Stato di forma della Scuola Argentina.

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Carlo Maria
00domenica 29 dicembre 2019 22:37
... che direi non se la stia passando benissimo.
LucaL@
00domenica 29 dicembre 2019 23:16
Ahimé (ma soprattutto ahiloro) credo siano anni che è così. Adesso mi dicono che c'è pure un'altra crisi economica in corso in Argentina quindi figuriamoci se i lettori che comunque NON hanno imparato a leggere historietas da quando non c'erano più le Columba e la Record hanno voglia di spendere soldi in fumetti [SM=x74955]
Sashimi
00lunedì 30 dicembre 2019 00:17
Se ne lamentava già Altuna 20 anni fa (ai tempi dell'esordio di Cazador) e le cose sono fatalmente peggiorate. Non che manchino i talenti, ma vanno a lavorare (anche stando a casa, oggi con internet si può) per il mercato nordamericano, su testi lontani dalla tradizione dell'historieta; non solo tutine, ma comunque è il genere prevalente.

E' un fenomeno che viviamo anche noi: continuo a stupirmi di quanti nomi italiani trovo nei credits dei fumetti Marvel, DC e compagnia, ma non dovrei. A volte sono già noti ma prevalentemente sono nomi a me del tutto sconosciuti: è gente che in pratica ha esordito come professionista direttamente sul mercato USA - non solo matite e chine ma anche coloristi e letteristi, a volte (più raro) sceneggiatori.

Sash


C.Palomar
00lunedì 30 dicembre 2019 10:16
L'Argentina fa 40 milioni di persone, a star larghi. Mi sembra normale che, in un momento come quello odierno, in cui ovunque si leggono pochi fumetti, l'Argentina soffra particolarmente. Il suo bacino di lettori può potenzialmente essere tutto il mondo spagnolo, ma questo ovviamente non è necessariamente un indice di salute,perché (come diceva Sashimi) lavorare per vendere ad altri (sia prodotti finiti che, a maggior ragione, manodopera) implica comunque un certo grado (e spesso massimo) di omogenizzazione, soprattutto nel nostro contesto culturale già pesantemente globalizzato.
Carlo Maria
00lunedì 30 dicembre 2019 11:19
Considerazioni che condivido.

A latere, molti degli autori di cui si riportano le opere non li ho mai sentiti: l'Eura/Aurea ormai mi sembra che attinga solo dai nomi noti di sempre, perdendosi però gli artisti nuovi che potrebbe trovare. Mi è già capitato in passato di consigliare alla Aurea nomi e opere e poi vederli invece pubblicati da altri. E pensare che, a differenza del mercato americano supereroistico, la Aurea potrebbe finanziare opere in puro stile argentino, visto che i suoi lettori lo conoscono, lo amano e pure vi si riconoscono.
Juan Galvez
00lunedì 30 dicembre 2019 11:39
Carlo Maria, 30/12/2019 11.19:

Considerazioni che condivido.

A latere, molti degli autori di cui si riportano le opere non li ho mai sentiti: l'Eura/Aurea ormai mi sembra che attinga solo dai nomi noti di sempre, perdendosi però gli artisti nuovi che potrebbe trovare. Mi è già capitato in passato di consigliare alla Aurea nomi e opere e poi vederli invece pubblicati da altri. E pensare che, a differenza del mercato americano supereroistico, la Aurea potrebbe finanziare opere in puro stile argentino, visto che i suoi lettori lo conoscono, lo amano e pure vi si riconoscono.

Carlin, l'Aurea non paga certo come gli americani, al massimo potrebbe prendere gli scarti degli scarti.

V.
LucaL@
00lunedì 30 dicembre 2019 13:11
D'altra parte la scuola argentina, dallo stile di disegno realistico e rigoroso, diede già segni di cedimento decenni fa con il mangoso Meglia e lo squadrato Taborda, che poco o nulla c'entravano con i loro Maestri. E anche i testi titpici di quella scuola, cioé l'avventura classica o le vicende con dei sottotesti sociali o politici dubito che oggi interessino molto [SM=x74996]
Carlo Maria
00lunedì 30 dicembre 2019 15:39
Re:
LucaL@, 30/12/2019 13.11:

D'altra parte la scuola argentina, dallo stile di disegno realistico e rigoroso, diede già segni di cedimento decenni fa con il mangoso Meglia e lo squadrato Taborda, che poco o nulla c'entravano con i loro Maestri. E anche i testi titpici di quella scuola, cioé l'avventura classica o le vicende con dei sottotesti sociali o politici dubito che oggi interessino molto [SM=x74996]




Oddio, i sottotesti politici non interessavano molto neanche all'Eura dei tempi, in verità. Io credo, però, che l'avventura pura e i sottotesti sociali piacerebbero moltissimo anche ora, se fossero della stessa qualità.
E quanto ai disegnatori, anche Santana, Domingues, Alcatena o Risso si scostano dall'artista classico, ma poi un tratto "classico" era così indiscutibile e identificabile? Alberto Breccia prendilo in una qualunque delle sue fasi, ma poco assomiglierà a Zanotto, né questi a Mandrafina o costui a Repetto...
Juan Galvez
00lunedì 30 dicembre 2019 15:42
In effetti meno classico - in senso classico - del Viejo...

V.
Carlo Maria
00martedì 7 gennaio 2020 23:36
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