Insomma, noi abbiamo un sottosegretario al ministero della Salute, tal Eugenia Roccella -molto lautamente stipendiata da tutti noi che pure subiremo il regime-finanziaria 2010 che bloccherà gli aumenti per 5 anni- che intende sequestrare, in nome della legge 194 malinterpretata, le donne per tre giorni quando abortiscono scegliendo di prendere la RU486.
Una sorta di “punizione”: l’ospedalizzazione coatta perchè secondo Roccella
(integralista cristiana bigotta)
“Il nostro ordinamento non consente né l’aborto a domicilio né una sua banalizzazione.
In Italia l’interruzione volontaria della gravidanza non è un diritto privato e individuale ma un problema di tutta la collettività“
E quindi secondo la Roccella, visto che con la RU486 non è necessaria nè anestesia nè aspirazione chirurgica, l’aborto “viene percepito con piu’ leggerezza”, come un “malessere conseguente all’assunzione di una pillola”.
Per compensare tale “carenza di ansia e di criticità chirurgiche” conseguente all’uso della RU486, la Roccella, forte del coro dei moralisti da moquette che rubano tutto il rubabile di questo paese appassionandosi per i crocefissi a scuola, intende condizionare la prassi ospedaliera affinchè in tutt’Italia le donne siano dissuase dal sottrarsi a questo “sequestro ospedaliero” semplicemente firmando la dimissione.
La maggior parte delle donne, infatti, presa la pillola firma, saluta e va a casa, giustamente.
Allora la Roccella ha pensato di rendere questo comportamento che “banalizza l’aborto” firmando per tornare a casa, piu’ difficile e fastidioso, innanzitutto mettendo davanti alla donna un plico di descrizioni di possibili effetti collaterali da film dell’orrore alto come le pagine gialle.
Un “consenso informato” volutamente esagerato e prolisso che è diverso dal consenso informato usato in altre terapie, per lungaggine e generanda angoscia.
Poi se queste intimidazioni non dovessero bastare, minaccia di rendere l’assunzione della RU486 a pagamento, perchè, lei sostiene, se non si accetta il ricovero, si esce dalla 194 QUINDI è giusto pagare ogni prestazione ricevuta.
Spaventare, colpevolizzare, ricoverare, in perfetto stile “inquisizione”.
Questi gli intendimenti dell’applicazione della RU486 made in Roccella.
Attenta ai bisogni del vaticano vuole salvare gli embrioni dalla banalizzazione dell’aborto almeno con la stessa energia omessa per cercare di spegnere i ripetitori di Radio Vaticana che, adesso lo dice anche una perizia, uccide i bambini della zona del lago di Bracciano in misura di 10 volte superiore di quanto una malattia come il linfoma maligno colpisca i bimbi di altre aree d’Italia.
I bigotti stanno al potere e affiancano e si mescolano ai ladri di regime. I bigotti, come una Roccella (che poi chi cazzo è? da che fogna esce?) qualsiasi forse non sa che gli ospedali dirottano gente gravissima in altre strutture perche’ non hanno posti-letto.
La Roccella non sa che gli ospedali provinciali risparmiano pure sulle garze. Lei non lo sa, non se ne cura, non le interessa…le interessa solo proteggere gli embrioni dalla “banalizzazione dell’aborto” , facendolo anche con menzogne becere come “lo fanno in Europa” o “è una pillola pericolosissima”.
Lei ci educa.
Educa le donne italiane a vivere in un paese tornato all’epoca di “processo per
stupro” (rivedetelo!)
Quando la violenza carnale era considerata giuridicamente “reato contro la morale” e non contro la “persona”, perchè la donna, per la sottocultura italiana attuale, non è “persona”.
E’ un corpo, da vedere, da usare e da buttare. Che al massimo ha comportamenti “immorali” e da queste “immoralità” la Roccella vuole ripulire il mondo. Almeno il suo personale.