di Kit ("In fondo sei da compatire! Non c'è da stupirsi se sei un perdente! Chiunque avrebbe grossi problemi, con un padre come Mefisto.") Inoltre, mentre Mefisto andava “in giro a fare la spia e il truffatore”, Tex se ne andava in giro per fare il ranger lasciando Kit bambino alla riserva, particolare che Boselli ha messo in chiara evidenza sia nella storia con Jethro, sia in quella del ritorno di Lupe, facendo di Tex un un padre che se ne frega e/o che ha i sensi di colpa (e di Kit un perdente complessato, evidentemente).
- La contentezza di Tex per aver visto che Carson non è morto dura lo spazio di una vignetta. Poi se ne frega di quello che soffre o soffrirà e cerca di manipolare Yama per far svegliare Carson, che, tutto ringalluzzito e immemore dell'incubo in cui si trovava poco prima, se la prende anche lui con la madre di Yama (pag. 54).
- Sul tour del manicomio, come bene diceva Bert, non c’è molto da aggiungere. Tiger si accorge che Devlin è manipolato (pag. 66) e lo dice a Tony, ma tutti continuano tranquillamente il giro. Nemmeno una frase ignobile come “Il mio amico Tex si sarebbe preso il merito anche di questo… volevo dimostrargli che so cavarmela senza di lui” detta da Devlin, il capo della polizia di Frisco con anni e anni di esperienza e amico fraterno di Tex, fa accendere una lampadina nella testolina del Kit di Boselli, una specie di Alice scema nel paese delle meraviglie.
- A pag. 78 arriva l’ennesimo avvertimento di Tiger a Kit, ma nessuno di loro sta abbastanza in guardia. Ci tocca sorbirci anche la cretinata del “riconoscimento formale” dei due sul lettino, per eseguire il quale Kit viene invitato ad avvicinarsi. Da notare la lentezza con la quale estrae la colt, sono più veloci di lui persino i matti.
- A pag. 99 Mefisto ipnotizza nuovamente Tex e Carson. Direi che la vignetta in cui i due pards lasciano cadere le colt e quella in alto a pag. 104 dove Carson si nasconde il volto con le braccia e Tex tira pugni a vuoto, battono – quanto a concentrato di vergogna – le vignette della Mefistolata in cui Tex ride come uno scemo, fingendosi ipnotizzato (almeno là fingeva, qui Mefisto lo ipnotizza per davvero, per ben due volte).
- Pag. 105: dopo l’ennesimo salvataggio dei nostri, stavolta ad opera dei forzuti della palestra, i quattro pards e Tom si ritrovano. Emozioni zero. La parte di eroina tragica va alla povera Lorna, ferita gravemente dall’infermiera bionda (molto simile a Lily Dickart), personaggio candidato ad un futuro ritorno.
Cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo non lo so. Almeno dal prossimo albo il paesaggio sarà innevato, magari il ghiaccio del "lago Tahoe" mi aiuterà a sentire meno tutto il gelo che promana dalla scrittura.
Juan Galvez
00mercoledì 8 giugno 2022 13:38
“Indossa il guanto!” dice Mefisto a Yama, perché egli possa prendere il coltello conficcato nel braciere. Yama poi passa il coltello al padre, il quale glielo strappa di mano senza guanto e con aria di sfida perché lui del guanto non ha “bisogno” Che meraviglioso, meraviglioso pun! 😂😂😂
Bill Pelton
00mercoledì 8 giugno 2022 14:00
Poteva anche schiaffeggiarlo con il coltello, eh.