spot combinato fra SIN e Kratos
Si vede una palestra abbandonata, dei pesi pronti ad essere sollevati ma senza alcuna persona pronta ad afferrarli. Non si tratta di un grosso stabilimento sportivo, ma di una piccola palestra di provincia. All’improvviso, un’ombra massiccia si erge sul peso e lo solleva. Si tratta del Greek Warrior John Kratos, che con una sola mano solleva senza troppa fatica il peso. Tuttavia, non è il solo in questo luogo, una porta scricchiolante si apre e qualcuno fa il suo ingresso…
Una figura scheletrica si avvicina al possente lottatore della WBFF intento a fare esercizi al bilancere. Con voce titubante il ragazzo chiede...
"John...John Kratos?"
Il greco si ferma un attimo per squadrare l'interlocutore: "si, chi lo vuole sapere "
"Beh, Sid, chiamami solo Sid, sono qui perchè ho visto che sei in cerca di Saul...o SIN come lo chiami tu"
Il wrestler della World Bloody Fight Federation osserva con attenzione lo sconosciuto, a quanto pare attratto dalle sue parole. Così, si avvicina a lui e dopo averlo scrutato gli risponde: “portami da Lui!”, senza nemmeno chiedergli chi sia.
"Si...beh, sai, non è così semplice...Saul non è un tipo tranquillo...per così dire...e se sapesse cosa stò facendo probabilmente finirei all'ospedale.
Quindi, come si dice, ogni cosa ha il suo prezzo, anche questa informazione"
Kratos sembra voler subito concludere la faccenda in modo ragionevole e mette mano al portafoglio, accorgendosi di esserne sprovvisto ed anzi mostrando il lato scoperto della tasca.
“vedi, c’è un problema. A quanto pare il mio portafoglio si rifiuta di trattare con sconosciuti, specialmente se fanno leva su qualcosa di mio interesse senza garantirmi la certezza di sapere quello che voglio”
Il lottatore si avvicina minacciosamente al cadaverico tizio, mostrando la sua stazza fisica.
“perciò… non costringermi a mostrare l’altra faccia di John Kratos, quella che ottiene quello che vuole con la propria forza!”
Sid appare più pensieroso che preoccupato, l'opportunità di un facile guadagno pare svanire davanti ai suoi occhi come neve al sole e lui non è in grado di fare nulla per impedirlo. Alla fine, complice Kratos che stà già facendo schioccare le nocche, Sid si decide a parlare.
"Va bene, va bene...Saul non lo conosco molto bene, ma sò qualcosa che potrebbe indirizzarti. Di solito, alla vigilia dei suoi match, spende le serate in un pub di periferia, un postaccio pieno di drogati, teppisti e puttane...gente come me insomma. Si chiama "Helvete", è gestito da un mezzo pazzo fissato con l'occultismo, ma questo non credo ti interessi...lo troverai lì...credo, altro non sò dirti."
Occultismo…
“Helvete, un nome interessante, ancora di più è sapere che frequenta quei luoghi. Visto che hai parlato anche senza avere il guadagno in mano, ti svelerò un segreto”
Il greco mostra l’altra tasca, in cui vi è il portafoglio.
“Hai detto che ti chiami Sid? Visto che non sei uno sconosciuto, vai a prenderti una birra e qualcosa in più, sono soldi meritati, a me non servono. Stasera ho altre cose da fare…”
***************FLASHBACK*****************
Un buio e pidocchioso vicolo al lato di uno squallido e pidocchioso pub nella periferia della città fa da scenario per due figure che discutono nell’ombra.
Una, magra e smunta, è china sotto il peso della debolezza di fronte alla seconda, alta ed immensa.
“Sid...Sid...Sid... credevi di potermi sfuggire ancora a lungo? Grosso e stupido è un aggettivo che mi calza solo per la prima metà...”
“...lo sò...lo sò Saul...ti ridarò i soldi...lo sò, lo sò che devo ridarteli ma tu non hai problemi di soldi, no? Dammi altro tempo, non ti servono i miei soldi, hai già i tuoi, tu non hai problemi di soldi, non ti servono i miei...”
“Smettila! Sei patetico, non sono i soldi che mi interessano, ma nessuno mi può mancare di rispetto e passarla liscia...”
“Lo sò, lo sò...ma adesso i soldi non li ho...non li ho e basta...dammi del tempo...”
“Tempo? No.”
Saul mette una mano in tasca e estrae uno zippo e una sigaretta che prontamente si accende.
Ispira ed espira il fumo in faccia a Sid.
“Ti dò qualcosa di meglio, ti dò un ordine.”
“E dopo saremo pari”
SIN prende altre due boccate e guarda fisso negli occhi il suo gracile interlocutore.
“...si...”
“Bene...bene, farò qualunque cosa.”
SIN prende il pacchetto delle sigarette e con una penna segna frettolosamente qualcosa
“Domani, verso sera, vai a questo indirizzo, è una palestra, ci troverai un grosso tizio greco ad allenarsi, si chiama Kratos.”
“Oh, il tuo nemico, si, ogni tanto mi capita di vedervi in tv”
“...gli dirai che sai dove può trovarmi, lui ti ascolterà, ma non devi fargli capire che ti mando io, puoi anche farti pagare per le informazioni, così non sospetterà nulla.
Quando si fiderà di te, gli dirai di venire qui al pub la sera prima del ppv.”
“Certo, certo come ti pare, ma perchè non puoi dirglielo tu direttamente?”
SIN getta la sigaretta ormai finita a terra e la calpesta.
“Perchè per cadere in trappola, una preda deve vedere l’esca ma non la tagliola.”
**********NEL PRESENTE***********
Passi felpati introducono John Kratos dinnanzi all’ingresso dell’Helvete, il fantomatico locale in cui potrebbe trovarsi colui che sul ring si fa chiamare SIN. Le lettere “vete” sono spente, non più funzionanti e questo sembra causare angoscia nel Greek Warrior, che si ritrova ad aprire le porte di “Hel”.
“Quasi un inferno…”, un commento ad alta voce da parte del lottatore.
L'anta di una grossa porta in legno, con tanto di vetro rotto e annerito dallo sporco, viene spinta dal greek warrior che fa il suo ingresso nel locale.
I presenti subito voltano lo sguardo verso Kratos, come gatti allertati da un pericolo. Normale amministrazione, più i luoghi sono malfamati, più la clientela è affezionata ed ogni turista viene sempre visto come un intruso. Per fortuna di Kratos, la stazza e i tatuaggi servono a creare attorno al nuovo arrivato una specie di marchio di approvazione per alcuni e un monito di pericolo per altri. Il greco non impiega molto nel vedere SIN, che nonostante la scarsa luce ed il fumo si stagli imponente di fronte al bancone, su uno sgabello notevolmente più grosso degli altri, probabilmente una seduta personale che il gestore ha riservato ad uno dei suoi più grossi clienti abituali, in tutti i sensi.
Il lottatore greco cammina lentamente verso lo sgabello, sedendosi proprio di fianco al rivale. La prima cosa che fa è guardarlo in volto, cercando di scrutare l’uomo dietro alla maschera e preparandosi così ad ottenere una secca risposta.
Saul coglie il volto di Kratos con la coda dell'occhio, solleva il boccale colmo di birra scura e manda giù tre grosse sorsate, per poi rivolgere unghigno verso il nemico
"E così abbiamo finito di giocare a nascondino...tu hai vinto ed io ho perso"
Improvvisamente il ghigno si muta in una solida espressione di serietà:
"Cosa vuoi?"
La risposta arriva immediata, come se fosse stata già preparata in precedenza.
“Sapere chi sei. E’ tutto quello che mi interessa”
Ad una domanda del genere, arriva una spiegazione ancora più degna.
“E’ da tempo che mi interrogo sulla tua identità, non perché ritenga che un volto debba stare scoperto, ma per un altro motivo, Saul. Sto cercando di capire se questo locale distrutto rispecchia chi sei realmente”
"Eheheheh" una risata irrompe sommessa tra i denti del gigante che poi finisce di scolare il boccale di birra.
"La stessa domanda per l'ennesima volta, perchè pensi che stavolta otterrai una risposta diversa? o meglio, perchè pensi che stavolta otterrai una risposta?"
Kratos si lascia scappare un sorriso malizioso, sa già cosa dire al suo avversario.
“Otterrò una risposta perché ora che io e te siamo qui, non ci sarà nulla a dividerci dal momento della verità. Si dice che un uomo valga quanto le persone che ha intorno. Sono nella tua tana, non mi resta che chiedere a queste persone cosa sanno di te, in modo da arrivare dritto al cuore della tua identità!”
"loro? Loro di me non sanno più di chiunque altro, le mie abitudini, i miei vizi...l'unica differenza tra loro e te è che loro mi conoscono come Saul, tu come SIN. Un nome diverso e un volto diverso, ma la sostanza è la stessa"
“come puoi non essere mai te stesso? Sono stato nella tua situazione, schiacciato da quello che volevo apparire di fronte alle altre persone. Ma in quel modo, non ho fatto altro che rovinare la vita di mio fratello, della mia donna, di tutti coloro che ci tenevano a me. In questo modo, tutto quello che puoi fare è vivere e morire da solo. Pensi di essere disposto ad accettare questo destino?”
"Non capisci ancora? Non accetti che io possa essere davvero quello che sono? Tu credi che SIN sia la maschera che mi porto dietro da una vita per nascondere Saul Iazn Noriega, la realtà è che SIN E' Saul Izan Noriega. Non è mai esistita nessuna maschera, Greco.
Non ho paura di restare solo e non ho paura di morire solo, non ho paura di fare quelo che faccio perchè per me non esiste altro scopo che quello.
Per dirla come in un famoso film "ci sono persone che vogliono solamente vedere il mondo bruciare", e tu non l'accetti"
SIN guarda pensieroso il boccale vuoto che afferra con la mano destra e...
*CRAAAASSSH*
...LO FRANTUMA IN TESTA A KRATOS CHE FINISCE AL SUOLO!!!
I presenti nel locale si spostano di colpo facendo spazio attorno ai due wrestler, eccitati dall'aspettativa di uno sconttro in diretta e per nulla intenzionati a calmare le acque.
"Se tu l'avessi capito prima, non saresti in terra sanguinante adesso.
Se avessi capito che delle tue domande non mi frega un cazzo avresti capito le miei intenzioni fin da subito"
SIN rialza Kratos ancora stordito e lo getta verso i tavoli facendolo scivolare sopra un tavolinetto per poi schiantarsi al suolo.
"Sid era mio complice, gli ho chiesto io di portarti qui per poterti schiacciare, non perchè non volessi aspettare domani, ma perchè ho piene le palle di luchacrazia, regole e arbitri che mi dicono di fermarmi al tre!"
Un calcio al costato fa rotolare Kratos di qualche metro più in là, poi SIN rialza per il bavero il greco portandolo davanti alla sua faccia.
"Io non voglio più dovermi fermare!"
SIN carica un destro dritto verso il volto di Kratos che però si abbassa! Il Greek Warrior colpisce SIN allo sterno con un'headbutt che piega il gigante e poi infierisce con una raffica di gomitate alla tempia, SIN barcolla all'indietro e Kratos ne approfitta per brandire una sedia in legnoe spaccarla sulla schiena del nemico!
*CRAAAASSSH*
Saul rimane immobile dopo il colpo subito e Kratos lo travolge con una spear che getta entrambi di là dal bancone!
Il greco si rialza per primo in mezzo ad una marea di bottiglie d'alcol infrante.
“Mi hai dato la risposta che cercavo. Sei un carnefice in una società distorta, ti approfitti delle debolezze di un ambiente per trarne profitto. E da buon ribelle, non ti piace accettare alcuna regola. Non starò al tuo gioco, non avrai la mia pelle in questo luogo. Ci affronteremo sul ring, lontani da ogni vantaggio individuale. E lì potrai sfogare la tua ribellione, infatti ti propongo una stipulazione, SIN, mercoledì ci affronteremo in un Death match! Nessuno schienamento, ma soltanto un conto di dieci per concludere la sfida. Finalmente avremo un vincitore, sapremo chi di noi è il combattente migliore!”
Il gigante si rimette lentamente in piedi con un rivolo di sangue che gli cola dalla fronte aperta.
"Ribellione? Tu non sai cosa sia, la ribellione, ma se vuoi provarla sulla tua pelle, che sia.
Si fotta la luchacrazia, si fottano le regole, vuoi morire in mondovisione? Ci morirai Kratos."
Il cubano fissa a lungo il greco per poi dargli le spalle e andarsene via dal locale.
Le gente è colpita, probabilmente è la prima volta che SIN rinuncia alla battaglia davanti ai loro occhi, il che suona come una sconfitta per loro, che non capiscono cosa sia effettivamente accaduto stasera.