Inter 08 / 09

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ti61no
00domenica 1 giugno 2008 00:46
INTER, MORATTI PREPARA LO SBARCO DI MOURINHO

MILANO - Dopo avere in qualche modo fatto trapelare il suo pensiero circa il licenziamento di Roberto Mancini, Massimo Moratti prepara ora l'arrivo del nuovo condottiero nerazzurro José Mourinho che ha incontrato ieri a Parigi ad una colazione alla quale hanno partecipato anche il dg nerazzurro Ernesto Paolillo e l'uomo mercato dell'Inter, Marco Branca. Anche per questa che ormai è una pura formalità sembra che la società nerazzurra si muoverà in due tappe: lunedì o martedì l'annuncio ufficiale della firma del contratto con 'Special One', nei giorni seguenti la presentazione ufficiale con la prima conferenza stampa del tecnico attesa ormai a Milano come un grande avvenimento.

Il primo contatto di Mourinho con la stampa italiana potrebbe comunque slittare anche verso la fine della settimana prossima, dopo il suo ritorno da Tokio dove l'allenatore portoghese è stato invitato per mercoledì a sedere sulla panchina di una rappresentativa 'Resto del mondo' nella partita di addio al calcio di Nakata. Moratti intanto ha spiegato che fare a meno di Mancini è stata una "scelta dolorosa nell'interesse della squadra" e non certo un "capriccio". E poi il patron ha 'riparato' a quella che era sembrata una piccola o grande mancanza: l'assenza nel comunicato dell'esonero dei rituali ringraziamenti. "Il grazie per il lavoro che ha fatto da parte mia c'é. L'ho detto a Mancini di persona e lo ribadisco". E ha confermato quello che in pratica l'Inter ha sostenuto dal primo momento (e che produrrà - se la vertenza arriverà fin lì - in un eventuale giudizio davanti al collegio arbitrale) e cioé che Mancini si é licenziato da solo, a marzo, dopo l'eliminazione dalla Champions. "Quelle dichiarazioni - ha detto - hanno creato molte difficoltà all' Inter " e "si è creato uno squilibrio nella squadra". Una decisione, quella di Moratti che ha fatto tanto discutere ma che ogni giorno trova nuovi sostenitori. Da quelli un po' ovvii come Adriano ieri e Luis Figo oggi a quelli più 'neutrali' come l'ex tecnico dell'Inter Gigi Simoni. "In nerazzurro Mourinho può vincere la Champions League - dice l'ex pallone d'oro portoghese - ma io non ho ancora parlato con lui. Il mio contratto è scaduto, ma spero di giocare ancora un anno e di farlo con la maglia dell'Inter". Per Simoni poi l'esonero del tecnico che aveva appena vinto sul campo il secondo scudetto consecutivo "é giusto, è stato Mancini il primo a sbagliare, di sicuro una società con più polso l'avrebbe mandato via immediatamente perché non si può annunciare una decisione in conferenza stampa senza avvisare prima il presidente e senza dirlo alla società ". Su una cosa però Simoni non è d'accordo con Moratti e non è una cosa da poco, lui avrebbe preferito Rafa Benitez.

"Secondo me era ed è l'uomo giusto per l' Inter : parla italiano, è un uomo di cultura e ha un carattere più avvicinabile. Il portoghese è bravo ma con il suo temperamento rischia di scontrarsi con la società e con i giocatori". Intanto si moltiplicano le voci di mercato sulla famosa lista che Mourinho avrebbe affidato a Branca: di sicuro bisogna pescare qualcuno tra Drogba, Etòo, Lampard e Deco. E più lunga sarebbe la lista dei partenti che, 'salvati' i connazionali portoghesi Maniche e Pelé e, forse riarruolato per un altro anno Figo, comprende quasi sicuramente gli argentini Rivas, Crespo, Cesar e Solari (a parametro zero), e Stankovic. E a proposito di Etòo arriva dal Camerun dove si trova con la sua nazionale per giocare le qualificazioni alla coppa d'Africa e ai Mondiali 2010 la notizia della presunta aggressione - una testata pare - a un giornalista.

ti61no
00domenica 1 giugno 2008 15:57
Ibrahimovic da record.......Guadagnerà 12 milioni
Nuovo accordo con Moratti, contratto prolungato fino al 2013. Nessun calciatore è mai stato pagato tanto. Lo svedese stacca Kakà, Ronaldinho e Cristiano Ronaldo


Vedi articolo....
ti61no
00domenica 1 giugno 2008 16:01
Certo che 12 milioni con gli €urozzi sembrano poco... [SM=x1322622]
ma ritornando alle vecchie lire la musica cambia [SM=g27993]
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anto.73
00lunedì 2 giugno 2008 00:09
un'opinione io la voglio dire il calcio è diventato una
cosa vergognosa troppo "SCHIFO" [SM=g27996] [SM=x1322621]
ti61no
00domenica 8 giugno 2008 16:41
Balotelli irriverente, il ragazzino vuole di più
Senti questa anto..... [SM=x1322616]

Di Mario Balotelli, il ragazzino di origine ghanesi che parla bresciano, se n’è parlato già tanto: non ha neanche la maggiore età eppure pare un veterano sia in campo che fuori. Trascina l’Inter Primavera come fosse un marziano (oggi la finale scudetto contro la Sampdoria), tra i professionisti non lesina calci piazzati superbi, gol da fuoriclasse, corsa e qualche scorrettezza di troppo. Sui generis sul rettangolo verde, il baby-talento pare voglia avere anche una decorosa carriera di fronte a taccuini e giornalisti e le dichiarazioni recenti dimostrano la sfrontatezza di questo diciassettenne.

“Non mi sento l’Inter dentro” pare si sia fatto scappare secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, aggiungendo che “non mi sento nemmeno un giocatore da squadre di metà classifica“; dunque non solo modelle molto più grandi di lui (come Keyla Espinoza) ma anche parole da persona che non ha timore di dire quello che pensa, magari per monetizzare un po’. I fratelli procuratori, infatti, spingono per un contratto a sei zeri e sono pronti a fare un bel tira e molla con la società di Via Durini per spillare quanti più soldi possibili a Moratti.



I nerazzurri vorrebbero garantirgli un contratto alla Pato, da 1,2 milioni di euro all’anno, ma le ambizioni del ragazzo sembra siano di più. E dal momento che c’è un Paperon de’ Paperoni molto più spendaccione di Rockerduck Moratti (leggasi Roman Abramovich), i milioni richiesti da SuperMario per le sue, ammettiamolo, brillanti prestazioni potrebbero venir sganciati dal magnate russo. Il Chelsea infatti vuole fortissimamente il giocatore e l’impressione è che l’estate sarà rovente sull’asse Inter-Balotelli-Chelsea. A meno male che ancora non ha neanche la patente…
giugiu@
00sabato 28 giugno 2008 17:12
Mario Balotelli Barwuah è uno dei giovani talenti del calcio italiano emersi quest’anno che oltre a bruciare le difese avversarie sembra voler bruciare anche le normali tappe della carriera del giocatore di calcio. Il giovane bresciano, adottato all’età di due anni dalla famiglia Balotelli di Brescia, a soli 17 anni e nel giro di una stagione, tra Primavera e prima squadra è riuscito a salire sul piedistallo di entrambi i trofei vinti da ciascuna formazione mettendoci anche le sue firme che si chiamano gol.

Un primo posto nel Torneo di Viareggio (7 gol in 6 partite) e uno scudetto da protagonista, in particolare negli ultimi match del campionato, hanno dato al ragazzo di origine ghanese credenziali, notorietà e fama al punto giusto da essere conteso dai club di mezza Europa, cosa che comunque accade sin dagli inizi della sua carriera quando negli allievi nazionali andava avanti con una media di un gol a partita.

Altro punto di forza di Mario Balotelli sembra essere il carattere, dentro il campo ha avuto modo di mettere in mostra decisione e spavalderia tanto da commettere qualche gesto poco digerito dagli avversari più anziani. Fuori dal campo Supermario (fotogallery) invece non ha perso tempo nel far parlare di sé anche le riviste meno sportive grazie alla sua storia con Keyla Espinoza (fotogallery) e le dichiarazioni molto poco diplomatiche sul suo futuro in nerazzurro.

Le ultime frasi rilasciate dall’attaccante, mentre era alle prese con un video che sarà lo spot del marchio a lui legato, “Supermario” appunto, invece lasciano intuire entusiasmo nei confronti di Josè Mourinho e voglia di rimanere ad allenarsi con gli stessi compagni di quest’anno.

” Mourinho è un grande, quel che ha detto su di me mi ha fatto piacere. Io nel suo tridente? A me basta aver letto che con lui va in campo chi si fa il mazzo”.

Che la società di Via Durini non debba lasciar andare via un gioiello preso grezzo e che potrebbe luccicare per molti anni, lo capirebbe anche un inesperto. A Mario d’altro canto farebbe solo bene rimanere in Italia e far parte di un progetto che lo vedrebbe di certo al centro ed allenato da un tecnico carismatico e che molto punta sui giovani come lo Special One. A Moratti, si sa, l’ardua sentenza.
ti61no
00sabato 12 luglio 2008 22:23
Mancini (Amantino) per l'Inter: è fatta!
Amantino Mancini, l’esterno offensivo brasiliano scoperto da Fabio Capello, sarà dalla prossima stagione un giocatore dell’Inter, la nuova Inter di Josè Mourinho. La trattativa fra la Roma e la società nerazzurra si è concluso dopo un braccio di ferro che ha ricordato quello di un’altra trattativa fra le due società: quella per il rumeno Chivu della scorsa estate. La conclusione è simile anche nelle cifre, qualcosa più di 14 milioni di euro ai giallorossi e un super contratto da 4 mln di euro l’anno per 4 anni a Mancini.

I dettagli e la firma del contratto ci sarà solo la prossima settimana, quando Mancini tornerà dalla vacanze che sta trascorrendo in Brasile, ma l’accordo non è più in discussione. L’esterno aveva chiesto un aumento sostanzioso per il suo ingaggio, di molto superiore al famoso “tetto” fissato dalla Roma (2.5 mln di euro) che vede il capitano Francesco Totti come unica eccezione consentita.

Le “bizze” di Amantino aveva pesantemente incrinato il rapporto con l’allenatore Spalletti e con buona parte della tifoseria che, negli ultimi mesi, lo considerava per questo suo comportamento alla stregua di un “mercenario”. Lascia qualche perplessità la decisione della Roma di vendere per il secondo anno consecutivo un giocatore così importante proprio alla rivale diretta per la conquista dello scudetto, ma la situazione imponeva una cessione che portasse nelle casse giallorosse soldi freschi da destinare al mercato.



Dal Brasile Mancini parla già da nerazzurro e non risparmia qualche frecciata indiretta proprio a Luciano Spalletti:

La Roma ha dato la sua disponibilità a vendermi e ad aprire una trattativa per la mia cessione al club nerazzurro. L’Inter è una grande società, ha una squadra importante e campioni che possono fare la differenza in qualsiasi momento. Mi fa molto piacere se Mourinho mi stima e se ha parlato bene di me. Andare in una squadra dove l’allenatore gradisce le tue qualità è importante.

Da Amantino arriva anche un ringraziamento alla Roma, la squadra che lo ha lanciato e consacrato:

Diciamo che ci sono stati dei problemi ma sono cose che succedono in tutte le storie d’amore. Essere criticato e fischiato non mi ha fatto piacere ma mi ha aiutato a crescere, come uomo e come calciatore. Non so se questo sarà un addio ma a Roma, ai dirigenti e ai tifosi romani devo dire solo grazie per quello che hanno fatto per me. Grazie Roma

Difficilmente questo genere di dichiarazioni gli risparmieranno i sonori fischi dell’Olimpico quando tornerà nella capitale da avversario. [SM=g27995]
ti61no
00domenica 27 luglio 2008 22:59
Inter work in progress: 2-0 al Bari
Cruz-Adriano: i nerazzurri migliorano

Lenta e a tratti impacciata eppure sempre organizzata e vincente. La seconda Inter dell'era Mourinho fa progressi rispetto a quella vista con l'Al Hilal e a Riscone di Brunico batte 2-0 il Bari di Antonio Conte. Di Cruz nel primo tempo (di testa su punizione di Balotelli) e Adriano nella ripresa (su rigore conquistato da Mancini) le reti nerazzurre. Impiegati ben 22 giocatori: Figo, Cruz e Balotelli si sono alternati con Mancini, Crespo e Adriano.


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ti61no
00lunedì 28 luglio 2008 17:08
Inter: Ufficiale l'arrivo di Muntari
Ali Sulley Muntari, centrocampista ghanese di 24 anni da compiere a fine agosto, è ufficialmente un giocatore dell’Inter. La notizia non coglie di sorpresa nessuno, perchè già nei giorni scorsi si era parlato dell’arrivo imminente ad Appiano Gentile del giocatore ex-Udinese. Oggi però, il giocatore è stato presentato alla stampa.

La grande forza fisica lo rende particolarmente abile per il lavoro di interdizione ma non gli preclude una buona visione di gioco. Quand’era in Friuli, ha conquistato i pochi invidiabili record di palle perse e di cartellini rossi in una sola stagione. Ma il ragazzo è maturato ed è reduce da una buona stagione con la maglia del Portsmouth, con la quale ha vinto la FA Cup, collezionando 29 presenze, impreziosite da 4 goal.



“Inter, tutto ciò che aspettavo” è stata la prima dichiarazione di Muntari appena messo piede al Centro Sportivo “Angelo Moratti”.Non sono stati resi noti i termini economici, anche se si parla di una cifra che oscilla tra i 14 e i 16 milioni di euro per l’acquisto del cartellino.
Secondo Oriali inoltre, “quello di Muntari è l’ultimo acquisto” mentre “ora si lavorerà per ridurre la rosa, che Mourinho vuole di 22 calciatori e 3 portieri”. Anche se ci sono forti segnali che arriverà ancora Quaresma. Non resta che aspettare.

anto.73
00martedì 5 agosto 2008 18:30
Striscioni anti napoletani L'Inter paga il risarcimento
La sentenza del giudice di pace ha stabilito la responsabilità oggettiva della società nerazzurra per le scritte offensive esposte a San Siro durante il match dello scorso 6 ottobre. Il club dovrà sborsare 1.500 euro a un tifoso partenopeo per "danno esistenziale"



MILANO, 5 agosto 2008 - Uno striscione costato caro: l'Inter dovrà pagare 1.500 euro a un tifoso partenopeo, a titolo di risarcimento del "danno esistenziale" da lui subito per le scritte offensive contro i napoletani esposti a San Siro durante il match del 6 ottobre scorso. A stabilirlo, una sentenza firmata dal dott. Antonio Marzano, giudice di pace della prima sezione di Napoli.
INDIGNAZIONE - Il tifoso partenopeo - difeso dall'avvocato Raffaele Di Monda - si era rivolto al giudice di pace raccontando di aver lasciato lo stadio "indignato e profondamente colpito da striscioni denigratori, esposti nel secondo anello della curva nord, occupata dagli ultrà interisti, nei confronti dei napoletani". Parole decisamente forti che, si legge nell'esposto al giudice di pace, "recitavano espressioni come 'Napoli fogna d'Italia; 'Ciao Colerosì; 'Partenopei tubercolosì; 'Infamì, cui si aggiungevano canti e cori razzisti. Il giudice di pace ha riconosciuto in queste offese un "danno esistenziale", condannando la società nerazzurra per "responsabilità oggettiva". L'azione legale è stata vinta in primo grado, nonostante l'opposizione dei legali dell'Inter che ne chiedevano la cancellazione per errata competenza territoriale.
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gasport
anto.73
00martedì 5 agosto 2008 19:05
Mourinho risponde a Ranieri "Ha vinto poco, è vecchio"
Ieri le dichiarazioni del tecnico della Juve: "Non ho bisogno di essere come lui, che vuole vincere per essere sicuro di quello che fa". Oggi la replica: "A quasi 70 anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità". Poi esalta Ibra: "Meglio di Kakà, Messi e Cristiano Ronaldo"



MONACO (Germania), 4 agosto 2008 - Josè Mourinho risponde a Claudio Ranieri, che dopo la sconfitta con l'Amburgo aveva parlato delle differenze che lo dividono dal tecnico dell'Inter. E sono dichiarazioni che non hanno bisogno di troppe spiegazioni.
LUI E' VECCHIO - Ieri la polemica innescata dall'allenatore della Juventus: "Contraccolpi emotivi dopo questo k.o.? Non credo proprio, la penso all'opposto di Mourinho. Non ho bisogno di vincere per essere sicuro di quello che faccio, a me va bene prendere uno schiaffo, lo scorso anno ne abbiamo presi tanti e abbiamo reagito". Mourinho, a Inter Channel, ha risposto così: "Sono in Italia per lavorare non per fare una guerra di parole. Voglio far bene con l’Inter, il meglio possibile per noi e dimenticare il lavoro degli altri. Ranieri? Ha comunque ragione per quello che dice: io sono molto esigente con me stesso e ho bisogno di vincere per avere sicurezza delle cose. Per questo ho vinto tante trofei nella mia carriera. Lui ha, invece, la mentalità di uno che non ha bisogno di vincere e a quasi settanta anni ha vinto una Supercoppa e un’altra piccola Coppa. È troppo vecchio per cambiare mentalità".
IN GERMANIA - A proposito di successi, l'Europa è il pane di Josè Mourinho. Non ne può fare a meno, e anche quando si tratta di test amichevoli in vista del primo impegno stagionale, lo spirito competitivo emerge. Perché anche se la Supercoppa è lontana venti giorni, al tecnico dell'Inter piacerebbe battere il Bayern, il Siviglia e l'Ajax, che in questa settimana incroceranno la sua strada.
SFIDA AFFASCINANTE - "Non rischieremo i giocatori acciaccati ma certamente proveremo a vincere, queste partite mi piacciono, servono ai giovani per fare esperienza e agli altri per acquisire sicurezza", ha detto Mourinho in un'intervista sul sito ufficiale del Bayern Monaco alla vigilia della gara che assegnerà la "Franz Beckenbauer Cup" e il "Trofeo Pirelli", in programma all'Allianz Arena alle 20.30 di domani. "In difesa avremmo bisogno di... Beckenbauer visto che non avrò a disposizione Materazzi, Chivu, Samuel, Cordoba e probabilmente ancora Rivas. Non ci sono dubbi sul fatto che il Bayern Monaco sia uno dei migliori club al mondo. Ricordo che, quando ero bambino, mio padre mi portò allo stadio 'Da Luz' di Lisbona a vedere Benfica-Bayern. Non dimenticherò mai di aver visto dei giocatori incredibili in campo: Franz Beckenbauer, Gerd Muller, Sepp Maier e Paul Breitner. Era veramente un gruppo super".
AVANTI - Mourinho parla poi dell'avversario di domani, che rispetto all'Inter ha iniziato a lavorare prima: "Il Bayern Monaco ha già disputato la Supercoppa di Germania ed è pronto per iniziare la Bundesliga. Loro sono già pronti, noi non ancora. Ci alleniamo da pochi giorni e, per questo, mi aspetto una gara difficile. Ma non voglio essere campione nelle gare amichevoli, voglio che sia più difficile ora in modo che possa essere più facile dopo"

leggi articolo.....

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leggi la risposta di Ranieri
anto.73
00martedì 5 agosto 2008 20:21
Bayern-Inter da Champions Cambiasso va in difesa
Serata di grande calcio a Monaco, dove alle 20.30 i nerazzurri affronteranno il primo test della tournée europea. Toni fuori per infortunio. Mourinho "costretto" ad arretrare l'argentino



MONACO (Germania), 5 agosto 2008 - Non sarà un'amichevole tradizionale. Per tanti motivi. Il Bayern, versione Klinsmann, senza Oliver Kahn in porta dopo 14 anni, farà il debutto stagionale nel suo stadio. L'Inter, con Mourinho in panchina, osservata da Moratti che l'ha raggiunta in Baviera, affronta il primo test europeo del nuovo corso contro una big. Ce n'è abbastanza insomma, per aspettarsi una serata di buon calcio, oltre che di esperimenti.
CAMBIASSO IN DIFESA - La prima sfida di questa sorta di antipasto di Champions spalmato tra Germania e Olanda (già stanotte i nerazzurri raggiungeranno Amsterdam), riserva all'Inter un avversario più avanti nella condizione. Mancherà Toni (oltre a Ribery), fuori per infortunio. L'azzurro stamattina ha salutato Materazzi dopo l'allenamento. Ma ci saranno Klose, Podolski, Schweinsteiger e la difesa titolare. Considerate, tra le tante, le assenze di Cordoba, Samuel, Chivu, Vieira e Ibrahimovic, i nerazzurri invece scenderanno in campo con una formazione rimaneggiata: Toldo in porta dietro Maicon, Burdisso, Cambiasso e Maxwell; Stankovic in mezzo a Zanetti e Muntari; Figo e Mancini ai lati di Adriano. Iin panchina Orlandoni, Dacourt, Crespo, Suazo, Balotelli, Pelè, Bolzoni, Mei, Caldirola, Santon e Gerbo (Jimenez ha dato forfeit per un leggero affaticamento muscolare).
GRANDE ATTESA - Nonostante la città sia praticamente vuota, i tifosi del Bayern hanno risposto con grande entusiasmo all'appuntamento con la Franz Beckenbauer Cup che verrà assegnata stasera. L'Allianza Arena sarà praticamente esaurita.
gasport [SM=x1322619] [SM=x1322619] [SM=x1322617]
anto.73
00martedì 5 agosto 2008 23:00
Sorrisi dall'EuroInter Mancini stende il Bayern
I nerazzurri vincono a Monaco la prima sfida della tounée estiva che dopo la Germania li porterà in Olanda. A inizio ripresa il brasiliano confeziona un gol da applausi con un tocco morbido dopo l'assist di Figo. Toldo insuperabile



MONACO (Germania), 5 agosto 2008 - L'inizio è incoraggiante. Se la missione di Mourinho è quella di dare vocazione europea a una squadra che ha dominato solo in Italia negli ultimi anni, i segnali arrivati dall'Allianz Arena possono essere interpretati come un primo passo. Il gol di Mancini al 6' del secondo tempo consegna all'Inter il Trofeo Pirelli, la coppa extralarge dedicata a Beckenbauer e un bel carico di autostima.
L'INIZIO - Il modulo annunciato è il 4-3-3, ma Adriano è ben più isolato del previsto con Mancini a sinistra e Figo a destra, larghi sì ma pure appiattiti a copertura della metà campo. In compenso dietro non si rischia niente, e Cambiasso (centrale difensivo improvvisato accanto a Burdisso) finisce per fare un figurone. Complessivamente l'Inter è comunque contratta, è il Bayern a tenere in mano il pallino del gioco.
FISCHI SU JURGEN - Klinsmann cambia tre volte il modulo rimediando poca qualità e qualche fischio dai suoi tifosi alla prima uscita casalinga che si chiude con l'infortunio di Demichelis. Sul campo è Lahm il pericolo principale per Toldo, che controlla senza problemi un diagonale del nazionale tedesco, per poi rischiare di più sulla conclusione di Altintop al 23'. Dalla parte opposta spetta ad Adriano, al 18', l'unico tentativo nerazzurro del primo tempo (punizione controllata da Reinsing): il brasiliano regala sorrisi, essendo sempre nel vivo del gioco per dettare il passaggio o cercare la conclusione.
AMANTINO 18 CARATI - Nella ripresa il gol di Mancini: è il 51' quando Figo apre il campo al brasiliano sulla sinistra; il controllo e il tocco a scavalcare il portiere sono da manuale. Al netto di qualche errore di Muntari e Zanetti, l'Inter prende fiducia e difende il risultato con ordine. Certo, Toldo è più che determinante, perché salva su Kroos (più volte), e Lucio. Ma quando Balotelli su punizione va a un passo dal 2-0, il successo nerazzurro assume controni più nitidi. Una serata non esaltante, che può anche accontentare come primo assaggio. Il viaggio europeo prosegue verso l'Olanda: Siviglia e Ajax sono i due prossimi esami preparatori. Destinazione Champions League. [SM=x1322619] [SM=x1322619] [SM=x1322617]
anto.73
00mercoledì 6 agosto 2008 19:45
Scolari attacca: Mourinho arrogante
Il tecnico del Chelsea: «Io sono umile, lui no»



LONDRA, 6 agosto - Non è un bel periodo per Josè Mourinho. Dopo gli attacchi di Ranieri, oggi lo Special One ha dovuto subire un nuovo fendente, scagliato da Luiz Felipe Scolari, neo tecnico del Chelsea, che ha definito il suo predecessore «un arrogante». Accanto alla conquista della Premier League e della Champions, traguardi dichiarati della stagione che sta per partire, il tecnico brasiliano intende portare avanti un'operazione-simpatia con il nome del Chelsea, inserendolo nell'elite del calcio mondiale con «Manchester United e Real Madrid».

ATTACCO A MOURINHO - Questa è la speranza di Scolari che non ha perso l'occasione per punzecchiare il suo predecessore. «Io non sono Josè Mourinho, quindi perchè la gente dovrebbe paragonarmi a lui? - le parole dell'ex ct di Brasile e Portogallo, al Guardian - Mourinho dice: 'Vincerò 10 campionati'. Io sono diverso e dico: 'Cercherò di vincere 10 campionati'. Vengo dal sud del Brasile, siamo gente differente. Noi diciamo che cerchiamo di vincere sempre, ma non diremo mai che le vinceremo di sicuro. Io sono una persona più modesta. Se poi succede che Mourinho non vince, dal momento che gli allenatori non giocano, è costretto a dire che è colpa dei giocatori. Ma io non l'ho mai detto. Come allenatore mi prendo le mie responsabilità».

L'OBIETTIVO DI SCOLARI - Al di là delle stoccate al tecnico dell'Inter, Scolari è rimasto impressionato dall'accoglienza che il suo Chelsea ha ricevuto nell'ultima tournee in Oriente. «Voglio che il Chelsea sia amanto nel mondo come il Barcellona e il Manchester United. Mi sorprende quando sento dire che il Chelsea non è una squadra popolare perchè, quando siamo andati in Cina, c'era gente che piangeva per noi. Laggiù amano il Chelsea, non come in Inghilterra. Prima c'erano solo Real Madrid, Barcellona, Manchester United, Milan. La nostra storia non è la loro, e non possiamo costruirla in due o tre anni, neppure in dieci. Ma un giorno forse saremo al loro livello». [SM=g28002]

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anto.73
00mercoledì 6 agosto 2008 19:52
Toldo: Inter, 3 anni per la Champions
«Mourinho è l'uomo giusto. Ha la mentalità vincente, ma gli serve tempo per programmare»



AMSTERDAM, 6 agosto - Dopo l’amichevole di ieri sera contro il Bayern Monaco e il prestigioso successo ottenuto all’Allianz Arena, l’Inter ha raggiunto in nottata Amsterdam dove oggi ha sostenuto una doppia seduta di allenamento. Lavoro di scarico per i titolari nel match contro la squadra di Klinsmann, mentre gli altri hanno lavorato in maniera più intensa. Ibrahimovic, Samuel e Cordoba hanno sostenuto anche le partitelle finali e soprattutto lo svedese ha dato spettacolo con numeri di alta scuola.

UMORE ALLE STELLE - L’umore è alto all’interno del gruppo, con Francesco Toldo intervistato dai giornalisti bersaglio degli scherzi dei compagni ma anche del preparatore dei portieri Silviglio. L’estremo difensore di Padova, decisivo con le sue parate contro i campioni di Germania, non ha nascosto la sua soddisfazione: «Non mi sono mai sentito secondo a nessuno e anche quando negli ultimi anni sono andato spesso in panchina, mi sono sempre tenuto pronto, senza staccare la spina. Chi lo fa, rischia di fare brutte figure. A me non è mai successo. Ho sempre risposto presente quando sono stato chiamato in causa». A proposito di Mourinho, “Toldone” ha sottolineato che il portoghese «trasmette la giusta mentalità e l’esperienza necessaria a livello europeo», ma ha anche avvertito che, come è successo con Mancini, anche lui avrà bisogno «di 1-2-3 anni per programmare la conquista della Champions League, una competizione in cui non sempre vincono i più forti. Fermo restando che anche il campionato è un nostro obiettivo e certamente non lo snobberemo». Domani è prevista doppia seduta di allenamento sempre nel curatissimo centro sportivo dell’Ajax, mentre venerdì ci sarà l’esordio nel torneo di Amsterdam contro il Siviglia alle ore 19.

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anto.73
00venerdì 8 agosto 2008 20:49
Mihajlovic: Mourinho caccia gli amici di Mancini
«Ecco perchè non vuole Stankovic»



MILANO, 7 agosto - «Ho impressione che Mourinho voglia far fuori Stankovic perchè è un uomo di Mancini». L'ex viceallenatore nerazzurro Sinisa Mihajlovic, che ha lasciato la società di via Durini all'arrivo di Josè Mourinho, intervistato da Telelombardia, non risparmia critiche al nuovo tecnico dell'Inter e alimenta i sospetti di una possibile dipartita di Stankovic. «Vedo che nell'Inter non soltanto i giocatori, ma anche gente che è stata vicina a Mancini è stata allontanata, non so per quale motivo, perchè tutti noi che siamo stati in quella società ci siamo sempre comportati benissimo».

ATTACCO A MOURINHO - A proposito del connazionale ed ex compagno di squadra, Mihajlovic ha espresso parole di grande stima. «Stankovic - ha detto - è un grande giocatore, sicuramente quando Mourinho lo conoscerà bene finirà per giocare più partite di tutti gli altri centrocampisti. Ma se la società lo vorrà vendere lui non avrà problemi a trovare un'altra soluzione, che sia la Juve o un'altra grande società». Sulle prime prove in campo della squadra nerazzurra targata Mourinho, Mihajlovic ha invece un giudizio severo. «Col Bayern Monaco - ha aggiunto - ho visto una squadra ben organizzata, un po' troppo ripiegata all'indietro e un po' troppo difensiva, il che è una caratteristica del gioco di Mourinho. Mourinho parte avvantaggiato, è arrivato in una squadra già pronta. Se fosse arrivato all'Inter nello stesso momento in cui è arrivato Mancini sicuramente non avrebbe vinto dopo 4 anni quello che ha vinto Mancini». [SM=g27996] [SM=x1322617]

corrieredellosport
anto.73
00venerdì 8 agosto 2008 22:55
La difesa tiene, Ibra rientra E Mourinho può sorridere
L'Inter pareggia 0-0 col Siviglia nella prima partita del torneo di Amsterdam. La retroguardia, seppur rimaneggiata, continua a non subire gol. Si rivede lo svedese e Balotelli è già Super Mario



AMSTERDAM, 8 agosto 2008 - E' una costante delle squadre di Josè Mourinho. Lo Special One, sia al Porto che al Chelsea, è sempre partito dalle fondamenta per costruire i suoi successi. E in questo senso l'Inter pare già sulla buona strada, visto che l'unica rete subita da Julio Cesar e Toldo nelle amichevoli di questo precampionato è quella dello juventino Iaquinta al trofeo Tim. Inter-Siviglia, prima sfida del torneo di Amsterdam, finisce 0-0. E per una retroguardia priva di Samuel, Cordoba, Chivu e Materazzi e che presenta la coppia Rivas-Burdisso in mezzo, non è impresa da poco.
NOTE POSITIVE - Mourinho si frega le mani per la condizione di Balotelli: le accelerazioni di Super Mario sulla fascia fanno già male e con i suoi ripiegamenti, che trasformano il modulo in un 4-5-1 (anche Mancini dall'altra parte arretra molto senza palla), mostra una buona attitudine. Bene anche Dejan Stankovic: a vederlo giocare non si direbbe che potrebbe partire. Evidentemente le parole di Mourinho devono averlo ulteriormente motivato. La versatilità di Zanetti non fa più notizia, mentre da Muntari ci si aspetta di più.
LA GARA - Si parte e Balotelli si mangia un gol a tu per tu con Javi Vargas, poi è Crespo che non sfrutta un cioccolatino di Stankovic e non trova la girata al volo solo davanti al portiere. Il Siviglia, che come l'Inter inizierà il campionato a fine agosto, è privo del portiere Palop e del bomber Kanoutè e punge col sinistro di Luis Fabiano, anche se la retroguardia nerazzurra non mostra particolari affanni. Nella ripresa il ritmo scende ancora, ma l'Inter gioca meglio nella prima parte e sfiora il gol con Crespo e Mancini. Gli spagnoli ci provano nel finale con l'ex idolo del Salento Chevanton, ma Julio Cesar è attento e reattivo in una doppia parata su Renato e sull'uruguaiano nell'unica vera distrazione difensiva nerazzurra.
PEZZI DA NOVANTA - Nel finale c'è spazio anche per Adriano e soprattutto per il debutto stagionale di Zlatan Ibrahimovic, coi nerazzurri che tornano al 4-4-2. Lo svedese è lontano anni luce dalla forma migliore, ma offre un paio di lampi del suo talento unico e il suo rientro in anticipo sulla tabella di marcia è già di ottimo auspicio per quando si inizierà a fare sul serio. [SM=x1322619] [SM=x1322619] [SM=x1322617]
ti61no
00giovedì 28 agosto 2008 16:38
Il serbo, rigenerato dal nuovo corso inaugurato dal tecnico portoghese, resterà fedele all'Inter: "Ranieri e i bianconeri mi hanno riempito di complimenti, ma ho ancora tanto da dare qui"....
campionato,champions,coppa italia,super coppe ecc. [SM=x1322616] [SM=x1322617] [SM=g27987]



ti61no
00venerdì 29 agosto 2008 12:55
Quaresma all'Inter per 25 milioni, Suazo al Benfica

Venticinque milioni di euro per regalare a Jose Mourinho Ricardo Quaresma. Come voleva Mourinho, alla fine il sacrificato è stato Suazo, l'altro è Pelè. La cessione dell'honduregno al Benfica libera il posto per l'innesto tanto atteso, il colpo che il caro Josè ha chiesto al suo presidente quasi obbligato, dopo il fallimento Lampard, ad accontentare un tecnico che ha chiesto poco o niente, adattandosi ai giocatori presenti con l'eccezione fatta per gli innesti di Muntari, voluto, e di Mancini, richiesto in precedenza dall'omonimo (del giocatore) allenatore.
ti61no
00domenica 14 settembre 2008 11:49
Inter-Catania 2-1

Un volenteroso Catania ha provato invano a mettere i bastoni tra le ruote alla squadra di Mourinho. Contro il Catania basterà un’Inter normale, disse un paio di giorni fa il tecnico portoghese, stuzzicando la pazienza e la sensibilità dell’ex di lusso Walter Zenga. Quantomeno singolare invece è il modo con cui è arrivata la vittoria per l’Inter, che ha beneficiato di due deviazioni sfortunate dei giocatori catanesi ma è stata costretta al pesante handicap dell’inferiorità numerica per tutto il secondo tempo.

Anche per questo motivo la squadra non ha brillato per il gioco (anche se ad onor del vero in 10 contro 11 l’Inter è apparsa più ordinata in campo), ma ha dato una buona dimostrazione di forza e un primo avviso alle altre pretendenti al titolo. (fotogallery e sequenze episodi contestati)

La novità che risalta subito agli occhi in avvio di gara è l’esordio dal primo minuto del corteggiatissimo Ricardo Quaresma, esterno portoghese dal piede vellutato e pupillo di Mourinho. In attacco spazio al duo Balotelli-Ibrahimovic, mentre Zenga, per scardinare la difesa interista, si affida alla coppia Plasmati-Paolucci e alle geometrie di Pablo Ledesma che a fine partita si rivelerà uno dei migliori tra i rossoblu.

La prima mezz’ora è di marca interista, ci provano invano Ibrahimovic, Balotelli e Muntari. L’Inter rifiata un po’ verso fine tempo e viene incredibilmente punita da un colpo di testa di Plasmati. Passa solo un minuto e Quaresma, intenzionato a crossare, timbra il suo primo cartellino in serie A, complice una fortunata deviazione di un giocatore catanese. E’ l’1-1 che precede di pochi istanti l’espulsione di Muntari, colpevole di una manata ai danni di Tedesco, con quest’ultimo che rotola a terra un po’ troppo rantolante.

A inizio ripresa, dopo appena tre minuti, Maicon batte un lungo fallo laterale, il pallone viene deviato di testa all’indietro da Terlizzi, colpisce il palo interno e finisce tra le braccia di Bizzarri dopo aver assunto una strana traiettoria. Per il collaboratore di Damato la palla ha varcato per intero la linea di porta, è il 2-1 per l’Inter. Il Catania fatica a riorganizzarsi e subisce il maggior tasso tecnico dei nerazzurri che nonostante l’uomo in meno, vanno vicinissimi al terzo goal prima con Burdisso e poi con Ibrahimovic, servito meravigliosamente da Mancini (subentrato a Quaresma). E’ Bizzarri ad evitare un passivo più pesante per i catanesi.

Tabellino
Inter-Catania 2-1
Marcatori: 42’ Plasmati (C ), 43’ Quaresma (I), 48’ Terlizzi (C ) autorete.
INTER (4-4-2): Julio Cesar sv; Maicon 7, Burdisso 6, Materazzi 6, Maxwell 6; Quaresma 6,5 (78’ Mancini 6,5), Muntari 5, Vieira 6, Figo 6 (46’ Zanetti 6); Ibrahimovic 6,5, Balotelli 6,5 (66’ Cambiasso 6). A disposizione: Toldo, Cordoba, Cruz, Adriano. Allenatore: José Mourinho 6,5.
CATANIA (4-3-3): Bizzarri 7; Silvestri 6, Terlizzi 6, Stovini 6, Silvestre 6; Biagianti 6, Ledesma 6,5, Tedesco 6,5 (73’ Antenucci sv); Martinez 5,5 (61’ Dica 6), Plasmati 7 (61’ Paolucci 5,5), Mascara 6,5. A disposizione: Kosicky, Sardo, Sabato, Baiocco. Allenatore: Walter Zenga 6.
ARBITRO: Antonio Damato di Barletta 6.
AMMONITI: Tedesco, Ledesma, Biagianti, Dica, Paolucci (C ), Vieira, Maicon (I).
ESPULSO: 44’ Muntari.
ti61no
00domenica 21 settembre 2008 23:25
Torino-Inter 1-3
I nerazzurri sbloccano il risultato con fortuna e vincono autoritariamente



L’Inter conquista tre punti e la vetta della classifica su un campo, quello del Torino, per niente facile. La squadra di De Biasi quest’anno è partita finalmente in maniera convincente ma la forza dei nerazzurri, soprattutto all’inizio, è stata impressionante. Forza, compattezza e fantasia, queste le doti messe in mostra dagli uomini di José Mourinho, i granata però non hanno sfigurato e con un po’ di fortuna in più avrebbero anche potuto riacciuffare una partita che poteva sembrare conclusa .

Il tecnico portoghese ha optato per una formazione molto offensiva schierando dal primo minuto in attacco Ibrahimovic, Adriano e Mancini. D’altra parte dietro di loro c’erano tre mastini come Vieira, Cambiasso e Javier Zanetti. De Biasi non ha comunque pensato a difendersi e ha optato anche lui per un tris di uomini nel reparto avanzato composto da Rosina e Amoruso a dare sostegno a Rolando Bianchi

I primi minuti sono di marca torinista, i granata ci provano prima con Rosina, sinistro fuori di poco, e poi con Bianchi che anticipa Materazzi di testa ma non inquadra la porta. L’equilibrio però dura poco, al 24° un redivivo Adriano serve bene Mancini che cerca la porta e trova la sfortunata deviazione di Marco Pisano, pallone in rete e Inter in vantaggio. Il Toro reagisce riversandosi in avanti ma dopo due minuti è costretto a capitolare di nuovo. Il gol capolavoro è di Maicon che dal limite dell’area indovina l’incrocio dei pali alla destra di Sereni.

Sembra andare tutto storto per il Torino, perché al 28° si fa male Rosina che è costretto così a lasciare il campo. Dopo un primo tempo in cui l’Inter ha controllato con autorità la partita De Biasi prova a cambiare le carte in tavola inserendo Simone Barone per Corini anch’esso acciaccato. Dopo soltanto sei minuti è ancora l’Inter ad andare in gol grazie ad un rapido contropiede sull’asse Maicon-Mancini chiuso in maniera impeccabile da Zlatan Ibrahimovic.

La partita di fatto potrebbe finire qui e per l’Inter in qualche modo è così. Mourinho mette in campo forze nuove inserendo Quaresma e Balotelli al posto di Adriano e Mancini. Questa mossa però non fa altro che lasciare la manovra al Torino che accorcia le distanze con Elvis Abbruscato. Nell’ultima mezz’ora l’Inter ha la colpa di tirare i remi in barca e i granata ne approfittano senza fortuna, un palo e una traversa per loro oltre ad un paio di interventi prodigiosi da parte di Julio Cesare.

A fine partita De Biasi si dice soddisfatto per la prova nonostante il risultato possa sembrare piuttosto pesante. Mourinho si congratula con la sua squadra pur riconoscendo l’aver giocato soltanto un’ora, gli ultimi trenta minuti sono infatti stati a totale appannaggio del Torino. Per la prima volta il tecnico portoghese è in testa alla classifica e al suo fianco c’è la Juventus, rivale di sempre.

TORINO-INTER 1-3 (0-2)
MARCATORI: nel pt 24° Pisano (aut.), 26° Maicon; nel st 6° Ibrahimovic, 31° Abbruscato

TORINO: Sereni, Diana, Di Loreto, Pratali, Pisano, Zanetti (20′ st Ogbonna), Corini (1′ st Barone), Säumel, Rosina (29′ pt Abbruscato), Amoruso, Bianchi. All.: De Biasi.
INTER: Julio Cesar, Maicon, Burdisso, Materazzi, Chivu, Vieira, Cambiasso, Zanetti, Ibrahimovic (42′ st Cruz), Adriano (22′ st Balotelli), Mancini (19′ st Quaresima). All.: Mourinho.
ARBITRO: Farina di Novi Ligure.
AMMONITI: Zanetti, Pisano, Balotelli e Pratali tutti per gioco scorretto.
SPETTATORI: 22 mila.

Per le foto grazie a: corrieredellosport.it, alice.it.
ti61no
00giovedì 25 settembre 2008 19:45
Entra Cruz e l'Inter vola.....Mourinho solo in testa





Sofferta vittoria dei nerazzurri, che battono 1-0 il Lecce con un gol dell'argentino, entrato nella ripresa. Ospiti sulle barricate per tutta la partita (anche una traversa di Ibrahimovic) e puniti a 10' dalla fine. Risultato utile consecutivo in casa n° 100 per il tecnico portoghese






vedi articolo...
ti61no
00lunedì 29 settembre 2008 00:34
Milan-Inter: 1-0

MILANO - Quinta giornata di campionato, derby numero 269. Per i nerazzurri in attacco Ibrahimovic tra Quaresma e Mancini; a centrocampo Cambiasso, Vieira e Zanetti; in difesa un cambio rispetto all'ultima partita Burdisso per Cordoba insieme a Materazzi, Chivu e Maicon.
Primi minuti le squadre non rischiano molto, le squadre si attendono nella propia metà campo. La prima occassione della partita: al 9' Ronaldinho serve Pato, ma la difesa nerazzurra è bravissima nel disimpegno. Al 11' fiammata nerazzurra: Ibrahimovic lanciato a rete per pochissimo non riesce ad agganciare la palla, Abbiati arriva prima e respinge fuori area. Al 13' Zambrotta, ai trenta metri, ha spazio per tentare la conclusione dalla distanza. La palla esce alta sulla traversa controllata da Julio Cesar. 16' Ancora protagonista Ibrahimovic: Maicon crossa al centro, lo svedese prova la deviazione ma Abbiati riesce ad anticipare l'attaccante interista bloccando la palla. 18' il Milan insiste, ma Burdisso è bravo a respingere un diagonale di Pato. 23' ancora una percussione centrale di ibrahimovic, Abbiati lo anticipa, palla sui piedi di Maicon il suo tiro è deviato in calcio d'angolo. Grandissima parata di Julio Cesar al 24': Ronaldinho cerca di piazzare la palla nell'angolo alla destra del portiere nerazzurro che con uno scatto felino agguanta la palla. Una punizione di Chivu, al 28', impegna Abbiati costringendo il portiere rossonero alla respinta di pugno. Ronaldhino porta in vantaggio i rossoneri al 36', da un cross dal limite dell'area di Kakà interviene di testa il brasiliano che di testa mette in rete. Il primo tempo si conclude senza altre occasioni con il Milan che tiene palla.

Secondo tempo l'inter entra in campo decisa a trovare il pareggio. Quarto della ripresa occasione per Ibrahimovic lanciato centralmente non riesce ad evitare l'intervento di Abbiati. Mancini trova la deviazione di testa, al 7', sfruttando un cross da un calcio piazzato palla pericolosa bloccata da Abbiati. Al 9' Mancini disturbato dai difensori rossoneri non riesce a deviare in porta una palla proveniente da Ibrahimovic. 13' Occasione per Kakà, si fa spazio per il tiro, ma il suo tiro finisce molto al lato. Il numero 8 nerazzurro porta a spasso la difesa rossonera al 15' del secondo tempo, sono costretti a chiuderlo in tre. Palla sul fondo. 19' Posizionato al centro dell'area Adriano non riesce a sfruttare al meglio un bel cross di Zanetti.

Buona occasione per Cruz, al 26', l'argentino prova il tiro da fuori palla fuori di poco. L'Inter guadagna un'ottima palla a centrocampo: al 27' Cambiasso recupera e lancia Ibrahimovic che cerca di sorprendere Abbiati con un tiro di punta dal limite dell'area, tiro di poco al lato. Pressing altissimo dei nerazzurri, che continuano a pressare l'area rossonera. L'Inter resta in dieci al 32': espulso Burdisso per doppia ammonizione. 33' occasione per Kakà, Julio Cesar è bravo a bloccare in due tempi. Doppia occasione per l'inter al 36' prima Stankovic ma il suo tiro è respinto da Abbiati, poi Adriano sulla ribattutta manda poco alto sull'incrocio. Al 38' un pò di confusione per una presunta gomitata ad Adriano, proteste interiste e l'arbitro decide di espellere Materazzi. Strepitoso intervento, al 44', di Julio Cesar che respinge in calcio d'angolo un tiro da distanza ravvicinata di Shevchenko. 46' Azione confusa in area rossonera, dopo un batti e ribatti ci provano prima Stankovic poi Adriano, la difesa milanista riesce a respingere. 48' ci prova Adriano, di testa non riesce a deviare di testa un preciso cross di Maicon. Ultima occasione per l'Inter, ci prova Ibrahimovic da furoi area, palla alta sulla traversa. L'arbitro fischia la fine dopo cinque minuti di recupero.

Nei primi quarantacinque minuti, difese molto basse l'Inter si fa vedere con un paio di percussioni centrali di ibrahimovic, ma il milan passa in vantaggio al 36' con un gol di Ronaldinho. Si torna in campo e l'Inter parte a testa bassa costringendo spesso il Milan nella propia area, diverse le occasioni per l'Inter che non riesce a sfruttare le occasioni da gol. Nerazzurri terzi in classifica dietro Lazio e Napoli.

Milan-Inter: 1-0
Marcatori: 36' Ronaldinho
Milan: 12 Abbiati; 15 Zambrotta, 4 Kaladze, 3 Maldini, 18 Jankulovski; 8 Gattuso (43'st Bonera), 23 Ambrosini, 10 Seedorf; 22 Kaka, 7 Pato (29'st Flamini), 80 Ronaldinho (39'st Shevchenko).
A disposizione: 1 Dida, 5 Emerson, 14 Cardacio, 25 Bonera, 76 Shevchenko, 77 Antonini, 84 Flamini.
Allenatore: Carlo Ancelotti.

Inter : 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 16 Burdisso, 23 Materazzi (14'st Cruz), 26 Chivu; 14 Vieira (35'st Stankovic), 19 Cambiasso, 4 Zanetti; 77 Quaresma, 8 Ibrahimovic, 33 Mancini (14'st Adriano).
A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 5 Stankovic, 9 Cruz, 10 Adriano, 24 Rivas, 45 Balotelli.
Allenatore: José Mourinho.

Ammoniti: Gattuso, Jankulovski; Burdisso, Vieira, Quaresma, Zanetti, Stankovic
Espulsi: Burdisso, Materazzi

Arbitro: Emidio Morganti

anto.73
00martedì 30 settembre 2008 19:20
Mourinho rivela: Guadagno 14 milioni
Conferenza stampa agitata alla vigilia della sfida di Champions con il Werder, il tecnico dell'Inter svela il suo vero ingaggio dopo un battibecco con un giornalista

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APPIANO GENTILE (COMO), 30 settembre - Conferenza stampa frizzante per Josè Mourinho che evidentemente non ha del tutto digerito la sconfitta nel derby e soprattutto alcune critiche dopo il ko contro i rossoneri. Stavolta il tecnico di Setùbal non è apparso sorridente come in passato ed anzi in un paio di occasioni ha risposto piccato ad un paio di giornalisti che gli facevano le domande: «Mi conosci -ha spiegato ad un collega inglese- perchè sono stato tre anni e mezzo nel tuo Paese. Io sono lo stesso di allora e non cambio perchè sono venuto qua in Italia. Se non piaccio alla gente per me è lo stesso. La mia famiglia mi ama e per me questo è il massimo. Cambiare le mie convinzioni? Non sono arrivato qui come un signor nessuno, io ho vinto già qualcosa, voglio imparare perchè non mi sento arrivato e perchè dopo il calcio portoghese e quello inglese voglio imparare anche quello italiano. Mi piace essere in Italia perchè mi diverto».

LO STIPENDIO - Alla vigilia della gara contro il Werder Brema, un Mourinho sempre in forte vena polemica non ha voluto in alcun modo parlare del derby perso domenica sera, ma solo dell'impegno di Champions che attende l'Inter domani contro il Werder Brema a San Siro. Da vedere e rivedere un siparietto in conferenza stampa tra il tecnico portoghese e un giornalista, da Mourinho sfidato ironicamente a scrivere la formazione prima di una partita, e non a criticarla dopo. «Lo faccio se mi dà parte dei suoi nove milioni di ingaggio...» ha replicato il cronista, subito rettificato da Mourinho: «non sono nove, ma 11, e con gli sponsor arrivo a 14 milioni».

LA SFIDA - Josè Mourinho giudica "molto importante" la gara di domani sera per agguantare quanto prima la qualificazione agli ottavi di Champions. Quanto alla formazione, confermerà gran parte di quella vista in campionato. «Per parlare del campionato sarò qua di nuovo venerdì, oggi c'è solo la Champions League», ha esordito Mourinho convinto che anche la sua squadra si sia già messa alle spalle il derby: «Certamente, c'è una grande differenza tra noi che lavoriamo e quelli che scrivono del nostro lavoro - ha continuato, guardando all'imminente sfida col Werder -, in questa vita non c'è tempo per piangere quindi ai miei giocatori non ho parlato di Pato, ma di Pizarro, non ho parlato di Morganti, bensì dell'arbitro Michel».

corriere dello sport

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ti61no
00giovedì 2 ottobre 2008 09:55
Inter-Werder Brema 1-1: i tedeschi frenano un'Inter un po' confusionaria
Con una vittoria la squadra di Mourinho avrebbe ipotecato il passaggio del turno. E’ invece arrivato un pareggio anche per merito di un ostico Werder Brema trascinato dall’imprendibile Diego. Un punto che rende il bicchiere interista mezzo vuoto più che mezzo pieno, ma tutto sommato non è nulla di drammatico. Preoccupa però l’abulia dell’attacco nerazzurro, due goal nelle ultime tre partite (di cui solo uno segnato da un attaccante).

ti61no
00domenica 5 ottobre 2008 01:16
Inter-Bologna 2-1
La magia di Ibra e l'errore del capitano fanno notizia

Serata dal clima piacevole in quel del Meazza per il primo incontro di sempre tra Mourinho e Arrigoni, alla vigilia della gare i due tecnici, a differenza di quanto si era stati abituati ultimamente, non si sono scambiati battute velenose. La distensione tra le due formazioni che si affrontano infatti sarà una costante della gara. L’Inter parte con il vecchio 4-4-2, difesa con un inedito Rivas alla sua prima di quest’anno accoppiato a Ivan Ramiro Cordoba; esterni di difesa Zanetti e Maicon. In mezzo le redini del gioco sono affidate a Muntari, Vieira, Quaresma e Mancini esterni a supportare il duo scandinavo-brasiliano Ibrahimovic-Adriano. La squadra emiliana, che qui a Milano aveva vinto all’esordio contro il Milan, sceglie un modulo meno propositivo e più folto nelle retrovie: un 4-5-1 con Di Vaio a sfidare Julio Cesar e Adailton in veste di suggeritore.

Parteza rossoblu - Il Bologna incomincia bene e l’Inter sembra lasciare volentieri lo sfogo all’avversario, che ben presto però esaurisce il brio iniziale con una botta di fuori dello specialista Volpi. Poi è la squadra di casa e fare il gioco con gli scambi di posizione tra i due attaccanti, la classe di Viera a dettare i tempi e la supremazie sulle fasce.

Ibra in cattedra - E’ al minuto 25, dopo diversi tentativi di imbastire una azione letale, falliti spesso per imprecisione nei tocchi finali, che si compie il miglior gesto della partita: Adriano punta sulla fascia il difensore, lo lascia sul posto e crossa sul primo palo per Zlatan Ibrahimovic che anticipando marcatore, portiere e stadio intero deposita in rete con pregevole tacco al volo. Il gol è da dvd celebrativo e San Siro viene giù infatti, il Bologna accusa il colpo. Il primo tempo finisce con l’Inter assaltatrice che non spegne però del tutto i sogni di rimonta degli ultimi in classifica perché manca il raddoppio.

Penalty - La seconda frazione di gioco si apre così come si era chiusa la prima, i padroni di casa in avanti tant’è che su cross di Mancini dalla destra arriva l’errore di Volpi che tocca di mano. Rigore al 4′ del secondo tempo, al dischetto si presenta il filgiol prodigo, Adriano che con freddezza manda la sfera dalla parte opposta di Antonioli. Sembra fatta ma è presto per pensare brividi non ce ne siano più.

Doppio incubo - E’ l’incomprensione ad aiutare i bolognesi quando all’11′ Zanetti e Cordoba non si dividono a dovere il compito e consegnano un rinvio errato sui piedi di Moras, il greco segna e inietta fiducia negli uomini della Menarini. 2 a 1, partita riaperta e Bologna su di giri. Tempo cinque minuti e ritornano ad aleggiare gli spettri dell’infortunio grave sulla difesa nerazzurra: Rivas nel tentativo, peraltro riuscito, di mettere in fallo laterale su ripartenza rossoblu s’accascia per terra dolorante, uscirà in barella. L’emergenza difensori già di per sè ad alti livelli tocca l’apice, Mourinho torna allora al 4-3-3 inserendo Cambiasso centrale difensivo e Stankovic terzo di centrocampo al posto di Mancini.

Finale nerazzurro - Arretrando in difesa, assaltata da un Bologna con una punta in più, Marazzina, l’Inter non perde la calma e dagli arrembaggi del Bologna ne ricava contropiedi pericolosi. A Quaresma manca la risolutezza nell’ultimo passaggio in situazione di superiorità numerica, a Ibrahimovic la precisione a tu per tu con Antonioli per firmare doppietta e 3-1. L’Inter porta tre punti in cascina che la rendono capolista, per un notte almeno, in compagnia della Lazio e in attesa del Napoli.

ti61no
00lunedì 6 ottobre 2008 22:52
questo si che un gollassooooooo ;-)
anto.73
00domenica 12 ottobre 2008 12:46
«Balotelli, il figlio campione che si è dimenticato di noi»
I genitori naturali: «Siamo immigrati nell'88, eravamo poveri, per questo l'abbiamo dato in adozione»




BAGNOLO MELLA (Brescia) — Quando Mario Balotelli fece la sua comparsa sul palcoscenico del calcio nazionale, tifosi e appassionati rimasero stupiti dalle gesta del ragazzino. Più grande di tutti fu lo stupore di Thomas Barwuah, immigrato ghanese residente a Bagnolo Mella. Che di Mario è il padre naturale. «Non sapevo nemmeno che avesse cambiato il suo vero cognome con quello della famiglia cui era stato affidato», dice ora con l'amarezza dipinta sul volto. L'altra faccia della favola sportiva di Mario Balotelli, esploso nell'Inter e prossimo all'esordio nella nazionale maggiore sono i volti di papà Thomas e di mamma Rose. I veri genitori del calciatore sono sempre rimasti nell'ombra; escono allo scoperto per la prima volta perché si sentono feriti da alcune frasi rilasciate alla stampa dal loro Mario: «Con mio fratello e le mie sorelle vado d'accordo, ci sentiamo spesso. Ma con i miei veri genitori non ho grandi rapporti. Mi hanno dato via quando ero piccolo» è il senso delle dichiarazioni.

«Ecco, vorremmo dire a Mario che gli abbiamo sempre voluto bene — è il loro sfogo —, che abbiamo enorme gratitudine per la famiglia Balotelli che lo ha cresciuto. Ma vorremmo avesse anche con noi un rapporto di affetto. E soprattutto non abbiamo "dato via" nostro figlio; le cose sono andate in un modo che forse nemmeno Mario sa». Eccola, allora, la storia vista dalla famiglia Barwuah, di cui oltre papà e mamma fanno parte Abigal, figlia ventenne dal viso incantevole, Enock, che già si fa valere sui campi di calcio giovanili (ma tifa Milan) e la piccola Angel. La raccontano dal salotto della loro casetta, lontana dallo sfarzo in cui si muove un calciatore di serie A. La tv rimanda le immagini di Italia-Israele under 21, ferme sullo zero a zero: ci vorrebbe proprio Mario, per sbloccare il risultato, ma è rimasto in tribuna perché ha l'influenza. «Io e mia moglie — attacca papà Thomas — siamo arrivati in Italia alla fine degli anni Ottanta, nel 1988, Palermo è stata la nostra prima tappa. Lì è nato Mario ma fin dalla nascita gli hanno diagnosticato una malformazione all'intestino: è rimasto in ospedale per tutto il suo primo anno di vita ed è stato operato».

Clicca sulla foto..... [SM=g27996]

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ti61no
00lunedì 13 ottobre 2008 00:03
sarebbe stato bello poter sentire la "campana" da ambo le parti [SM=g1674899] [SM=x1322617]
anto.73
00lunedì 13 ottobre 2008 10:44
se le dichiarazioni dei veri genitori non
sono vere Balotelli è liberissimo di
replicare pubblicamente come hanno fatto
loro. [SM=g1658263] [SM=g27996] [SM=x1322617]
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