Una nuova compagna per la Stella Polare

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Nikola ADSL The King
00lunedì 10 aprile 2006 23:11
Una piccola stella nana brilla vicino all'astro che da sempre indica il nord ai marinai e alla «Polaris B» scoperta da Herschel

Bisogna correggere i libri di astronomia: la stella Polare, la mitica stella dei naviganti, ha una nuova compagna che le ruota intorno; ed è la seconda. La sua esistenza era stata immaginata ma ora il potente occhio del telescopio spaziale Hubble l’ha scoperta e fotografata: dunque esiste davvero. Si tratta di una piccola stella nana, vicinissima in termini celesti al grande astro dal quale è separata da 3,2 miliardi di chilometri; cioè poco più della distanza media del pianeta Urano dal Sole. E proprio a causa di questo volare quasi accanto la sua debolissima luce veniva finora annullata dall’abbagliante luminosità della stella Polare, oltre duemila volte più brillante anche del nostro Sole. Tuttavia, la raffinata capacità di risoluzione, cioè di vedere il dettaglio, del telescopio orbitale ha permesso di individuare la piccola e pallida compagna.
Così l’astro che indica il Nord è ora un sistema formato da tre stelle lontane 431 anni luce dalla Terra. Oltre alla supergigante centrale «Polaris A», nel 1780 il grande astronomo britannico (di origine tedesca) Sir William Herschel scopriva con i suoi meravigliosi strumenti la prima compagna, «Polaris B», grande e splendente a 384 miliardi di chilometri. Da allora studiando i movimenti della celebre coppia si era dedotta l'esistenza di un terzo «corpo» che «ora è stato rubato dal buio» - come ha detto con vena poetica Howard Bond dello Space Telescope Science Institute di Baltimore (Usa) -, e battezzato «Polaris Ab».
Ma la storia della scoperta ha raggiunto solo la prima tappa, anche se per certi aspetti la più importante. Adesso gli astronomi inizieranno un lungo e certosino lavoro di misurazione con due scopi. Il primo è quello di costruire un identikit il più preciso possibile del nuovo astro per poi conquistare, attraverso questi dati anche una maggiore conoscenza della stessa grande stella polare soprattutto per quanto riguarda la sua massa; un compito sempre difficile.
La ragione di tale interesse indiretto sta nel fatto che l’astro del Nord è la più vicina stella della famiglia delle cefeidi considerate dagli astronomi le «candele di riferimento» quando compiono le complicate ricognizioni celesti. La variazione della loro luminosità, infatti, è utilizzata per misurare le distanze delle galassie e anche il ritmo di espansione dell’Universo; cioè elementi fondamentali per conoscere la fisica e l’evoluzione del cosmo. E la cognizione esatta della loro massa è l’ingrediente più importante dal quale partire per tutte le valutazioni seguenti. Intanto, guardando la minuscola «Polaris Ab», gli scienziati cominceranno con il rilevare senza incertezze la sua orbita intorno alla stella madre; un viaggio che richiede addirittura trent’anni terrestri. Poi arriveranno le indagini più difficili.

fonte:http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/01_Gennaio/10/stella_caprara.shtml

[Modificato da Nikola ADSL The King 10/04/2006 23.12]

xvalentino
00martedì 11 aprile 2006 00:06
smile8 della news [SM=g27811]
Nikola ADSL The King
00giovedì 20 aprile 2006 22:40
Re:

Scritto da: xvalentino 11/04/2006 0.06
smile8 della news [SM=g27811]



è il mio dovere,no??
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