LETIZIA MORATTI, GERARDO D'AMBROSIO, E IL CONSIGLIERE ANZIANO MANIFESTANTE

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00mercoledì 14 marzo 2007 00:44

IL GIORNALE
13 marzo 2007, 19:42
Berlusconi: "Scenderò in piazza a fianco
della Moratti per la sicurezza a Milano"
di Alberto Taliani


Milano - Ci sarà anche Silvio Berlusconi alla manifestazione per la sicurezza a Milano prevista il 26 marzo. Il leader della Cdl ha annunciato il suo appoggio pieno a Letizia Moratti. Berlusconi ha voluto dare il suo annuncio, stasera, partecipando in qualità di consigliere comunale anziano, alla seduta di Palazzo Marino dedicata al bilancio "taglia tasse". Il 26 marzo sarà al corteo per «sottolineare la gravità del problema, che riguarda Milano ma non solo». Certo, ha ammesso facendo cenno alle polemiche seguite all'iniziativa della Moratti, «forse è inusuale che sia stato il sindaco di una grande città a proporre una manifestazione, ma credo che anche questa sia democrazia». Berlusconi ha fatto riferimento alla consuetudine per cui «normalmente sono le associazioni a proporre una manifestazione, ma in questo caso si sono rivolte al sindaco che ha creduto di dare il suo appoggio a un'iniziativa che era partita dalla base e soprattutto dall'associazione dei commercianti». Il sindaco continua a chiedere per Milano 500 poliziotti in più, ma il Viminale ha inviato solo 110 agenti. Numero considerato insufficiente sia dal sindaco, sia da Berlusconi che ricorda: «Il mio governo aveva già destinato a Milano questi due commissariati, mentre le persone che avevamo in animo di inserire erano più numerose di quelle che invece sono state assegnate ora, poco più di 100. Avevamo previsto anche un incremento dei poliziotti di quartiere, ma da quel che ci risulta questo progetto, come succede per quasi tutti i progetti che noi avevamo messo in campo, viene visto con antipatia dall'attuale governo che cerca di cambiare strada e di non proseguire nella continuità del nostro impegno. Credo che l'istituto dei poliziotti di quartiere, che qui a Milano si aggiungono ai vigili di quartiere, sia un istituto su cui insistere». Berlusconi ha ribadito che quello della sicurezza è un problema «sentito, e non tenuto nella giusta considerazione da parte del governo centrale. Per questo - ha concluso - mi pare opportuno essere qui per sottolineare la gravità del problema». Anche se ha tenuto a precisare che quella del 26
si trasformerà in una manifestazione di partito: «Non mi sembra. Io sono un consigliere comunale che dà il suo sostegno anche con la sua presenza al sindaco che ha pensato di promuovere questa iniziativa».

"Politica carnevale ributtante" «La politica oggi agli occhi dei cittadini è un carnevale ributtante», ha aggiunto in precedenza con severità Berlusconi. L'ex premier a Palazzo Marino, insieme al sindaco ha presentato il bilancio del Comune di Milano. «Al contrario di quello che sembra in tante tv, questa modo di fare politica della giunta Moratti è il paradigma di cosa significa secondo me una buona amministrazione».

"Illiberale non volere Berlusconi al corteo" «Proprio perché è una manifestazione aperta a tutti, credo sia illiberale pensare che qualcuno non possa venire, soprattutto se cittadino milanese e facente parte del consiglio comunale». Così Letizia Moratti, ha risposto ai giornalisti, a margine del consiglio comunale, riguardo alla partecipazione del leader della Cdl alla manifestazione del 26 marzo. «Abbiamo parlato della manifestazione ma non abbiamo parlato della sua presenza», ha risposto Moratti alla domanda se ci sia stato un suo diretto invito a Berlusconi. «Ritengo che la sua sia una presenza estremamente significativa - ha aggiunto - perché è un cittadino milanese e perché sente il problema della sicurezza e si affianca alla manifestazone». Una manifestazione, ha precisato Moratti, «che ha ottenuto a oggi l'adesione di 40 comitati e associazioni, come "Milano donna" e "Bambini ancora", molte di volontariato». Per la Moratti si tratta di «un segnale di una manifestazione che non vuole essere contro il governo, nel modo piu assoluto: è una richiesta di attenzione al governo che la città merita». Riguardo alla possibilità che la presenza di Berlusconi possa «politicizzare» la manifestazione, «la manifestazione è aperta a tutti - ha ribadito - e il presidente Berlusconi è un cittadino milanese, e fa parte del consiglio comunale».

Il sindaco: i vigili non sono la polizia
Intanto, sempre ieri, la Moratti è tornata sulla questione sicurezza precisando che i vigili urbani di Milano possono essere più presenti sul territorio: «Più gente c'è sul territorio meglio è... ma deve essere chiaro che i vigili non devono sostituirsi alla polizia. Ma tutti insieme si deve fare uno sforzo maggiore per garantire la necessaria sicurezza, adeguata al territorio in cui si opera». La Moratti ha così risposto, indirettamente, al giuslavorista Pietro Ichino, che ieri aveva colto l'occasione della presentazione di un libro per rivolgersi direttamente al sindaco. Ponendole questa richiesta: «Letizia, sono pronto a venire con te in piazza per la sicurezza. Ma tu prima fai il tuo dovere fino in fondo: fornisci tutti i dati in tuo possesso su cosa fanno i vigili urbani di Milano».




*****************************************************************




CORRIERE DELLA SERA
12 marzo 2007
L' ex procuratore: chiedere più agenti non serve, ci vogliono pene certe. E il Comune usi i vigili: adesso restano solo in centro
D'AMBROSIO: LETIZIA PROTESTI CON IL POLO CHE VOTO' L'INDULTO


MILANO - «Certo che la criminalità è un problema, ma non lo si risolve scendendo in piazza». Gerardo D' Ambrosio, oggi senatore della Quercia, sente puzza di bruciato nella mobilitazione contro il crimine annunciata dal sindaco di Milano Letizia Moratti. Nel 2002, quando diventò procuratore dopo Borrelli, tutti si aspettavano che si sarebbe scatenato contro Tangentopoli. E invece lui si presentò come «il procuratore della sicurezza», avvertendo i suoi pm che anche la criminalità di strada è un' emergenza vera per i cittadini. Perché boccia l' appello alla piazza del sindaco Moratti? «Perché la lotta alla criminalità è una cosa seria. Il problema è complesso, le cose da fare sono tante e mandare la gente in piazza è proprio l' ultima. Cesare Beccaria ha insegnato più di tre secoli fa che a frenare la delinquenza non è la gravità di una pena solo minacciata, ma l' inevitabilità di una pena giusta: dunque, ammesso che si possano mandarne anche centomila di poliziotti a Milano - magari togliendoli da Napoli o dalla Calabria? - il punto è che i delinquenti bisogna prenderli, processarli, condannarli e far scontare davvero la pena. Prima di scendere in piazza, la signora Moratti dovrebbe ricordare che la sua parte politica ha votato compatta per l' indulto. Bisogna dirlo chiaro che fu il centro-destra a insistere per un condono così ampio: io l' ho detto subito, tre anni sono troppi, guardate che solo a Milano escono 255 rapinatori a mano armata... Niente da fare. Contro l' indulto abbiamo votato solo io, Di Pietro, la Lega e altri quattro gatti. E adesso questi scendono in piazza?» Ma cosa può fare un sindaco? «Io dico: ognuno faccia la sua parte. Il degrado delle periferie non dipende dal governo nè dal ministero dell' Interno, ma proprio dai Comuni. Ci sono problemi strutturali che non si risolvono militarmente. Il degrado di certe zone metropolitane è l' antefatto dell' illegalità. C' è da fare un lavoro lungo di recupero della convivenza, educazione alla legalità, al lavoro, al sacrificio, al coraggio della denuncia». Ma nell' attesa di far assaporare a tutti il gusto dell' onestà, un po' di polizia in più forse non guasterebbe. «Certo, ma le risorse delle forze di polizia non sono infinite. Quando abbiamo provato a militarizzare un quartiere, gli spacciatori si sono spostati nell' altro. E comunque non basta aumentare solo il numero dei poliziotti: bisogna essere capaci di riappropriarsi del controllo del territorio. Alle elezioni tutti i sindaci promettono i vigili di quartiere, ma a Milano io continuo a vederli solo in centro». E allora che si fa? «Non c' è una soluzione magica. Serve un insieme di interventi coordinati, che richiedono tempi lunghi. L' ottanta per cento della criminalità di strada è l' effetto della recidiva. Quando ero procuratore, a Milano abbiamo varato una semplicissima riforma delle direttissime. In un anno abbiamo fatto condannare circa tremila arrestati in flagranza per rapine, scippi o spaccio. L' anno dopo, la criminalità di strada ha avuto un calo del 25 per cento. Ma soprattutto bisogna educare contro la droga, che è la nostra maledizione. La droga è la prima causa di criminalità. Proprio a Milano, con il sindaco Albertini, avevamo reimpostato il servizio delle comunità: se le carceri sono piene di tossicodipendenti, allora è su questa dipendenza che bisogna intervenire, altrimenti tornano subito in carcere». Sempre che magistrati e polizia scoprano i reati. «E sempre che, una volta scoperti, le leggi in vigore consentano di punirli».

Paolo Biondani



Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 00:44.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com