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Il pabulum per le larve di coleottero - Guida

  • Messaggi
  • lobivia
    00 25/01/2010 20:52
    Generalità

    Il pabulum per le larve di coleottero è generalmente costituito da una miscela di foglie secche e di legno decomposto , corteccia compresa , macinati finemente ; la presenza di qualche zeccolo non pregiudica la qualità della miscela , anzi ne evita l'eccessivo compattamento favorendone al contempo gli scambi gassosi .
    Le proporzioni da rispettare dipendono dalla specie che si sta allevando : in linea generale molte foglie e poco legno per i cetonini , l'opposto per i lucanidi . Salvo eccezioni che si contano sulle dita di una mano , delle quali l'allevatore scrupoloso dovrà tener conto informandosi nel caso si accingesse ad allevare proprio una larva di quelle specie , una miscela al 50% dei due componenti sarà la scelta migliore . Solamente per le larve di terza età L3 prossime alla costruzione della cella pupale , alla miscela andrà aggiunta della buona terra di campo (quella dei cumuli delle talpe è perfetta ma la sabbia umida funziona quasi altrettanto bene).
    Il mio consiglio è di non mescolare questo ingrediente agli altri , ma di farne lo strato più profondo del pabulum.

    La ricerca dei componenti

    Vale la regola che per un prodotto di qualità , i componenti dovranno necessariamente essere selezionati .
    Recarsi quindi a raccogliere i materiali quanto più possibile lontano da strade trafficate , ferrovie , fognature , fabbriche , distributori carburanti etc. magari in occasione di una escursione in montagna . Un po' di buon senso !
    Le foglie migliori sono quelle delle varie specie di Quercus e quelle del faggio ; chi avesse a disposizione foglie di boschi cedui misti (oltre alle specie suddette anche carpino bianco e nero , aceri , ontani , sorbi , orniello etc) si troverà altrattanto bene .Prestando attenzione a ciò che ci circonda si noterà che nel bosco le foglie secche non sono distribuite uniformemente ma che a tratti si formano dei cumuli : questo come effetto del vento prevalente . E' lì che potremmo “bottinare” proficuamente , raccogliendo solo le foglie degli strati superficiali senza toccare quelle scure e appiccicaticce a diretto contatto del terreno , ed evitando , per quanto possibile , di raccogliere foglie bagnate ( altrimenti una volta tornati a casa , dovremmo farle asciugare).
    Il contenitore perfetto dove metterle è il vecchio sacco di juta , quello delle patate , ma vanno altrettanto bene anche quelli moderni bianchi ( io ne ho utilizzato uno verde per esigenze fotografiche) fatti di microfettucce intrecciate : l'importante è che il prodotto possa respirare ( possiamo anche utilizzare i sacchi di nylon , ma solamente per la raccolta ed il trasporto).
    Un po' più complesso il discorso del legno : quello che seguirà , non me ne vogliano i puristi , vuole volutamente essere una guida indirizzata a chi , digiuno di conoscenze specifiche , vuole ugualmente raccogliere del buon legno e non sa da dove partire .
    Come per le foglie , recarsi in un bosco di Quercus sp e/o di faggio , possibilmente in una località rinomata per i funghi .
    In natura le piante morte ( età , malattia , attacchi parassitari , siccità , incendi , gelate , fulmini etc.)
    vanno normalmente incontro a due destini alternativi : o seccano , rimanendo spesso in piedi, o vengono subito attaccate da una serie di micro e macroorganismi che iniziano a decomporre le loro strutture (es batteri e funghi).
    Chiaramente anche le piante secche con il tempo verranno demolite ma solamente dopo un tempo molto più lungo ( per il cerro anche quindici anni) e dopo che avranno ospitato tutta la catena degli artropodi xilofagi che ne avranno fisicamente minato la struttura rendendola simile ad una spugna fragile ( stringendo fra le mani un pezzo di questo legno , molto scuro , alla minima pressione , cederà di schianto lasciandoci con una manciatina di polvere ).



    A noi interessano quelle parti di pianta attaccate da funghi e batteri .

    Materiale di partenza buono , attaccato da funghi, licheni, muschi



    idem




    idem



    Degli ottimi pezzi




    Altri ottimi pezzi



    ..dopo una sommaria sminuzzata a mano




    Osservare la qualità del legno



    Per evitare di chinarci a vuoto procuriamoci un bastone ( io uso una di quelle piccozzette utilizzate nella ricerca dei tartufi ) ed addentriamoci nel nostro bosco . Diamo con esso un colpo a tutti quei pezzi di legno a terra che “sembrano” marci , a quelli che presentano macchie estese bianche tipo muffe , a quelli che sono parzialmente interrati , a quelli semisepolti dalle foglie: se il rumore sarà quello argentino della legna secca , tiriamo avanti , se invece il rumore sarà come ovattato , allora chiniamoci , raccogliamo il pezzetto e torciamolo come si farebbe per strizzare i panni : se il legno cederà sfibrandosi , quello sarà il nostro legno da raccogliere !
    Dopo poco sarà del tutto automatico “saggiare “ la consistenza del legno con il nostro bastone ed imparare ad interprerpretare il suono che ne deriva evitandoci inutili flessioni !
    Stesso discorso anche per il contenitore : il buon vecchio sacco di juta .
    Per riassumere : raccogliamo solo il legno che dopo la sfibratura a mano si presenterà non invaso dalle larve e di colore chiaro , tutto il resto lasciamolo sul posto .

    Materiali da non raccogliere

    Tronchetto mediocre ,troppo invaso



    Pezzi altrettanto mediocri
    (vi piace la larvetta....?)



    idem



    Pessimo!



    Pessimo!



    Una volta giunti a casa sminuzziamo i nostri componenti . Nel caso non ci occorressero immediatamente , lasciamoli asciugare : da asciutti si conserveranno anche due o tre anni senza alterarsi . Al momento del bisogno reidratarli , riempendone un vaso da fiori pulito ed irrigando fino a quando l'acqua non sgorgherà dai fori di drenaggio : attendere che lo sgocciolamento cessi , basta una notte , ed il pabulum potrà essere utilizzato .Ciao , Franco





    [Modificato da lobivia 26/01/2010 16:49]
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    _PierFrancesco_
    Post: 1.383
    Post: 1.383
    Città: ROMA
    Età: 30
    Moderatore
    Accanito
    EntoAllevi
    00 25/01/2010 21:30
    I miei complimenti, informazioni utili e circostanziate. Bravo Franco! [SM=g27987]
  • lobivia
    00 26/01/2010 10:57
    Filmati
    Aggiungo :
    un filmato relativo alla torsione del pezzo di legno

    su ImageShack
    yfrog.us/htfilmatosminuzzamentoperz

    o su You Tube
    www.youtube.com/watch?v=RdYNTtBOFHc

    ed un filmato che mostra come sminuzzare i pezzi di legno raccolti :
    un contenitore robusto , una vanga a punta quadra ... e molto olio di gomito ..

    su ImageShack
    yfrog.us/bafilmatoridottosminuzzamz

    ( i colpi vanno inferti con maggiore energia di quella
    che traspare dal filmato , perchè , non sapendo quale sarebbe stato il risultato della ripresa , ho quasi "rallentato" l'azione ).

    Ciao , Franco



    [Modificato da lobivia 26/01/2010 11:30]
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    andrefatti
    Post: 92
    Post: 92
    Città: TRANI
    Età: 31
    Uovo
    00 27/01/2010 15:26
    gran bella scheda complimenti..
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    Andrea Mangoni
    Post: 1.122
    Post: 113
    Città: VENEZIA
    Età: 49
    Accanito
    00 28/01/2010 09:09
    bella davvero, bravo!
    Andrea
    contatto skype: andrea.mangoni
  • lobivia
    00 28/01/2010 11:45
    Legno velenoso
    Nei boschi misti posti fra il livello del mare ed i mille metri circa , potremmo imbatterci in un alberello sicuramente velenoso : il maggiociondolo ( Laburnum anagyroides ).
    Le parti di legno che noi raccogliamo per alimentare le nostre larve , non sono facilmente attribuibili , ad occhio inesperto , ad una specie piuttosto che ad un'altra .
    Per evitare possibili conseguenze , scartiamo quei legni che presentano la zonatura tipica del maggiociondolo , ben visibile nella foto sottostante



    Ciao , Franco

    [Modificato da lobivia 28/01/2010 15:19]
  • lobivia
    00 28/01/2010 12:53
    Re:
    _PierFrancesco_, 25/01/2010 21.30:

    I miei complimenti, informazioni utili e circostanziate. Bravo Franco! [SM=g27987]



    andrefatti, 27/01/2010 15.26:

    gran bella scheda complimenti..



    Andrea Mangoni, 28/01/2010 9.09:

    bella davvero, bravo!



    Grazie Pierfrancesco , grazie Andrea F., grazie Andrea M...

    Franco


    [Modificato da lobivia 28/01/2010 12:58]
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    andrefatti
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    Post: 93
    Città: TRANI
    Età: 31
    Uovo
    00 28/01/2010 14:49
    Moderatori che ne dite di mettere questa discussione in evidenza? mi sambra un ottima guida sopratutto per chi è all'inizio.. [SM=g27988]
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    mantide94
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    Città: CESANO MADERNO
    Età: 30
    Mutante
    00 28/01/2010 18:39
    una domanda,i batteri e parassiti che si trovano nel legno e nel terriccio sono pericolosi per le larve?bisogna sterilizzare terreno o qualcos'altro?
  • lobivia
    00 28/01/2010 20:28
    Re:
    mantide94, 28/01/2010 18.39:

    una domanda,i batteri e parassiti che si trovano nel legno e nel terriccio sono pericolosi per le larve?bisogna sterilizzare terreno o qualcos'altro?



    Sterilizzare il terreno dà due certezze : quella di non avere organismi dannosi e quella di perdere organismi utili (es. batteri atti alla demolizione della cellulosa ed indispensabili alle larve L1).
    E' una scelta soggettiva : i "sacri testi" consigliano di riscaldare a 50°C massimo il terreno per qualche minuto , sufficienti , a loro dire , ad eliminare i nocivi senza abbattere la carica batterica . Ho seri dubbi a riguardo ..
    Io personalmente non ho mai sterilizzato il substrato , limitandomi all'atto della raccolta a selezionare i componenti , scartando sia gli ospiti visibili indesiderati che i pezzi invasi da larve , non tanto per l'invasione in sè , quanto perchè già "sfruttati" dalle larve stesse e quindi " impoveriti ".
    Le larve hanno una "robustezza" incredibile : ho rinvenuto larve di Dorcus e di Lucanus perfettamente efficienti ( stavano nutrendosi ) giusto la settimana scorsa in occasione dello sradicamento di alcuni platani , per far posto ad un marciapiede in prossimità delle scuole elementari, nel mio paese Cittaducale (RI) , con temperature di qualche grado sotto lo zero !
    Credo che i pericoli maggiori ( sempre relativamente perchè i coleotteri scaraboeidea sono abbastanza semplici da allevare ) derivino dalla presenza contemporanea di scarsità di ossigeno ed eccesso di umidità , negli strati profondi del nostro substrato lì dove stazionano le larve , tanto più che normalmente le teniamo in contenitori aperti solo superiormente . L' eccesso di umidità quasi sicuramente porterà ad una proliferazione di acari e muffe . Gli acari normalmente non arrecano danni alla larva e solo un'invasione massiccia e concentrata sugli stigmi ( aperture respiratorie ) , potrebbe al limite limitarne la funzionalità . Spostare la larva su un substrato più asciutto e meno invaso risolverà il problema .
    Se invece il substrato dovesse per incuria seccarsi del tutto la larva resisterebbe pochissimo tempo ( diciamo tre giorni). Ciao , Franco





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    EffeCi61
    Post: 9.779
    Post: 3.849
    Città: MILANO
    Età: 62
    Admin
    VIP
    00 28/01/2010 23:41
    Mi associo ai complimenti.
    Tra parentesi, neanch'io ho mai sterilizzato nè il legno in decomposizione nè tantomeno le foglie secche di quercia e faggio che uso per i substrati dei miei vari allevamenti, senza peraltro riscontrare (fatta salva, appunto, la qualità del materiale di partenza) alcun inconveniente.
    E in natura, comunque, non esistono cose come i substrati sterilizzati... [SM=g27987]
    ---------------------------------------------
    Dubito, ergo sum

    Admin di:
  • lobivia
    00 29/01/2010 08:44
    Re:
    EffeCi61, 28/01/2010 23.41:

    Mi associo ai complimenti.

    E in natura, comunque, non esistono cose come i substrati sterilizzati... [SM=g27987]




    Ringrazio admin e chiaramente condivido ! Franco



  • lobivia
    00 01/02/2010 10:19
    Natural kinshi
    In qualche rarissimo caso , il decadimento di tronchi e rami non procede progressivamente dall'esterno verso l'interno , come normalmente avviene , ma interessa contemporaneamente tutta la massa ; ciò che ne deriva è un prodotto elastico , leggerissimo (se asciutto!), chiaro , omogeneo , senza la tessitura tipica dell'essenza di appartenenza : c'è stato un massiccio attacco fungino...

    Alcuni pezzi



    Particolare



    Filmato elasticità - consistenza

    img43.imageshack.us/img43/5383/filmatoelasticit.mp4

    Ho adoperato questo prodotto senza riscontrare (idem per il prodotto made in Japan contenuto nelle "kinshi bottles") miglioramenti nella taglia dei coleotteri allevati . Ciao , Franco



    [Modificato da lobivia 01/02/2010 11:56]
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    (Zephirot)
    Post: 84
    Post: 84
    Città: CAMPOGALLIANO
    Età: 35
    Uovo
    00 02/02/2010 23:19
    ottima guida
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    jules_87
    Post: 11
    Post: 11
    Città: PALERMO
    Età: 36
    Uovo
    00 06/03/2010 17:14
    Mi rivolgo ai moderatori, perchè non mettete in evidenza la discussione/guida in modo da renderla più "evidente" [SM=g27988] per chi ne ha bisogno?
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    lollazzi90
    Post: 208
    Post: 208
    Città: FORLI'
    Età: 33
    Ninfa
    00 07/03/2010 14:04
    ciao, complimenti anche da parte mia....per risparmiare soldi questo tipo di guide sono sacre [SM=g28002] come si fa a sminuzzare le foglie secche e quanto devono essere sminuzzate? devono rimanere ferme un po di tempo prima di essere utilizzate? poi vorrei sapere se puo andar bene il misto foglie/legno che si trova in natura gia "preparato" dal tempo...in fin dei conti io è proprio li che trovo molte larve...poi è appunto formato da foglie e legno finemente sminuzzate...?????
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    lollazzi90
    Post: 212
    Post: 212
    Città: FORLI'
    Età: 33
    Ninfa
    00 08/03/2010 21:02
    ??????????????????sarei interessato...nessuno sa nulla???