Scuole e atenei, cortei e blocchi

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lella84
00giovedì 16 ottobre 2008 21:35



ROMA - Clima sempre più caldo negli atenei italiani. Per protestare contro la legge 133/08 continuano i vari sit-in e manifestazioni nelle varie città italiane. E si registrano anche le prime occupazioni. A Roma una affollatissima assemblea all'aperto alla Sapienza si è trasformata in un corteo diretto verso il ministero dell'Economia. Migliaia di studenti sono poi arrivati alla stazione Termini, che hanno occupato per qualche minuto.

E c'è attesa per la manifestazione dei Cobas domani nella capitale, mentre le Regioni annunciano di interrompere il dialogo con il governo se non ritira le norme sui piani di ridimensionamento delle scuole più piccole.

Oggi è il turno dell'Aquila, dove gli studenti si riuniranno in un'assemblea promossa dall'Unione degli Universitari - L'Aquila (Udu L'aquila) nella Facoltà di Ingegneria. A Ferrara, gli studenti si riuniranno per una ulteriore assemblea organizzata dalla Rete Universitaria Attiva - Unione degli Universitari Ferrara (Rua-Udu Ferrara). A Lecce, assemblea generale studentesca promossa dall'Unione degli Universitari - Lecce (Udu-Lecce).

A Roma gli universitari della Sapienza sono in assemblea davanti al rettorato e chiedono il blocco della didattica. Tre-quattromila studenti sono riuniti nel piazzale della Minerva dove sono confluiti cortei provenienti da quattro facoltà. La riunione si doveva tenere nell'aula magna ma si è preferito farla all'aperto per il numero dei presenti.

"Sono al fianco degli studenti, ma la Protesta di per sè non risolve il problema, dobbiamo fare proposte concrete al governo per imporre un confronto", ha affermato prendendo la parola il preside di medicina e rettore in carica dal prossimo 31 ottobre, Luigi Frati. "La mobilitazione che c'è in tutta Italia, comunque - ha detto Frati - imporrà una riflessione al governo a cui penso vada presentata una piattaforma di proposte". Secondo il futuro rettore, infatti, "bloccare le lezioni per un giorno non serve, bloccarle a lungo danneggia i ragazzi e comunque sono decisioni che vanno prese in modo collegiale, non decide uno solo". Al termine dell'assemblea gli studenti sono partiti in corteo verso il ministero dell'Economia. Alla manifestazione partecipano anche i ricercatori e alcuni docenti. "Siamo in diecimila", dicono gli organizzatori. Molte le persone che si sono affacciate dalle finestre per salutare il corteo.

A Firenze invece gli studenti e i docenti hanno organizzato lezioni in piazza per coinvolgere la cittadinanza. Ieri gli studenti dell'Udu hanno occupato l'edificio D5 di Novoli. Rimangono occupate anche la facoltà di Agraria, il polo scientifico di Sesto Fiorentino e il dipartimento di Matematica Ulisse Dini. A Pisa un corteo di circa 200 studenti universitari e medi ha bloccato tra le 11,20 e le 11,40 alcuni binari della stazione. Il corteo è arrivato alla stazione dopo aver percorso alcune strade del centro storico urlando slogan contro il governo e contro la riforma Gelmini. Ieri, in una affollatissima assemblea, il rettore ha annunciato che la cerimonia di apertura dell'anno accademico salterà.

A Genova prosegue il blocco della didattica nella facoltà di Lettere. Assemblee in corso a Scienze politiche, Giurisprudenza e Lingue. Nel pomeriggio altre assemblee a Medicina, Scienze matematiche fisiche e naturali. Possibile il blocco della didattica a Ingegneria. Sempre nel pomeriggio a Lettere dibattito con studenti e genitori delle scuole di ogni grado. Domani la città sarà attraversata da tre cortei.

A Verona lezioni sospese per tutto il mese di ottobre: lo ha deciso all'unanimità il consiglio di facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell'università di Verona. "E' insopportabile essere destinatari di tagli indiscriminati - spiega il preside Roberto Giacobazzi - del tutto indipendenti dalla qualità della nostra ricerca e della nostra didattica". Infine a Bologna prosegue l'occupazione lanciata al termine dell'assemblea d'ateneo nella facoltà di Lettere cominciata ieri nel tardo pomeriggio.

La protesta nelle scuole. Ieri, mentre in decine e decine di scuole, elementari e medie, circoli e istituti comprensivi in tutta Italia, si protestava con la 'Notte bianca' contro la riforma Gelmini, la commissione Affari costituzionali del Senato dava parere favorevole al decreto. Un via libera arrivato con i soli voti della maggioranza visto che Pd, Idv e Udc hanno votato compattamente contro e hanno denunciato profili a loro avviso incostituzionali del decreto che riformuleranno per l'Aula come pregiudiziali.

Sempre nella giornata di ieri il ministro Gelmini è salita al Quirinale per un colloquio con Napolitano. Non si placa, intanto, la polemica per una mozione della Lega per introdurre classi ad hoc per gli studenti immigrati ha scatenato un putiferio, con una levata di scudi da parte dell'opposizione e dei sindacati. ''Stiamo lavorando per fare un grande sciopero perché non condividiamo affatto le scelte del governo e, attraverso la mobilitazione, vogliamo chiedere le modifiche al piano dell'esecutivo'', ha detto stamane il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.

Intanto cresce l'attesa per la manifestazione che attraverserà domani Roma in occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati autonomi. "Sarà il più partecipato di tutta la storia del sindacalismo antagonista", ha detto il portavoce nazionale dei Cobas della Scuola, Piero Bernocchi, in merito al corteo che partira da Piazza della Repubblica alle 10, per arrivare a San Giovanni. Bernocchi ha sottolineto come "da tutta Italia una marea di lavoratori e lavoratrici convergerà a Roma con centinaia di pullman, treni, navi e con migliaia di automezzi privati".
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