Samuel Youd (John Christopher)

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Carlo Maria
00venerdì 8 aprile 2011 15:28
Morte dell'erba
La differenza tra un bel romanzo -anche un GRAN bel romanzo- ed un capolavoro sta tutta qui: l'ottimo "Gli Umanoidi", di Jack Williamson me lo sono gustato in un mese circa, districandomi dai miei mille impegni; "Morte dell'erba" di Christopher l'ho letto tra ieri e oggi, infischiandomene di cosa sia successo nel mondo nelle ultime 24 ore.
Un romanzo fantastico, uno dei massimi gioielli della fantascienza che io abbia mai letto. Mi ha ricordato molte mie letture fatte negli anni ed incentrate sul tema post-apocalittico: da Il signore delle mosche a L'ombra dello scorpione, da Cecità fino ad arrivare a Caravan di Medda, a cui ora sarei curioso di chiedere se abbia tratto ispirazione anche da questa lettura per la sua impegnativa miniserie.
Un romanzo inquietante e profondamente angosciante, con una serie di personaggi vivi e profondi, che non restano piatti eroi (o antieroi) schematicamente inseriti in un contesto dinamico d'azione ed avventura, ma che mutano col passare delle pagine. Di fronte alle avversità, succederà che il bonario s'indurirà e che il cinico svelerà il suo lato umano. Uomini costretti ad accantonare il proprio lato civile per abituarsi nuovamente al ruolo di difensori del gruppo o del nucleo familiare, donne indurite dalle esperienze che riescono a tirare avanti con sofferta dignità e coraggio, bambini in cui l'innocenza viene incrinata, un mondo in totale sfacelo e legami umani che si disfano e si creano solo per contingente necessità. Un'opera davvero intensa, scritta in modo vigoroso e appassionante da un autore di cui davvero non avevo mai letto nulla. Mi chiedo se sia possibile che abbia scritto altro su questi livelli, ma qui aspetto eventuale replica da chi sia più esperto di me!
Consigliato! [SM=x74927] [SM=x74874]
Juan Galvez
00venerdì 8 aprile 2011 16:40
Certamente sì, e se tu leggessi quello che ho scritto tante volte lo sapresti: Inverno senza fine non è inferiore a Morte dell'erba. Poi JC si è ededicato alla letteratura per ragazzi.

V.
Carlo Maria
00venerdì 8 aprile 2011 16:47
Re:
Juan Galvez, 08/04/2011 16.40:

Certamente sì, e se tu leggessi quello che ho scritto tante volte lo sapresti: Inverno senza fine non è inferiore a Morte dell'erba. Poi JC si è ededicato alla letteratura per ragazzi.

V.




Caro, come sai non leggo anteprime di libri, però a domanda specifica hai risposto perfettamente e ora so che ne ho almeno un altro a cui attaccarmi! [SM=x74927] [SM=x74968]
Dalla sua scheda su wikipedia ho visto che da metà anni sessanta si è dedicato alla letteratura per ragazzi, però questa è una definizione che dice tutto e niente: per me ci sono decine di capolavori nascosti sotto quest'infausta etichetta e mi chiedevo anche se il ciclo dei Tripodi o altro sia meritevole!
Muasie
00venerdì 8 aprile 2011 21:00
Beh, io gli Umanoidi l'ho letto d'un fiato e ne avrei voluto ancora, ad es. [SM=x74946] D'altra parte però non conosco proprio l'autore di cui raccontate… [SM=x74997]
Carlo Maria
00venerdì 8 aprile 2011 23:30
Re:
Muasie, 08/04/2011 21.00:

Beh, io gli Umanoidi l'ho letto d'un fiato e ne avrei voluto ancora, ad es. [SM=x74946] D'altra parte però non conosco proprio l'autore di cui raccontate… [SM=x74997]




Di Williamson cos'hai letto, cara? E' un autore che mi ha fatto conoscere Vinnie, assolutamente superbo e di cui scrivo un gran bene ogni volta che esprimo un mio giudizio! [SM=x74874]

Christopher è invece una novità anche per me, ma un libro travolgente come questo merita di esser reperito, quindi cerca subito!
Juan Galvez
00sabato 9 aprile 2011 10:53
Non ho idea quanta (e se) letteratura per ragazzi di JC sia stata tradotta in italiano, e comunque non ne ho letta. L'autore, come hai visto, sa scrivere e bene, quindi non dubito che possa averne scritta di ottima. Cristopher vi si è dedicato perché, come sai, nei paesi di lingua anglosassone - e tanto più in GB - ha una solidissima tradizione ed è ben più remunerativa della fantascienza.

BTW, ci sono altri romanzi di sf di Christopher tradotti in italiano: "... e venne una cometa". Pur avendolo da parte da più di vent'anni, però, questo non l'ho ancora mai letto: reperibilità ardua (esiste solo l'antica edizione SFBC) e romanzo praticamente degli esordi, quindi non saprei. Un altro invece, e non so perché l'abbia rimosso quando ho scritto il post precedente, è "Una ruga sulla terra", terzo capolavoro del Nostro. Per "I Possessori" vale il discorso fatto per il romanzo cometario: ce l'ho, ma non mi sono mai convinto a leggerlo.

V.
Carlo Maria
00sabato 9 aprile 2011 17:29
Re:
Juan Galvez, 09/04/2011 10.53:

Non ho idea quanta (e se) letteratura per ragazzi di JC sia stata tradotta in italiano, e comunque non ne ho letta. L'autore, come hai visto, sa scrivere e bene, quindi non dubito che possa averne scritta di ottima. Cristopher vi si è dedicato perché, come sai, nei paesi di lingua anglosassone - e tanto più in GB - ha una solidissima tradizione ed è ben più remunerativa della fantascienza.

BTW, ci sono altri romanzi di sf di Christopher tradotti in italiano: "... e venne una cometa". Pur avendolo da parte da più di vent'anni, però, questo non l'ho ancora mai letto: reperibilità ardua (esiste solo l'antica edizione SFBC) e romanzo praticamente degli esordi, quindi non saprei. Un altro invece, e non so perché l'abbia rimosso quando ho scritto il post precedente, è "Una ruga sulla terra", terzo capolavoro del Nostro. Per "I Possessori" vale il discorso fatto per il romanzo cometario: ce l'ho, ma non mi sono mai convinto a leggerlo.

V.




Cioè, fammi capire: hai letto 3 suoi romanzi, sono tutti e tre capolavori e non ti sei divorato gli altri due in tuo possesso? [SM=x74960]
Io avrei fatto filotto!
Juan Galvez
00sabato 9 aprile 2011 19:14
Re: Re:
Carlo Maria, 09/04/2011 17.29:




Cioè, fammi capire: hai letto 3 suoi romanzi, sono tutti e tre capolavori e non ti sei divorato gli altri due in tuo possesso? [SM=x74960]
Io avrei fatto filotto!




Ma tu sei un barbaro la cui concezione del piacere è di una disarmante semplicità fanciullesca :-).

V.
Carlo Maria
00domenica 10 aprile 2011 22:51
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 09/04/2011 19.14:




Ma tu sei un barbaro la cui concezione del piacere è di una disarmante semplicità fanciullesca :-).

V.



Beh, in verità ho anch'io autori che centellino per non "esaurirli" troppo rapidamente [SM=x74931] , però francamente dopo un romanzo così forte vorrei a gran voce altro di questo scrittore! [SM=x74968]
Ho sul comodino, in posizione di predominante, Dalia Nera di Ellroy e un Dick, però con la testa sono ancora ai prati brulli! [SM=x74927]
Ripeto: uno dei più splendidi romanzi di fantascienza che io abbia mai letto. [SM=x74874]
Muasie
00mercoledì 13 aprile 2011 19:07
Re: Re:
Carlo Maria, 08/04/2011 23.30:




Di Williamson cos'hai letto, cara? E' un autore che mi ha fatto conoscere Vinnie, assolutamente superbo e di cui scrivo un gran bene ogni volta che esprimo un mio giudizio! [SM=x74874]
[…]



Non tanto di più, Carlo. Nel rintracciare gli "Umanoidi", letto anni fa, seguivo un interesse specifico per la tematica, non tanto per l'autore che, tra l'altro, incontravo per la prima volta. E ne rimasi entusiasta. Ad averlo avuto a disposizione avrei proseguito subitissimo con "Il ritorno degli umanoidi"! La biblioteca dove presi in prestito il volume però non aveva anche quest'ultimo e allora passai oltre, sempre sulla scia dei… robot. [SM=x74931] Fu sempre in quel periodo che lessi, ad es., "Il Papa definitivo" di Clifford Simak...
Williamson devo averlo poi incontrato ancora in qualche volume de "Le grandi storie della fantascienza" o raccolte Urania. Di certo l'anno scorso con l'intrigante antologia "Compratemi tutta", sempre nell'edizione Urania di cui hai parlato in altro post. Sì, se fossi andata con ordine avrei dovuto leggere prima "La stazione della Stella Morta", la precedente raccolta che invece devo ancora prendere in mano, ma il titolo di quella mi aveva incuriosita di più. [SM=x74946]

Carlo Maria, 08/04/2011 23.30:


….
Christopher è invece una novità anche per me, ma un libro travolgente come questo merita di esser reperito, quindi cerca subito!



Appena possibile provvederò senz'altro! Grazie. [SM=x74931]
Carlo Maria
00lunedì 29 agosto 2011 02:14
Una ruga sulla Terra

Seconda mia lettura di quest'autore e secondo romanzo di grandissima fattura! [SM=x74874]
Anche questa volta si tratta di un gioiello, di un romanzo che si divora. Dopo questa doppietta, mi sento di definire Christopher uno strepitoso SPOILER "narratore di giorni del giudizio", cioè lo ritengo davvero bravo nel genere "disastri naturali" che così mediocremente i registi stanno portando al cinema in questi anni. Ha una visione apocalittica piuttosto grandiosa, ma sa unirvi un'attentissima e altrettanto accurata cura delle psicologie ed un livello elevato anche di dialoghi, sempre convincenti. Tutti i personaggi sono credibili, così come la trama. Davvero molto bello! [SM=x74927]
Carlo Maria
00giovedì 21 novembre 2019 03:57
Re:
Juan Galvez, 09/04/2011 10.53:

. Per "I Possessori" vale il discorso fatto per il romanzo cometario: ce l'ho, ma non mi sono mai convinto a leggerlo.

V.



Chissà se alla fine lo hai letto.
Dopo otto anni sono tornato a Christopher con questo romanzo. E di nuovo l'ho letto in un amen, tant'è che, come si può notare, ne sto scrivendo il giudizio nel cuore della notte.
Un romanzo che possiede l'unico difetto di irritare un poco per quanto abusi dell'ingenuità dei buoni, che adorano frammentarsi e farsi prendere, tuttavia è incredibilmente appassionante.
Per la prima volta, in un suo romanzo ho trovato, oltre allo spunto fantascientifico, anche quello orrorifico. Vi è molto del film La Cosa, in questo romanzo, tant'è che adesso sbircerò per capire se il remake di Carpenter si sia rifatto fedelmente alla versione originale (che non ho visto) oppure si sia ispirato a questo romanzo per il clima (anche quello esterno) e le emozioni.
Ci sono pagine in cui faticavo ad andare avanti e coprivo con le dita le ultime righe della pagina per costringere gli occhi a non saltare quelle intermedie e giungere alle svolte narrative.
La costruzione delle psicologie è convincente e solida, il senso claustrofobico è fortemente ansiogeno e l'autore lo rende benissimo. Se si esclude il difetto esposto all'inizio, si tratta di una bella lettura!


Juan Galvez
00giovedì 21 novembre 2019 05:31
Re: Re:
Carlo Maria, 21/11/2019 03.57:



Chissà se alla fine lo hai letto.
Dopo otto anni sono tornato a Christopher con questo romanzo. E di nuovo l'ho letto in un amen, tant'è che, come si può notare, ne sto scrivendo il giudizio nel cuore della notte.
Un romanzo che possiede l'unico difetto di irritare un poco per quanto abusi dell'ingenuità dei buoni, che adorano frammentarsi e farsi prendere, tuttavia è incredibilmente appassionante.
Per la prima volta, in un suo romanzo ho trovato, oltre allo spunto fantascientifico, anche quello orrorifico. Vi è molto del film La Cosa, in questo romanzo, tant'è che adesso sbircerò per capire se il remake di Carpenter si sia rifatto fedelmente alla versione originale (che non ho visto) oppure si sia ispirato a questo romanzo per il clima (anche quello esterno) e le emozioni.
Ci sono pagine in cui faticavo ad andare avanti e coprivo con le dita le ultime righe della pagina per costringere gli occhi a non saltare quelle intermedie e giungere alle svolte narrative.
La costruzione delle psicologie è convincente e solida, il senso claustrofobico è fortemente ansiogeno e l'autore lo rende benissimo. Se si esclude il difetto esposto all'inizio, si tratta di una bella lettura!



No, ancora non l'ho letto. E ora chissà in quale scatolone del trasloco è finito...

La Cosa di Carpenter è molto fedele al racconto originale di John Campbell.

V.


Carlo Maria
00giovedì 21 novembre 2019 10:35
Re: Re: Re:
Juan Galvez, 21/11/2019 05.31:

No, ancora non l'ho letto. E ora chissà in quale scatolone del trasloco è finito...

La Cosa di Carpenter è molto fedele al racconto originale di John Campbell.

V.






Ma dai! Non sapevo fosse di Campbell! Il titolo è lo stesso? In quale raccolta lo posso trovare?
Juan Galvez
00giovedì 21 novembre 2019 11:00
Re: Re: Re: Re:
Carlo Maria, 21/11/2019 10.35:




Ma dai! Non sapevo fosse di Campbell! Il titolo è lo stesso? In quale raccolta lo posso trovare?

E' uno dei racconti del cosiddetto secondo periodo di Campbell, quando provò soluzioni stilistiche e contenutistiche più adulte e concettualmente profonde, spesso firmando con lo pseudonimo di Don A. Stuart (come fu per questo racconto).

Qui trovi l'elenco delle pubblicazioni italiane, ma anche la più recente risale ormai a un bel po' di tempo fa: Who goes there?.

V.


Carlo Maria
00giovedì 21 novembre 2019 22:47
E niente, il romanzo è stato così potente che oggi mi sono messo a trasformarlo in un gioco da tavolo e ci ragiono su da ore. Vuoi vedere che forse ci riesco? 🤔😍
Juan Galvez
00giovedì 21 novembre 2019 23:16
Carlo Maria, 21/11/2019 22.47:

E niente, il romanzo è stato così potente che oggi mi sono messo a trasformarlo in un gioco da tavolo e ci ragiono su da ore. Vuoi vedere che forse ci riesco? 🤔😍

Così fai una fraccata di soldi e vai in pensione anticipata 😂😂

BTW, Carlin, il nome di John Christopher è Sam, non Samuel.

V.
Carlo Maria
00venerdì 22 novembre 2019 15:10
Re:
Juan Galvez, 21/11/2019 23.16:



BTW, Carlin, il nome di John Christopher è Sam, non Samuel.

V.




È vero: anche Samuel Youd era uno pseudonimo che usava!
Juan Galvez
00venerdì 22 novembre 2019 15:30
Re: Re:
Carlo Maria, 22/11/2019 15.10:




È vero: anche Samuel Youd era uno pseudonimo che usava!

Più che altro è una curiosità, è decisamente raro che uno si chiami Sam e non Samuel.

V.
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